Sono passati quattro mesi da quando mio nipote è stato arrestato e ancora non si sa quando verrà chiusa l'indagine (che potrebbe durare in eterno visto che non c'è nulla da indagare) o quando finalmente un giudice ascolterà la storia e deciderà di restituirgli la libertà.
Molti mi chiedono: ma è possibile? ma si sa qualcosa? ma cosa dicono i legali? E la risposta è sempre la stessa: purtroppo sì, è possibile e il problema è che lui dichiarandosi innocente, e non potrebbe essere altrimenti, non può patteggiare: la parola di un minore basta perchè la macchina della giustizia, giusta nel principio, divenga infernale nella prassi.
Intanto sono passati centoventungiorni, un'immensità per chi ha semplicemente una vita, una tortura per chi ha una vita intensa come lo era la sua, un dolore enorme per chi come lui dedicava tutto il suo tempo libero allo sport come cura dei mali della società, uno strazio per la sua famiglia che viveva ogni giorno la sua passione.
Da centoventungiorni gli amici lo sostengono con tenacia dalle pagine di Facebook, con messaggi, fotografie, canzoni, appelli, gli raccontano la vita di tutti i giorni per impedire che il filo si spezzi., alimentano un mare d'amore per neutralizzare la cattiveria di cui è stato vittima.
Sono tanti, sono ottocentosettantotto, otto per ogni giorno che lo tengono lontano e ogni giorno se ne aggiungono di nuovi, gente normale, gente, semplice, gente che non cede alla rassegnazione, gente che ha fiducia e crede nella verità e che ha la certezza che un giorno comunque questa storia avrà un lieto fine.
E' un modo per esserci, una presenza non violenta che abbraccia la mia famiglia e che abbraccia tutte le famiglie di quelli, e sono tanti, che attendono un giudizio che spetta loro di diritto e che non arriva, che il silenzio dell'attesa cerca di distruggere, che una calunnia o un tentato ricatto mette in balia di un sistema che ha perso il lume della ragione.
Mio nipote Alberto mi ricorda il piccolo Frodo Beggins, che deve attraversare un lungo deserto per portare l'anello del male alla sua distruzione. Inciampa, ogni tanto esausto si accascia ma poi si rialza e continua perchè sa cosa deve fare e perchè. Lo ha scelto e il destino degli uomini liberi è questo.
La Compagnia dell'Anello intanto cresce e lo difende.
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