CDM approva l’aggiornamento del Codice dei contratti pubblici: focus su equo compenso, digitalizzazione e PMI

Il Consiglio dei Ministri n. 101 ha approvato il correttivo al Codice dei Contratti Pubblici, un intervento mirato a sostenere gli investimenti pubblici, con un focus su 12 temi principali tra cui equo compenso, tutele lavoristiche, digitalizzazione e revisione prezzi. Il testo è il risultato di una consultazione avviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), che ha coinvolto 94 stakeholders, tra operatori pubblici e privati, e ha raccolto oltre 630 contributi.

Le principali novità del decreto correttivo

Il decreto si articola in 12 punti salienti, tra cui:

  1. Equo compenso: sono stati introdotti due meccanismi per assicurare l’equo compenso nel settore dei contratti pubblici. Per gli affidamenti diretti, è previsto un minimo dell’80% del corrispettivo; nelle procedure di gara, sono stati introdotti meccanismi per limitare il peso dei ribassi al 35% del corrispettivo, in modo da garantire una retribuzione adeguata.
  2. Tutele lavoristiche: confermata l’applicazione di un unico contratto collettivo nel bando di gara, con linee guida che consentono alle stazioni appaltanti di individuare correttamente il contratto applicabile e di garantire l’equipollenza delle tutele.
  3. Revisione prezzi: si è chiarito il rapporto tra revisione prezzi e principio dell’equilibrio contrattuale, introducendo un nuovo allegato per garantire l’attuazione omogenea delle clausole di revisione in tutti i settori.
  4. Incentivi ai dirigenti RUP: l’incentivo tecnico è esteso anche ai dirigenti responsabili del procedimento (RUP), superando la precedente limitazione.
  5. Consorzi: è stata razionalizzata la disciplina dei consorzi per evitare distorsioni nelle gare e favorire la competitività.
  6. PMI: introdotte misure per facilitare la partecipazione delle PMI, con contratti riservati sotto la soglia europea e una soglia di subappalto del 20% dedicata.
  7. Finanza di progetto: mantenuta la prelazione per il promotore, articolando le gare in due fasi per garantire trasparenza e competitività.
  8. Garanzie fideiussorie: sono state semplificate le procedure per agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese.
  9. Esecuzione contratti: rafforzate premialità e penali per accelerare l’esecuzione delle opere, e introdotte varianti tipizzate per creare certezza esecutiva.
  10. CCT (Collegio Consultivo Tecnico): promosso come strumento di prevenzione delle controversie, con nuove limitazioni ai costi e la possibilità di ricorrere a lodi contrattuali.
  11. Progettazione digitale: innalzata la soglia da 1 milione a 2 milioni di euro per la progettazione in modalità digitale, obbligatoria dal 1° gennaio 2025.
  12. Qualificazione delle stazioni appaltanti: avviato un sistema di qualificazione, con incentivi alla qualificazione e specializzazione dei soggetti aggregatori, promuovendo la formazione per una maggiore competenza.

Un provvedimento per sostenere gli investimenti pubblici

Il decreto correttivo è stato seguito con particolare attenzione dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha puntato su misure concrete per migliorare la trasparenza, la competitività e la sostenibilità degli investimenti pubblici. Il provvedimento mira a semplificare e razionalizzare le procedure, garantendo al contempo tutele economiche e lavoristiche sia per le imprese che per i lavoratori coinvolti nei contratti pubblici.

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