Cassarà, ci sono aggiornamenti sul processo per tentata produzione di materiale pedopornografico

Il tribunale di Brescia sta seguendo da vicino il caso dell’ex schermidore azzurro Andrea Cassarà, accusato di tentata produzione di materiale pedopornografico. In particolare, durante una recente udienza, il giudice per le indagini preliminari ha ammesso la costituzione di parte civile di due presunte vittime, entrambe sedicenni, coinvolte nella vicenda.

Le due ragazze, coetanee, avrebbero subito un tentativo di ripresa da parte di Cassarà mentre si trovavano sotto la doccia negli spogliatoi del centro sportivo San Filippo di Brescia. L’incidente, avvenuto circa un anno fa, ha portato alla denuncia dell’atleta, il quale avrebbe utilizzato il proprio telefono cellulare per filmarle senza il loro consenso. Questo comportamento ha spinto le giovani a costituirsi parte civile nel processo.

Nonostante l’importanza del caso, la Federazione Italiana Scherma, che inizialmente aveva cercato di prendere parte al procedimento, non è stata ammessa dal giudice come parte civile. La decisione, pur lasciando la Federazione esclusa dal processo, non ha influito sulle altre parti coinvolte.

Da parte sua, Andrea Cassarà ha presentato delle indagini difensive e ha optato per il giudizio abbreviato. L’ex atleta, nel corso della prossima udienza, prevista per il 18 febbraio, rilascerà dichiarazioni spontanee al giudice. L’udienza sarà cruciale per determinare l’esito del procedimento, in quanto è attesa proprio in quella data una decisione definitiva da parte del magistrato.

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