Il prossimo 13 febbraio si aprirà il processo a carico di Oscar Maggi, ex operaio della fonderia Bozzoli, accusato di concorso in omicidio e distruzione di cadavere nel caso dell’omicidio di Mario Bozzoli, avvenuto nell’ottobre 2015. I giudici della Corte d’assise di Brescia hanno già stabilito che l’imprenditore è stato ucciso all’interno della fonderia di famiglia, con il nipote Giacomo Bozzoli, condannato all’ergastolo, come esecutore materiale e con la complicità di Giuseppe Ghirardini (deceduto suicida pochi giorni dopo la scomparsa) e di Oscar Maggi.
L’accusa contro Maggi si basa su una serie di eventi ricostruiti dagli inquirenti, secondo cui l’ex operaio avrebbe sbloccato l’impianto di areazione del forno della fonderia dopo una fumata anomala, la sera della scomparsa di Mario Bozzoli. Si ritiene che questa fumata sia stata provocata dal corpo dell’imprenditore, gettato nel forno per eliminarne le tracce. Le indagini su Maggi e su altri presunti complici, come Aboyage Akwasi e Alex Bozzoli, sono proseguite dopo la condanna di Giacomo, con ulteriori sviluppi che hanno portato alla separazione delle loro posizioni per altre accuse, tra cui la falsa testimonianza.
Oscar Maggi era stato sentito nel 2021 come testimone, durante il processo contro Giacomo Bozzoli. In quella sede, aveva cercato di chiarire una frase pronunciata in precedenza: «Se Beppe racconta qualcosa di sbagliato siamo tutti nei casini». Maggi si era giustificato spiegando che era preoccupato che Ghirardini, già noto per raccontare bugie, potesse dichiarare qualcosa di falso ai carabinieri, mettendo tutti nei guai.
Nel corso della sua testimonianza, Maggi aveva inoltre parlato dei rapporti tra Ghirardini e Mario Bozzoli, sottolineando il risentimento di Ghirardini nei confronti dell’imprenditore. Ghirardini, lasciato dalla moglie e con difficoltà personali, nutriva del rancore verso Bozzoli e lo aveva minacciato di prenderlo a schiaffi se l’avesse incontrato.
Con l’inizio del processo a Maggi, verranno esaminate le prove raccolte durante l’inchiesta bis, avviata dopo la sentenza di primo grado. L’accusa dovrà dimostrare il coinvolgimento di Maggi nel presunto piano criminale, mentre la difesa cercherà di smontare la tesi accusatoria.
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