Caro energia: a rischio sul lago di Garda il turismo di Natale

Il caro energia mette a rischio il turismo natalizio. Le feste di fine anno rappresentano da qualche tempo, anche sul Garda, una breve ma proficua finestra di riapertura durante la stagione invernale. Ma quest’anno potrebbe non essere così.

Le maxi bollette di luce e gas potrebbero indurre gli operatori della ricettività a non riaprire per il veglione del 31 dicembre. Massimo Ghidelli, presidente di Garda Lombardia, il consorzio che ha per soci 23 Comuni e 70 associazioni di categoria in rappresentanza di 500 aziende pubbliche e private di ospitalità e servizi tra Sirmione e Limone, si fa portavoce delle preoccupazioni del comparto, già espresse, a livello nazionale, da Federalberghi.

L’allarme

«I clienti – dice Ghidelli – cominciano a chiedere informazioni su cenoni e veglioni, ma tanti albergatori non hanno ancora deciso cosa fare. Dopo la sosta di novembre, scaldare un albergo intero per Natale non è cosa da poco, considerando anche che a fine anno si lavora per una settimana soltanto». Con i prezzi attuali di luce e gas riaprire non conviene. «È la tempesta perfetta – commenta Ghidelli -, prima la pandemia, poi la guerra, ora il caro energia.

Secondo uno studio di Federalberghi a luglio le bollette rispetto al 2021 sono triplicate, con un costo medio di 120mila per una struttura di medie dimensioni, 94mila per l’energia elettrica e 26mila per il gas».

L’intero settore, che quest’estate si è rimesso in marcia dopo due anni difficilissimi, rischia di ritrovarsi in debito d’ossigeno. «Sul Garda – continua Ghidelli – parliamo di 420 alberghi e 5300 strutture extralberghiere, per 100mila camere. Inoltre l’albergo è solo un ingranaggio del sistema. Ci sono le lavanderie, i fornitori. E tutti stanno aumentando i prezzi. Si consideri poi che l’albergo di oggi è diverso da quello del passato. Oltre a camere, sale, uffici e cucine ci sono spa, piscine, idromassaggi nelle suite, saune e tutta una serie di servizi che il cliente pretende e che sono maledettamente energivori. Si pone inevitabilmente, anche per il comparto ricettivo, il tema della transizione green».

Si parla del Natale anche nei palazzi comunali, con alcune Amministrazioni che valutano di rinunciare alle luminarie, per dare il buon esempio e mandare un messaggio di responsabilità. Ha già scelto in tal senso il comune veronese di Garda. Sulla riviera bresciana, invece, ancora non ci sono decisioni ufficiali.

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