Cantiere nautico Feltrinelli, porte aperte per i primi 100 anni

Non solo un giro tra ferri del mestiere e assi di legno, ma soprattutto un tuffo nel passato. Fine settimana di porte aperte al cantiere nautico Feltrinelli di Bogliaco di Gargnano per celebrare il secolo di attività.

Sarà infatti possibile ammirare anche la collezione privata, documenti storici e reperti nautici. C’è il fuoribordo Ibis del 1932 che gareggiò a Miami, il motoscafo del 1931 tipo Johnson o il Dinghy 12 piedi varato per Rossari nel 1957. Ma alla storia del cantiere è legato anche D’Annunzio perché il Vate fece disarmare qui il suo Mas 96 usato l’11 febbraio 1918 nella beffa di Buccari ai danni dell’Austria. E poi toccò all’Alcyone, l’idrovolante Savoia-Marchetti con cui amava sorvolare il Benaco, il lago di Como, l’Adriatico. E furono molti i motoscafi da gara usciti dal cantiere nautico Feltrinelli battezzati dal Vate: Rumba, Tango, Lupo, Silvia, Mio e Tuo. 

I Feltrinelli costruiscono barche dalla metà del XVII secolo: la prima sede documentata è del 1870, un capanno con gli attrezzi a Castello, la spiaggia del centro storico di Gargnano. Il compleanno che si festeggia questo fine settimana riguarda il cantiere di via Libertà 59, fra Villa e Bogliaco, accanto alla Villa Bettoni-Cazzago

La svolta imprenditoriale nel 1919, quando Egidio emigra negli Stati Uniti e poi torna. E l’attività viene trasferita in località San Carlo. Gli anni Trenta sono stati un’epoca d’oro per il Cantiere. L’amicizia con D’Annunzio, ma soprattutto la partecipazione da protagonista alla straordinaria stagione della motonautica. I Feltrinelli firmavano motoscafi, mietendo successi. Spesso erano gli stessi figli di Egidio, Stefano e Dino, ad alzare i trofei nelle gare di velocità. L’archivio della ditta – insieme a centinaia di foto d’epoca che documentano il costume, l’economia, la società gardesana – conserva cataloghi e listini prezzi degli anni Venti e Trenta. E oggi la tradizione familiare continua. Al Cantiere lavora una ventina di persone. Il sogno? «Ci piacerebbe venisse aperta una scuola di falegnameria per formare giovani artigiani in grado di lavorare sugli scafi».

 

 

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