A rischio coltivazioni e biodiversità
Non solo laghi e fiumi, in Lombardia la siccità prosciuga anche i fontanili. Lo rende noto la Coldiretti Brescia nel sottolineare che l’abbassamento delle falde acquifere, provocato dalla mancanza di piogge e dalla scarsità idrica, sta mettendo in crisi la cosiddetta “fascia delle risorgive”.
Si tratta – spiega la Coldiretti Brescia – di una “striscia” che attraversa la pianura lombarda da ovest a est nel mezzo del territorio regionale, tra le province di Milano, Pavia, Lodi, Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, dove si distribuiscono gli oltre 800 fontanili ancora attivi secondo un’analisi Coldiretti su dati regionali.
Il fontanile – continua la Coldiretti Brescia – è una bocca creata nel terreno per far affiorare, raccogliere e convogliare in un piccolo canale le acque sotterranee di falda che tendono a trovarsi prossime alla superficie. Spesso i fontanili sono stati realizzati in aree in origine già interessate dalla presenza di risorgive.
In questi giorni – spiega la Coldiretti Brescia – stiamo raccogliendo diverse segnalazioni di agricoltori che evidenziano il prosciugamento di fontanili a causa della siccità. Una situazione preoccupante – continua la Coldiretti – perché oltre a permettere in diverse zone l’irrigazione delle campagne coltivate, i fontanili rappresentano un habitat rifugio per molte specie animali e vegetali.
Nonostante le recenti precipitazioni le produzioni agricole – continua Coldiretti Brescia – sono messe a dura prova da una siccità che non si registrava da tempo e che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003. In Provincia di Brescia in sei mesi si sono accumulati solo 183 millimetri di precipitazioni, ben il 62% in meno rispetto alla media 2006/2020, mentre le temperature hanno registrato a maggio valori superiori alla media di 1-3 gradi, con punte fino a +3/+5 gradi sull’area cittadina secondo un’analisi Coldiretti su dati Arpa Lombardia.
Una situazione di grave crisi idrica che – conclude la Coldiretti – accomuna la provincia Brescia e tutta la Lombardia a molte altre zone d’Italia, da Nord a Sud del Paese, che dimostra l’esigenza di accelerare sulla realizzazione di una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura. A livello nazionale Coldiretti ha elaborato con l’Anbi (l’Associazione nazionale delle bonifiche) un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia. In Lombardia si sta inoltre lavorando al recupero delle cave dismesse o comunque non più utilizzate come bacino di accumulo di riserve idriche strategiche, così come sollecitato più volte da Coldiretti.
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