“Sono deluso dalla poca partecipazione della cittadinanza di Salò, che non dimostra attaccamento né un pizzico di passione per venire fino a Piacenza a seguire la squadra che rappresenta il loro territorio. Dovrebbe essere un orgoglio, per noi lo è. Per qualcuno evidentemente no. E questo non mi piace”.
A dirlo è stato il numero uno della FeralpiSalò, commentando l’ultimo match di campionato, in cui i gardesani hanno realizzato il primo punto della stagione. Uno sfogo che fa discutere.
Da una parte, infatti, va detto che Salò ha 10.600 abitanti in tutto e non sono molti – per questioni numeriche – quelli che seguono attivamente il calcio locale. Inoltre, va ricordato, la Feralpi gioca al Garilli di Piacenza: distante 116 chilometri (e un’ora e 20) da Salò. Un impegno non da poco in termini di denaro (benzina, autostrada, biglietto) e di tempo. In questo contesto i circa 300 tifosi bresciani che si sono recati in trasferta (1.100 i modenesi) non sono pochi.
D’altro canto va sottolineata la straordinarietà della presenza della Feralpi in B. Salò è uno dei Comuni più piccoli rappresentati nella storia della serie cadetta. E il merito di questo successo, dal punto di vista economico e organizzativo, spetta sicuramente all’impegno di Pasini. Un lavoro che andrebbe premiato.
Chi ha ragione dunque? La sensazione è che, come spesso accade, stia nel mezzo.
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