Gabbie di cattura, battute dei cacciatori, presenza costante della Polizia Provinciale. A Gardone Riviera si sta facendo il possibile per tenere lontani i cinghiali dal centro storico. E non si escluse di intensificare ulteriormente gli interventi.
Almeno così auspica il sindaco Andrea Cipani, che da metà settembre è alle prese con le scorribande notturne di almeno un paio di branchi che si spingono fin dentro il centro abitato, arrivando addirittura sulla Gardesana. «Abbiamo presentato alla Prefettura – dice Cipani – la richiesta di aumentare i giorni di caccia al cinghiale, da uno a tre a settimana. Vediamo se sarà possibile».
A Gardone i cacciatori finora hanno abbattuto una quindicina di capi. «Si tratta di uno dei branchi presenti sul territorio – spiega il comandante della Polizia provinciale, Claudio Porretti -, ma ce n’è certamente un altro, con due femmine e diversi piccoli». È quello che la Provinciale sta cercando: «Per due, tre sere a settimana – continua Porretti – siamo a Gardone, ma non è facile intervenire in zone dove il bosco arriva a ridosso dell’abitato. In ogni caso, sembra che il branco, forse spaventato dai colpi di carabina, si sia spostato verso il monte. È una settimana che non si fa vedere in paese».
Le sei gabbie di cattura ancora collocate sul territorio non hanno invece prodotto risultati. «Quest’anno – conclude Porretti – per i cinghiali le condizioni sono particolarmente favorevoli. Con la “cascola” delle olive ne trovano in grande quantità a terra, così banchettano ovunque e non sono attratti dal cibo nelle gabbie». Il sindaco Cipani sarà nuovamente in Prefettura nei prossimi giorni per fare il punto della situazione.
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