Nella zona della Valtenesi , nei comuni di Serle e Nave , numerosi cacciatori titolari di appostamenti fissi sono stati sanzionati per l’uso di richiami acustici elettromagnetici illegali e per l’abbattimento di specie particolarmente protette, tra cui il Frosone e la Cinciarella (Cyanistes caeruleus ). L’operazione è parte dei controlli di vigilanza intensificati nell’ambito dell’attività venatoria 2024-25.
Operazione Pettirosso e controlli sul territorio
Le sanzioni sono frutto dei controlli condotti dalle Guardie Arci Caccia e da SVA Legambiente , con il coordinamento della Polizia Provinciale e dei Carabinieri Forestali della SOARDA (Sezione Operativa Antibracconaggio Reati a Danno Animali), nell’ambito della “Operazione Pettirosso” . Questo progetto mira a contrastare la caccia illegale, in particolare l’uso di fonofil , dispositivi acustici a funzionamento elettromagnetico vietati dalla legge.
Durante i controlli, è emerso che i cacciatori facevano uso anche di richiami vivi non conformi alla normativa e abbattendo decine di Fringuelli , specie la cui caccia è limitata. Oltre a questo, sono stati colpiti anche esemplari di uccelli rari e protetti, come il Frosone e la Cinciarella, entrambi tutelati dalla legge italiana come specie particolarmente protette .
Sanzioni e illeciti penali
L’attività di vigilanza ha rilevato che in alcuni casi i cacciatori operavano in fondi chiusi , rendendo difficili i controlli di rito. Tuttavia, grazie all’intervento dei Carabinieri della SOARDA , che hanno interrotto gli illeciti di carattere penale, e all’azione immediata dei volontari di Arci Caccia e Legambiente, sono stato elevate multe per infrazioni amministrative per diverse migliaia di euro .
L’importanza della tutela della fauna protetta
Questa operazione si inserisce in un contesto più ampio di lotta al bracconaggio, che continua a minacciare molte specie vulnerabili. L’abbattimento illegale di animali protetti rappresenta un grave danno per la biodiversità del territorio, e le autorità sono impegnate a garantire che la caccia avvenga nel rispetto delle norme vigenti.
Le associazioni ambientaliste e le forze dell’ordine continueranno a monitorare la situazione nel bresciano, per prevenire e punire qualsiasi forma di caccia illegale, contribuendo così alla protezione dell’ecosistema locale.
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