Buchmesse di Francoforte: Giuli celebra l’Italia e la cultura come religione civile

Alla cerimonia inaugurale della Buchmesse di Francoforte 2024, il Ministro della Cultura italiano, Alessandro Giuli, ha definito la cultura come la nostra religione universale civile, citando Carlo Levi, sottolineando che il patrimonio culturale, unità di paesaggio, storia e arte, è la biografia di una nazione. Con queste parole, Giuli ha sottolineato l’importanza di valorizzare e sostenere il patrimonio culturale italiano, soprattutto in un contesto internazionale come quello della Buchmesse, la fiera del libro più importante al mondo, in cui l’Italia ritorna come Ospite d’Onore dopo trentasei anni.

L’Italia protagonista della Buchmesse 2024

Da mercoledì a domenica, 88 autori italiani della delegazione ufficiale, insieme ad altri invitati dagli editori tedeschi, parteciperanno agli eventi e animeranno le sale della fiera. Giuli ha evidenziato come la Buchmesse rappresenti un palcoscenico unico per autori, editori e istituzioni italiane, un’occasione imperdibile per promuovere e raccontare la cultura italiana e il suo valore universale.

Cultura come antidoto e strumento di dialogo

Nel suo intervento, Giuli ha richiamato l’attenzione sulla cultura come strumento educativo e antidoto contro gli estremismi. In un’epoca in cui l’informazione è più accessibile che mai, il ministro ha sottolineato che la cultura rimane fondamentale per la formazione (paidèia) dei giovani e per prevenire le derive violente. A supporto di questa visione, ha ricordato il recente incontro del G7 a Napoli, dove si è discusso dell’importanza di promuovere valori culturali universali.

Giuli ha inoltre esplorato il significato della cultura come civiltà, evidenziando che essa implica comprensione reciproca e dialogo tra identità plurali. La cultura, per il Ministro, non è solo un patrimonio statico, ma un mezzo dinamico per esercitare un pensiero critico e superare i pregiudizi. L’Italia, con la sua eredità universalistica, punta a promuovere un dialogo aperto e costruttivo, andando oltre i confini nazionali e presentando la sua produzione culturale contemporanea.

Radici nel futuro: il tema dell’Italia alla Buchmesse

Con il titolo “Radici nel futuro”, l’Italia partecipa alla Buchmesse portando le sue radici culturali e la sua identità come base per presentare il meglio della produzione contemporanea. Il ministro ha descritto questa visione come un incontro tra passato e futuro, in cui la cultura italiana affonda le proprie radici nella storia per guardare avanti, valorizzando il “pensiero solare” che unisce giustizia e libertà nello spirito mediterraneo.

Giuli ha concluso affermando che la cultura italiana è un esempio di come l’ideologia rigida possa dissolversi nella luce dello spirito mediterraneo, un luogo dove i valori di giustizia e libertà diventano compatibili e fecondi, offrendo un modello di civiltà aperta e inclusiva.

 

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