Brescia, demografia in declino: più anziani, meno nascite e disparità pensionistiche

La provincia di Brescia si trova di fronte a un progressivo invecchiamento della popolazione e a un calo delle nascite, come evidenziato da uno studio presentato al convegno “Senza rete” organizzato da Fnp e Cisl Brescia. Tra il 2002 e oggi, la popolazione è cresciuta, ma con uno squilibrio significativo tra l’aumento degli anziani e la diminuzione dei giovani. Il fenomeno è particolarmente evidente nelle aree montane, dove la popolazione complessiva è in calo.

Dati demografici allarmanti

Secondo lo studio, la popolazione bresciana è passata da 1.109.841 a 1.262.271 residenti in 20 anni, ma nello stesso periodo, le nascite sono diminuite da 11.697 a 8.607. Nel frattempo, il numero di stranieri residenti è aumentato significativamente, passando da 50.382 a 154.923. L’età media è aumentata, da 41,3 a 45,7 anni, con una maggiore aspettativa di vita: da 79,8 a 84,2 anni. Il numero di over 65 è cresciuto da 186.983 a 287.627, mentre gli over 80 sono quasi raddoppiati, da 41.439 a 90.620.

Aumento della dipendenza demografica

Il rapporto tra anziani e giovani (indice di vecchiaia) è salito da 119 a 176,8, mentre l’indice di dipendenza strutturale, che rappresenta il rapporto tra la popolazione non attiva e quella in età lavorativa (15-64 anni), è aumentato da 44,9 a 55,5. La previsione è che entro il 2042, il 31,4% della popolazione sarà composta da over 65, rispetto all’attuale 22,8%.

Disparità nelle pensioni

La ricerca ha messo in luce anche un’importante disparità di genere nelle pensioni. I pensionati del settore privato percepiscono in media 1.208 euro al mese, ma la differenza tra uomini e donne è evidente: gli uomini ricevono 1.614 euro, mentre le donne solo 851 euro. Paradossalmente, le donne sono numericamente superiori (191.982 contro 168.966 uomini). La situazione è migliore per i dipendenti pubblici, con una media di 2.033 euro al mese, ma anche qui gli uomini guadagnano più delle donne: 2.518 euro contro 1.767 euro, nonostante le donne siano molte di più.

Comuni in crescita e in declino

Dal 2002 al 2024, la provincia di Brescia ha visto un aumento di 152.000 residenti, ma 57 Comuni hanno registrato un calo demografico, soprattutto nelle aree montane interne tra Iseo e Toscolano Maderno, passando per Lumezzane. In alcuni centri, come Lumezzane, si è verificato un calo di 578 residenti (-8,2%), mentre città come Montichiari (+2.436 residenti, +10,2%) e Desenzano del Garda (+2.033, +7,5%) hanno visto un incremento significativo. Anche Brescia città ha registrato una crescita, con 7.268 nuovi residenti (+3,8%).

Sfide future

I numeri descrivono una realtà che richiede una riflessione urgente. Secondo Giovanna Mantelli, segretario generale della Federazione provinciale dei Pensionati Cisl, le sfide demografiche richiedono una risposta da parte dei decisori pubblici, chiamati a gestire interventi sociosanitari e pensionistici in un contesto in cui il numero degli anziani è destinato a raddoppiare nei prossimi 20 anni.

Vai articolo originale: https://www.bresciatomorrow.it/2024/10/12/brescia-demografia-in-declino-piu-anziani-meno-nascite-e-disparita-pensionistiche/

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