Bellissimo concerto di Sentieri Selvaggi stasera, ma ormai mi sto abituando perchè fino ad ora non ce n'è uno che non mi sia piaciuto.
C'è sempre quella atmosfera di piacevole positività che si respira e che offre brani di musica contemporanea a volte anche "difficili" senza snobismo o saccenza.
Saranno le presentazioni di Filippo del Corno, così precise ed esplicative, o l'energia di Carlo che con i suoi gesti ampi e descrittivi ti aiuta a seguire lo sviluppo dell'esecuzione.
Di certo anche chi ascolta la prima volta (mi accompagnava il carissimo Giacomo Montanini) rimane positivamente colpito da quella che molti temono sia "roba intellettuale" o peggio incomprensibile.
Alcune cose piacciono più altre meno ( stasera mi sono piaciuti un sacco Macchine Inutili di Francesco Antonioni, Brightness di Mauro Montalbetti e l'energico Zingiber di Carlo Boccadoro) ma l'insieme è sempre piacevolissimo. Bravissimi gli esecutori, il violinista aveva momenti di tecnica strabiliante, il percussionista nel brano di Carlo tiene strutture ritmiche incredibili e sbirciando la partitura della violoncellista e guardandole le dita, dato che ero seduto poco lontano da lei, mi chiedevo come facesse a tenere quei passaggi vertiginosi.
E' bello scoprire che assisti ad un concerto di musica "colta" e tutti i compositori sono vivi, nel vero senso della parola, salgono sul palco e ricevono la loro dose di complimenti: è musica di adesso, fatta da gente in carne ed ossa, spesso molto giovane,che tenta nuove strade, suggerisce accostamenti a volte strani a volte sorprendenti comunque mai noiosi.
Un'ultima notazione non banale. Ascoltando questa musica ho imparato ad ascoltare senza pre-giudizi, ascolto a cuore e mente aperta, lascio che il suono entri e ascolto cò che l'autore vorrebbe dire o che il ritmo suggerisce. Non tutto mi piace, non tutto capisco ma imparo ad aprirmi alla possibilità degli altri.
E la cosa mi aiuta ad ascoltare non solo la musica.
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