Se pensate che partecipare a un evento da “comune utente” sia mortalmente noioso dopo che per anni vi avete preso parte da organizzatore, vi sbagliate. Può sembrare strano, ma adesso capisco perché gli Snowdays riscuotano tanto successo. (Giusto per dare un’idea, i 230 posti per università esterne erano finiti già nella prima giornata). È stato bellissimo vedere come tutto ha funzionato perfettamente (o se ci sono stati intoppi non si è visto). Non mi è neppure pesato il lungo viaggio di un’ora e venti fino a Val Senales in autobus (sarà che mi sono abbioccato sia all’andata che al ritorno). Il ritmo degli eventi era perfetto: il giovedì tra il check-in e la cena è stato speso comodamente al Downtown e la Ciobar lounge al rientro dalle piste ha degnamente svolto il suo compito il venerdì. E poi, per la prima volta, nonostante il bellissimo sole, non mi sono neanche scottato (devo ringraziare la Manu e la Silvia per la crema e l’insistenza).
Degna di nota è stata poi la premiazione durante la festa finale tenuta dal rettore Lorenz, che ha tenuto banco in mezzo alla folla cantante (o forse dovrei dire “corante”). Sarà che una ragazza del nostro gruppo ha vinto la medaglia d’oro nello sci femminile o che eravamo per la prima volta in uni a fare la premiazione, ma non mi sono per niente annoiato durante la chiamata delle persone sul podio, cosa che temevo quando ero io sul palco.
Accanto al divertimento legato alle attività in sé, sono veramente felice di come si sia affermato l’appuntamento a livello internazionale. Ormai è un evento veramente maturo, sia nella qualità organizzativa che nella partecipazione degli sponsor. Ovviamente non conosco i retroscena a parte qualche piccolo aneddoto che mi è stato raccontato, e sapendo come vanno queste cose mi stupirei se non ci fossero stati inghippi, ma bisogna riconoscere che i problemi che si sono verificati in passato sono stati tutti livellati, la professionalità è cresciuta e la qualità generale dell’evento ne ha sensibilmente beneficiato. Adesso lo SCUB può permettersi di guardare ai WHU-Euromasters senza dover alzare lo sguardo; i fatti confermano che la partnership di reciproca promozione sui flyer dei due eventi è meritata.
I miei colleghi di Vienna (abbiamo partecipato in 8 in tutto) sono entusiasti dell’evento e già si sono messi in lista per l’anno prossimo. A me la difficoltà di dire di no a coloro per cui non c’è più posto. Sia Bolzano che l’università hanno fatto la loro bella figura. Ora sanno perché torno sempre volentieri in Alto Adige!
Non vedo l’ora di fare un po’ invidia a quelli che non sono riusciti a venire e di farmi raccontare un po’ dallo staff come sono andate le cose dal loro punto di vista.
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