Anche ieri ho ascoltato un paio d’ore delle registrazioni della Venice Baroque Orchestra con Patricia Petibon e i due brani in programma ieri mi hanno molto colpito per la diversità e la modernità che li caratterizza: "Come mai puoi vedermi piangere" dall’Arianna di Benedetto Marcello e "Neghittosi or voi che fate" dall’ Ariodante di Haendel. (giusto per farvi un’idea potete cercare su iTunes il brano e ascoltarne i 30 secondi iniziali)
In particolare il brano di Benedetto Marcello, con la VBO che esegue la parte del flauto con i violini che esprimono una dolcezza magnifica, mi è sembrato davvero attualissimo e commentavo con il direttore Andrea Marcon che potrebbe essere un brano da SanRemo o da colonna sonora: ascoltandone i passaggi degli accordi si capisce quanta musica attuale abbia preso a piene mani i "giri" degli accordi da questi grandi compositori.
In questa versione trovata su YouTube potete capire cosa intendo facendo lo sforzo di immaginare la cantante che canti come una Mina o Giorgia (devo dire che Patricia Petibon, mette una passione tale che non ti accorgi nemmeno che sia un’opera lirica e che è ben diversa da quella stucchevole che si sente nel filmato di YouTube)
Benedetto sia Marcello!
Una nota tecnica per i miei amici "appassionati" (Mimmo e Gaspar): c’è stato un’interessante dibattito tra la Petibon e Marcon sulla scelta di registrare sia la parte A che la parte B come previsto nello spartito originale ma la Petibon ha preferito fare solo la parte A e togliendo il clavicembalo per dare al brano l’atmosfera romantica e triste che il pezzo esprime. Marcon argomentava che Marcello aveva una sua logica stringente e che forse si rivolterà nella tomba (che tra l’altro è a Brescia ho scoperto) ma ha poi accettato la scelta anche perchè il minutaggio complessivo del disco potrebbe averne bisogno.