Ieri sera, con amici, davanti ad un’ ottima pizza , ho riportato un concetto di fisica quantistica sentito in televisione che spiegava della non differenza tra passato e presente. Oggi ho voluto approfondire alcune teorie di questa materia ( devo dire anche perché ancora affascinata da Quantum Leep dove il protagonista –scienziato e fisico quantistico Sam Backett viaggiava nel tempo dopo aver costruito una macchina in grado di farlo). Ne ho trovato uno molto interessante che parla della relatività del tempo.
Prima di Einstein (ai tempi di Galileo) si riteneva che il tempo fosse assoluto e che la
velocità fosse invece relativa. Galileo era solito fare l’esempio della nave in movimento: se un marinaio spara un colpo nella direzione in cui si muove la nave, la velocità della pallottola si sommerà alla velocità della nave stessa, e il marinaio vedrà la pallottola muoversi alla velocità dello sparo; contemporaneamente, una persona ferma in riva al mare, vedrà la pallottola muoversi alla velocità dello sparo più la velocità della nave, poiché al moto della pallottola vedrà aggiungersi quello della nave.
La teoria di Galileo fu smentita dopo aver scoperto una serie di contraddizioni e Einstein ribaltò la teoria del suo predecessore .
Se arrivassimo in prossimità della velocità della luce, il nostro tempo rallenterebbe fino a fermarsi e se fossimo in grado di superare la velocità della luce, il nostro tempo si invertirebbe e comincerebbe a fluire all’indietro.
Un esempio che mi ha colpito è quello di un fulmine che colpisce una lunga ferrovia simultaneamente in due punti A e B molto lontani tra loro.
Un primo osservatore fermo su una panchina a metà strada tra i due punti colpiti, vedrà i due colpi di fulmine cadere simultaneamente sulle rotaie. Immaginiamo a questo punto un secondo osservatore su un treno velocissimo che si muova da A verso B: nell’istante in cui il lampo colpisce le rotaie questo osservatore si trova a passare esattamente accanto all’osservatore seduto sulla panchina; ebbene, per l’osservatore sul treno, l’evento del lampo che colpisce il punto B è un evento già accaduto, mentre per l’osservatore seduto sulla panchina sta accadendo in quel momento; al contrario, il lampo che colpisce il punto A è, per il secondo osservatore, un evento che deve ancora accadere, mentre per l’osservatore seduto sulla panchina sta accadendo in quel momento; da ciò deriva necessariamente che i due osservatori, pur trovandosi nello stesso punto dello spazio al momento dell’evento, non possano raggiungere un accordo sulla contemporaneità dell’evento stesso, in quanto il concetto di contemporaneità degli eventi sarà necessariamente legato alla condizione di moto dell’osservatore.
In altre parole, gli eventi che accadono nella direzione verso cui ci muoviamo diventano più veloci, perché il nostro tempo rallenta; ma gli eventi che accadono nella direzione opposta a quella del nostro moto sono più lenti, poiché in quella direzione il nostro tempo si accelera. Insomma, il tempo scorre in modo diverso a seconda che l’evento avvenga nella direzione in cui ci muoviamo o nella direzione dalla quale ci allontaniamo: nel primo caso gli eventi sono più rapidi, nel secondo caso sono più lenti.
E adesso chi mi conosce penserà a che cosa mi sono fumata oggi?!
Di sicuro niente ( non ho mai fumato neanche una sigaretta) è che da oggi voglio ricominciare a scrivere sul mio blog. Non voglio più dire non ho tempo di farlo ma trovare il tempo e farlo (magari con argomenti più proponibili della fisica quantistica).
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Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://adh-laura.blogspot.com/2012/12/teoria-della-relativita.html