Autore: Laura_Corain

TERZA ELEMENTARE

Ore 7.55. Panico pre-scuola! Pianto disperato del mio bambino di 8 anni con “aggrappaggio” alla ringhiera delle scale per poter rimanere a casa da scuola!
Chiaramente qualcosa non quadrava  perché non  si trattava di un suo comportamento usuale  e quindi, come mamma apprensiva, ho pensato alle situazioni più brutte che possa aver subito a scuola. Il primo pensiero è stato il bullismo, anche perché se ne parla in modo particolare ultimamente. 
Alla fine lo sfogo: non si sentiva pronto per l’interrogazione di religione!
MA RASENTIAMO LA PAZZIA???!!!!!!
Tutti i giorni materie da studiare con annesse verifiche e interrogazioni. Week-end consumati tra libri di scuola. Tanti compiti da svolgere durante la settimana.
E’ vero che la terza elementare è un anno difficile, di cambiamento, di crescita ed è anche vero che siamo alla fine del primo quadrimestre ma generare questo panico mi sembra eccessivo. 
Mi chiedo se e quali siano le mie colpe. Eppure non credo di essere esageratamente esigente. Cerco di fargli capire che la scuola è impegno e serietà ma anche  occasione speciale per imparare tutto ciò che ci circonda.  Mi piace studiare con il mio bambino anche se non nascondo che in certi momenti non sia semplice soprattutto alla domenica quando la voglia manca ad entrambi. Lui sa però che io ci sono sempre e comunque e per me è la gratificazione più grande!

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://adh-laura.blogspot.com/2013/01/terza-elementare.html

TERZA ELEMENTARE

Ore 7.55. Panico pre-scuola! Pianto disperato del mio bambino di 8 anni con “aggrappaggio” alla ringhiera delle scale per poter rimanere a casa da scuola!
Chiaramente qualcosa non quadrava  perché non  si trattava di un suo comportamento usuale  e quindi, come mamma apprensiva, ho pensato alle situazioni più brutte che possa aver subito a scuola. Il primo pensiero è stato il bullismo, anche perché se ne parla in modo particolare ultimamente. 
Alla fine lo sfogo: non si sentiva pronto per l’interrogazione di religione!
MA RASENTIAMO LA PAZZIA???!!!!!!
Tutti i giorni materie da studiare con annesse verifiche e interrogazioni. Week-end consumati tra libri di scuola. Tanti compiti da svolgere durante la settimana.
E’ vero che la terza elementare è un anno difficile, di cambiamento, di crescita ed è anche vero che siamo alla fine del primo quadrimestre ma generare questo panico mi sembra eccessivo. 
Mi chiedo se e quali siano le mie colpe. Eppure non credo di essere esageratamente esigente. Cerco di fargli capire che la scuola è impegno e serietà ma anche  occasione speciale per imparare tutto ciò che ci circonda.  Mi piace studiare con il mio bambino anche se non nascondo che in certi momenti non sia semplice soprattutto alla domenica quando la voglia manca ad entrambi. Lui sa però che io ci sono sempre e comunque e per me è la gratificazione più grande!

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://adh-laura.blogspot.com/2013/01/terza-elementare.html

Teoria della relatività

 

Ieri sera, con amici, davanti ad un’ ottima pizza , ho riportato un concetto  di fisica quantistica  sentito in televisione che spiegava della non differenza tra passato e presente. Oggi ho voluto approfondire alcune teorie di questa materia  ( devo dire anche perché ancora affascinata da Quantum Leep dove il protagonista –scienziato e fisico quantistico Sam Backett viaggiava nel tempo dopo aver costruito una macchina in grado di farlo). Ne ho trovato uno molto interessante che parla della relatività del tempo.
Prima di Einstein (ai tempi di Galileo) si riteneva che il tempo fosse assoluto e che la
velocità fosse invece relativa. Galileo era solito fare l’esempio della nave in movimento: se un marinaio spara un colpo nella direzione in cui si muove la nave, la velocità della pallottola si sommerà alla velocità della nave stessa, e il marinaio vedrà la pallottola muoversi alla velocità dello sparo; contemporaneamente, una persona ferma in riva al mare, vedrà la pallottola muoversi alla velocità dello sparo più la velocità della nave, poiché al moto della pallottola vedrà aggiungersi quello della nave.
La teoria di Galileo fu smentita dopo aver scoperto una serie di contraddizioni e Einstein ribaltò la teoria del suo predecessore . 
Se arrivassimo in prossimità della velocità della luce, il nostro tempo rallenterebbe fino a fermarsi e  se fossimo in grado di superare la velocità della luce, il nostro tempo si invertirebbe e comincerebbe a fluire all’indietro.
Un esempio che mi ha colpito è quello di un fulmine che colpisce una lunga ferrovia simultaneamente in due punti A e B molto lontani tra loro.
Un primo osservatore  fermo su una panchina a metà strada tra i due punti colpiti, vedrà i due colpi di fulmine cadere simultaneamente sulle rotaie. Immaginiamo a questo punto un secondo osservatore su un treno velocissimo che si muova da A verso B: nell’istante in cui il lampo colpisce le rotaie questo osservatore si trova a passare esattamente accanto all’osservatore seduto sulla panchina; ebbene, per l’osservatore sul treno, l’evento del lampo che colpisce il punto B è un evento già accaduto, mentre per l’osservatore seduto sulla panchina sta accadendo in quel momento; al contrario, il lampo che colpisce il punto A è, per il secondo osservatore, un evento che deve ancora accadere, mentre per l’osservatore seduto sulla panchina sta accadendo in quel momento; da ciò deriva necessariamente che i due osservatori, pur trovandosi nello stesso punto dello spazio al momento dell’evento, non possano raggiungere un accordo sulla contemporaneità dell’evento stesso, in quanto il concetto di contemporaneità degli eventi sarà necessariamente legato alla condizione di moto dell’osservatore. 
In altre parole, gli eventi che accadono nella direzione verso cui ci muoviamo diventano più veloci, perché il nostro tempo rallenta; ma gli eventi che accadono nella direzione opposta a quella del nostro moto sono più lenti, poiché in quella direzione il nostro tempo si accelera. Insomma, il tempo scorre  in modo diverso a seconda che l’evento avvenga nella direzione in cui ci muoviamo o nella direzione dalla quale ci allontaniamo: nel primo caso gli eventi sono più rapidi, nel secondo caso sono più lenti.
E adesso chi mi conosce penserà a che cosa mi sono fumata oggi?!
Di sicuro niente ( non ho mai fumato neanche una sigaretta) è che da oggi voglio ricominciare a scrivere sul mio blog. Non voglio più dire non ho tempo di farlo ma trovare il tempo e farlo (magari con argomenti più proponibili della fisica quantistica).

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://adh-laura.blogspot.com/2012/12/teoria-della-relativita.html

Teoria della relatività

 

Ieri sera, con amici, davanti ad un’ ottima pizza , ho riportato un concetto  di fisica quantistica  sentito in televisione che spiegava della non differenza tra passato e presente. Oggi ho voluto approfondire alcune teorie di questa materia  ( devo dire anche perché ancora affascinata da Quantum Leep dove il protagonista –scienziato e fisico quantistico Sam Backett viaggiava nel tempo dopo aver costruito una macchina in grado di farlo). Ne ho trovato uno molto interessante che parla della relatività del tempo.
Prima di Einstein (ai tempi di Galileo) si riteneva che il tempo fosse assoluto e che la
velocità fosse invece relativa. Galileo era solito fare l’esempio della nave in movimento: se un marinaio spara un colpo nella direzione in cui si muove la nave, la velocità della pallottola si sommerà alla velocità della nave stessa, e il marinaio vedrà la pallottola muoversi alla velocità dello sparo; contemporaneamente, una persona ferma in riva al mare, vedrà la pallottola muoversi alla velocità dello sparo più la velocità della nave, poiché al moto della pallottola vedrà aggiungersi quello della nave.
La teoria di Galileo fu smentita dopo aver scoperto una serie di contraddizioni e Einstein ribaltò la teoria del suo predecessore . 
Se arrivassimo in prossimità della velocità della luce, il nostro tempo rallenterebbe fino a fermarsi e  se fossimo in grado di superare la velocità della luce, il nostro tempo si invertirebbe e comincerebbe a fluire all’indietro.
Un esempio che mi ha colpito è quello di un fulmine che colpisce una lunga ferrovia simultaneamente in due punti A e B molto lontani tra loro.
Un primo osservatore  fermo su una panchina a metà strada tra i due punti colpiti, vedrà i due colpi di fulmine cadere simultaneamente sulle rotaie. Immaginiamo a questo punto un secondo osservatore su un treno velocissimo che si muova da A verso B: nell’istante in cui il lampo colpisce le rotaie questo osservatore si trova a passare esattamente accanto all’osservatore seduto sulla panchina; ebbene, per l’osservatore sul treno, l’evento del lampo che colpisce il punto B è un evento già accaduto, mentre per l’osservatore seduto sulla panchina sta accadendo in quel momento; al contrario, il lampo che colpisce il punto A è, per il secondo osservatore, un evento che deve ancora accadere, mentre per l’osservatore seduto sulla panchina sta accadendo in quel momento; da ciò deriva necessariamente che i due osservatori, pur trovandosi nello stesso punto dello spazio al momento dell’evento, non possano raggiungere un accordo sulla contemporaneità dell’evento stesso, in quanto il concetto di contemporaneità degli eventi sarà necessariamente legato alla condizione di moto dell’osservatore. 
In altre parole, gli eventi che accadono nella direzione verso cui ci muoviamo diventano più veloci, perché il nostro tempo rallenta; ma gli eventi che accadono nella direzione opposta a quella del nostro moto sono più lenti, poiché in quella direzione il nostro tempo si accelera. Insomma, il tempo scorre  in modo diverso a seconda che l’evento avvenga nella direzione in cui ci muoviamo o nella direzione dalla quale ci allontaniamo: nel primo caso gli eventi sono più rapidi, nel secondo caso sono più lenti.
E adesso chi mi conosce penserà a che cosa mi sono fumata oggi?!
Di sicuro niente ( non ho mai fumato neanche una sigaretta) è che da oggi voglio ricominciare a scrivere sul mio blog. Non voglio più dire non ho tempo di farlo ma trovare il tempo e farlo (magari con argomenti più proponibili della fisica quantistica).

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AUTODISTRUZIONE

Ieri pomeriggio, mio malgrado, sono stata testimone di una rissa tra parenti. L’incontro tra le persone in questione non prometteva niente di buono e ho cercato di starne alla larga il più possibile, anche perché non erano affari che mi riguardavano.

Poi purtroppo non è stato possibile ignorare le urla e mi sono ritrovata ad usare la forza fisica per dividere le due “carissime” parenti che erano pronte a picchiarsi.

Una brutta esperienza che mi ha fatto provare un vuoto interiore enorme e la consapevolezza di come l’essere umano sia capace di provare, a livello esponenziale, frustazione, invidia, rancore, rabbia, odio nei confronti di un suo simile.

Spesso, quando guardo il telegiornale, ho come la sensazione di seguire un film e non fatti di cronaca nera. Mi sembra irreale che si possa uccidere per motivi futili, banali, insignificanti. Invece ieri ho toccato con mano quanto possa diventare tutto ciò reale. Quanto poco occorra per accendere una miccia e scoppiare una bomba.

Ho avuto la conferma di quanto sia importante , fin dall’infanzia, costruire l’autostima, avere fiducia in se stessi, cercare di realizzare i propri sogni e ambizioni, sentirsi sereni, appagati e grati di ciò che la vita ci offre.

Anche l’invidia fa bene: quella sana però. Quel sentimento che ci stimola a migliorarci e non quella autodistruttiva.

Con timore mi sono chiesta: ma io, in una situazione analoga, riuscirei a mantenere la calma? Riuscirei ad essere così saggia da non alzare la voce e con toni pacati risolvere il problema che mi si pone in quel momento?

La preoccupazione di non riuscirci e perdere il controllo è molto grande soprattutto perchè so di essere molto impulsiva. Ma però spero che l’autoanalisi e la maturità mi insegnino la strada giusta da percorrere per non trasformarmi MAI da agnello in lupo.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://adh-laura.blogspot.com/2011/09/autodistruzione.html

AUTODISTRUZIONE

Ieri pomeriggio, mio malgrado, sono stata testimone di una rissa tra parenti. L’incontro tra le persone in questione non prometteva niente di buono e ho cercato di starne alla larga il più possibile, anche perché non erano affari che mi riguardavano.

Poi purtroppo non è stato possibile ignorare le urla e mi sono ritrovata ad usare la forza fisica per dividere le due “carissime” parenti che erano pronte a picchiarsi.

Una brutta esperienza che mi ha fatto provare un vuoto interiore enorme e la consapevolezza di come l’essere umano sia capace di provare, a livello esponenziale, frustazione, invidia, rancore, rabbia, odio nei confronti di un suo simile.

Spesso, quando guardo il telegiornale, ho come la sensazione di seguire un film e non fatti di cronaca nera. Mi sembra irreale che si possa uccidere per motivi futili, banali, insignificanti. Invece ieri ho toccato con mano quanto possa diventare tutto ciò reale. Quanto poco occorra per accendere una miccia e scoppiare una bomba.

Ho avuto la conferma di quanto sia importante , fin dall’infanzia, costruire l’autostima, avere fiducia in se stessi, cercare di realizzare i propri sogni e ambizioni, sentirsi sereni, appagati e grati di ciò che la vita ci offre.

Anche l’invidia fa bene: quella sana però. Quel sentimento che ci stimola a migliorarci e non quella autodistruttiva.

Con timore mi sono chiesta: ma io, in una situazione analoga, riuscirei a mantenere la calma? Riuscirei ad essere così saggia da non alzare la voce e con toni pacati risolvere il problema che mi si pone in quel momento?

La preoccupazione di non riuscirci e perdere il controllo è molto grande soprattutto perchè so di essere molto impulsiva. Ma però spero che l’autoanalisi e la maturità mi insegnino la strada giusta da percorrere per non trasformarmi MAI da agnello in lupo.

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http://adh-laura.blogspot.com/2011/09/autodistruzione.html

asilo nido

Qualche giorno fa per le mie gemelline si è conclusa la fase “asilo nido”. Quest’ultimo anno è trascorso davvero in fretta. Per due anni sono rimaste a casa con me ma poi ho sentito la necessità fisica e psicologica di mandarle al nido per poter avere mezza giornata libera per poter sbrigare le mie faccende domestiche, per poter riprendere a lavorare al di fuori di casa e avere del tempo per me (anche se poco). L’inserimento è stato durissimo (per me non per loro). Il distacco è stato molto doloroso anche se poi erano solo tre ore al mattino ma, dopo aver vissuto in simbiosi per due anni con loro è stato difficile. Hanno pianto all’inizio come la maggior parte dei bambini durante l’inserimento e il mio cuore si è spezzato ogni volta. Aspettavo poi con ansia le 12 per andare a riprenderle. Non c’è stato un solo giorno che non mi hanno accolto con un grande sorriso e un abbraccio colmo d’amore. Sono sempre andate volentieri divertendosi tantissimo, imparando tante cose, esplorando un mondo nuovo pieno di stimoli positivi.
L’ultimo giorno di asilo è stato per me uno strazio. Un giorno intero col magone. Nel pomeriggio poi sono andata anche all’ultimo colloquio con la loro maestra e li sono crollata nel sentirmi dire che sono delle bambine semplicemente “perfette”. Mi sono commossa tanto perché si è conclusa una fase. Non andranno più in un posto che io consideravo speciale dove (come genitore)avevo riposto tutta le mia fiducia (assolutamente meritata).
A settembre cominceranno la scuola materna. Il mio ometto andrà in prima elementare, la mia principessa in terza elementare. Altri inserimenti, altre preoccupazioni, altre lacrime loro e mie ma questa è la vita meravigliosa che ho scelto.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://adh-laura.blogspot.com/2010/07/asilo-nido.html

asilo nido

Qualche giorno fa per le mie gemelline si è conclusa la fase “asilo nido”. Quest’ultimo anno è trascorso davvero in fretta. Per due anni sono rimaste a casa con me ma poi ho sentito la necessità fisica e psicologica di mandarle al nido per poter ave…

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http://adh-laura.blogspot.com/2010/07/asilo-nido.html

asilo nido

Qualche giorno fa per le mie gemelline si è conclusa la fase “asilo nido”. Quest’ultimo anno è trascorso davvero in fretta. Per due anni sono rimaste a casa con me ma poi ho sentito la necessità fisica e psicologica di mandarle al nido per poter avere mezza giornata libera per poter sbrigare le mie faccende domestiche, per poter riprendere a lavorare al di fuori di casa e avere del tempo per me (anche se poco). L’inserimento è stato durissimo (per me non per loro). Il distacco è stato molto doloroso anche se poi erano solo tre ore al mattino ma, dopo aver vissuto in simbiosi per due anni con loro è stato difficile. Hanno pianto all’inizio come la maggior parte dei bambini durante l’inserimento e il mio cuore si è spezzato ogni volta. Aspettavo poi con ansia le 12 per andare a riprenderle. Non c’è stato un solo giorno che non mi hanno accolto con un grande sorriso e un abbraccio colmo d’amore. Sono sempre andate volentieri divertendosi tantissimo, imparando tante cose, esplorando un mondo nuovo pieno di stimoli positivi.
L’ultimo giorno di asilo è stato per me uno strazio. Un giorno intero col magone. Nel pomeriggio poi sono andata anche all’ultimo colloquio con la loro maestra e li sono crollata nel sentirmi dire che sono delle bambine semplicemente “perfette”. Mi sono commossa tanto perché si è conclusa una fase. Non andranno più in un posto che io consideravo speciale dove (come genitore)avevo riposto tutta le mia fiducia (assolutamente meritata).
A settembre cominceranno la scuola materna. Il mio ometto andrà in prima elementare, la mia principessa in terza elementare. Altri inserimenti, altre preoccupazioni, altre lacrime loro e mie ma questa è la vita meravigliosa che ho scelto.

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amici nemici

Stamattina, per cominciare bene la giornata, sono stata etichettata come un’ignorante analfabeta da un “signore” che era nella mia lista di amici su facebook: amico di un’amica di un’amica che neanche conosco, nemmeno di vista.

Questo perché ho fatto un test di quelli che girano sul social network che sappiamo tutti siano cavolate ma che si fanno quando (come si dice in gergo) si cazzeggia un po’.
Il test riguardava come sarà il mio futuro e il risultato era che diventero’ milionaria.
Ho pubblicato il test nel mio profilo con un commento indirizzato a mio marito Andrea. Avrebbe dovuto essere una battuta ironica/divertente per il mio consorte e “quel signore” ha pensato bene di darmi dell’analfabeta solo perché la dicitura del risultato del test riportava un errore di ortografia.
Mi sono domandata come si è permessa questa persona di giudicarmi senza nemmeno conoscermi. Era iniziata male la sua giornata? Ha dovuto sfogare la sua infelicità sulla prima persona che gli è capitata a tiro?
Ci sono rimasta malissimo tanto che sono qua a scriverne. La crudeltà mi lascia sempre inebetita. Così l’ho rimosso dai miei contatti anche perché, da uno che si vanta su facebook (assieme alla sua ragazza) delle proprie prestazioni sessuali, non ho niente da imparare!!!!

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://adh-laura.blogspot.com/2010/04/amici-nemici.html

amici nemici

Stamattina, per cominciare bene la giornata, sono stata etichettata come un’ignorante analfabeta da un “signore” che era nella mia lista di amici su facebook: amico di un’amica di un’amica che neanche conosco, nemmeno di vista. Questo perché ho fatto …

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amici nemici

Stamattina, per cominciare bene la giornata, sono stata etichettata come un’ignorante analfabeta da un “signore” che era nella mia lista di amici su facebook: amico di un’amica di un’amica che neanche conosco, nemmeno di vista.

Questo perché ho fatto un test di quelli che girano sul social network che sappiamo tutti siano cavolate ma che si fanno quando (come si dice in gergo) si cazzeggia un po’.
Il test riguardava come sarà il mio futuro e il risultato era che diventero’ milionaria.
Ho pubblicato il test nel mio profilo con un commento indirizzato a mio marito Andrea. Avrebbe dovuto essere una battuta ironica/divertente per il mio consorte e “quel signore” ha pensato bene di darmi dell’analfabeta solo perché la dicitura del risultato del test riportava un errore di ortografia.
Mi sono domandata come si è permessa questa persona di giudicarmi senza nemmeno conoscermi. Era iniziata male la sua giornata? Ha dovuto sfogare la sua infelicità sulla prima persona che gli è capitata a tiro?
Ci sono rimasta malissimo tanto che sono qua a scriverne. La crudeltà mi lascia sempre inebetita. Così l’ho rimosso dai miei contatti anche perché, da uno che si vanta su facebook (assieme alla sua ragazza) delle proprie prestazioni sessuali, non ho niente da imparare!!!!

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2010

La sera del 31 dicembre, mentre cercavo di addormentare inutilmente la mia quartogenita, mi è capitato di vedere in televisione l’oroscopo del mio segno zodiacale per il nuovo anno: lo scorpione.
Da uno a dieci come fortuna assolutamente dieci è stato il responso.
Il 2010 è cominciato con una ruota bucata della macchina, la rottura della lavastoviglie, lo spegnimento irreversibile del cellulare, un guasto all’impianto idrico del bagno, l’influenza A per tutti i miei 4 figli, probabilmente la prossima cessata attività anche della lavatrice e come new entry un buco nelle mie scarpe da ginnastica amatissime: le mie brooks. In dodici giorni di anno nuovo mi sembra più che abbastanza. Adesso vorrei quel 10 in fortuna menzionato il 31 dicembre 2009.
Stupidaggini in confronto alla fortuna che ho nell’avere un marito meraviglioso e 4 creature che rendono la nostra vita la più dolce, la più felice, la più FORTUNATA che possa esistere. UN 1O CON LODE.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://adh-laura.blogspot.com/2010/01/2010.html

2010

La sera del 31 dicembre, mentre cercavo di addormentare inutilmente la mia quartogenita, mi è capitato di vedere in televisione l’oroscopo del mio segno zodiacale per il nuovo anno: lo scorpione.Da uno a dieci come fortuna assolutamente dieci è stato…

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2010

La sera del 31 dicembre, mentre cercavo di addormentare inutilmente la mia quartogenita, mi è capitato di vedere in televisione l’oroscopo del mio segno zodiacale per il nuovo anno: lo scorpione.
Da uno a dieci come fortuna assolutamente dieci è stato il responso.
Il 2010 è cominciato con una ruota bucata della macchina, la rottura della lavastoviglie, lo spegnimento irreversibile del cellulare, un guasto all’impianto idrico del bagno, l’influenza A per tutti i miei 4 figli, probabilmente la prossima cessata attività anche della lavatrice e come new entry un buco nelle mie scarpe da ginnastica amatissime: le mie brooks. In dodici giorni di anno nuovo mi sembra più che abbastanza. Adesso vorrei quel 10 in fortuna menzionato il 31 dicembre 2009.
Stupidaggini in confronto alla fortuna che ho nell’avere un marito meraviglioso e 4 creature che rendono la nostra vita la più dolce, la più felice, la più FORTUNATA che possa esistere. UN 1O CON LODE.

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