Autore: Daniel_Colm

Escursione al monte Civetta

Intorpidito dal clima vacanziero, ho posposto di parecchio la stesura di una breve descrizione del mio ultimo giro in montagna. Giovedì torno da Bolzano e come accordato chiamo il Giò per organizzare il weekend, allora ci troviamo subito prima di cena e vediamo un percorso sul monte Civetta in provincia di Belluno. Sistemati i dettagli ci accordiamo per la partenza l’indomani subito dopo pranzo.

Partiti dopo un veloce rifornimento al supermercato dei pasti al sacco (Insalatissime Rio Mare, Simmenthal, barrette di cereali e cioccolato, frutta…) prendiamo una strada sbagliata a Longarone, così dopo 15 min torniamo indietro e chiediamo indicazioni al primo signore che troviamo sul marciapiede per individuare la via che sale per Zoldo Alto. E a chi chiediamo? Probabilmente all’unico muto del paese, ma non abbiamo problemi a interpretare i suoi gesti e infatti arriviamo al camping Palafavera dove parcheggiamo l’auto.

Dato l’errore di percorso siamo arrivati su un po’ in ritardo. Non dico che stesse già facendo buio, ma dopo le 18 in montagna non c’è più il sole del mezzogiorno e la temperatura già era scesa a 16 gradi. E così siamo partiti di ottima lena bruciando i tempi indicati dai cartelli che seguivamo.

A metà strada, coerentemente alle previsioni meteo, ci inghiottisce la nebbia, poi inizia a piovigginare, il tutto condito di freddo e vento. Gli incentivi ad accelerare il passo non mancavano, se non fosse che eravamo già al massimo. Alla fine comunque siamo arrivati bagnati e affaticati al rifugio Sonnino al Coldai, 600 m sopra Palafavera, dove mangiamo qualcosa, in parte preso lì, in parte dai nostri zaini e ci accorgiamo che il contante è davvero scarso e visto che il bancomat a 2132 m non esiste, prima di organizzare la seconda notte al Vazzoler, telefoniamo al rifugio e neanche lì si accetta carta di credito o altro.

Dunque decidiamo di coricarci a letto e decidere in base al tempo del giorno dopo il da farsi. La notte iniziata tardi a causa del vociare dei vicini di stanza, finisce resto per via del russare di uno dei nostri due compagni di camerata. Alle 6 decidiamo di preparaci e scendiamo a colazione. Fuori dalle finestre non solo è ancora brutto il tempo, ma di tanto in tanto, intravedendo la cime del Pelmo, ci siamo accorti che quella che a 2000 metri è pioggia, a 3000 è neve e l’idea di una ferrata con vento, freddo e neve non ci piaceva molto.

Accompagnati dal nevischio di bassa quota arriviamo all’attacco della ferrata, giusto per salutarla e poi scendiamo a Pecol per poi risalire fino a Palafavera. Chiaramente a metà discesa è uscito il sole, ma il Civetta rimaneva avvolto nel bianco e quindi era impensabile tornare su.

Prima di Palafavera però siamo saliti per un pezzo riallacciandoci al percorso del giorno prima per poi scendere il pendio lungo un prato bello ripido, che di’inverno sarebbe stata una bella pista rossa passando sotto alla seggiovia. Non vi dico le caviglie.

Piccola pausa e poi via in macchina per 274 km fino a Desenzano. La ferrata sarà per l’anno prossimo.

Nella prima foto il m. Pelmo. Nella seconda eccomi in una ben’occultata pubblicità per le Insalatissime Rio Mare.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/escursione-al-monte-civetta.html

Ricapitolando

In questi giorni, a forza di cercare (con successo) scuse per non studiare, ho fatto parecchie cose, meno che aggiornare il blog. Venerdì scorso sono andato a Sesto in treno portandomi dietro la bicicletta. Lì ho passato quattro giorni ospite di Gigi, Marina e compagnia bella facendo qualche camminata con Giulio e Piero.

Martedì poi ho preso quello che ci stava in uno zaino (e a giudicare dal peso non era poco) e sono partito alla volta di Bolzano con Giulio in bicicletta. Saremo partiti per le 10 e senza troppa fretta, dopo una lunga pausa a Bressanone siamo arrivati a casa mia, dove Giulio mi ha fatto compagnia per due giorni.

Stamattina ha ripreso il treno per tornare in val Pusteria, mentre io, sistemate un po’ di faccende domestiche, ho viaggiato verso i lidi di Desenzano, dove avrò una riunione col don per il catechismo dell’anno alle porte e poi inizierò a organizzarmi per Taizé, intervallando il far le valigie con qualche escursione (domani si parte per il monte Civetta sopra Belluno).

Questo giusto per fare il quadro della situazione visto che non scrivo da una settimana circa sul blog (sul mio, perché ho aggiornato stamattina il blog della FKWI). L’unica cosa che tende ad avere un aggiornamento semi continuo è il mio stato su Twitter, visto che il microblogging ha molte meno pretese del blog normale.

Visto che ormai sono nella scia dell’autogossip, nei momenti liberi leggo I Barbari di Baricco (un libro che si legge anche quando si è stanchi, con un italiano molto scorrevole e colloquiale), traduco un saggio di storia dell’arte incentrato sulla pittura dalla caduta dell’impero romano d’occidente al VII secolo dal tedesco (non chiedetemi perché!), o mi dedico al ripasso di microeconomia, che in fondo non è molto logorante visto che la materia mi piace.

Per le ammiratrici di D-u, devo comunicare che non sarà in servizio più o meno fino a inizio settembre.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/in-questi-giorni-forza-di-cercare-con.html

Virgilio fuori uso

Ditemi che non sono l’unico. Sono ormai giorni che non riesco ad accedere alla mia casella di posta si Virgilio.
Se dovete contattarmi, usate la mail daniel88colm[AT]gmail.com, per favore. Lo stesso vale se mi avete mandato una mail al @virgilio negli ultimi 5-6 giorni. Rispeditemela al nuovo indirizzo.

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Pizza rumors confermati

Attenzione! La lettura di questo post è poco adatta alla gente che crede nella logicità dell’agire umano. Il post costituisce il proseguimento di un’intuizione geniale. Se non vedo non credo.

“Zitto”, dice a se stesso. “Non vorrai farti scoprire proprio adesso!”. Con passo cauto il nostro super D-u si avvicina alla sua meta dopo mesi di preparazione, appostamenti e analisi di dati statistici sulla probabilità si riuscita della missione. Ormai manca poco. Sposta il vassoio con sopra la macchina fotografica lungo il percorso forzato del self-service della mensa. Yoghurt e insalata fanno compagnia alle posate e al tovagliolo sul vassoio.

Ormai è vicino alla postazione della signora alla cassa. Che poi adesso che siamo in periodo di vacanza non c’è la solita signora, ma ce n’è un’altra. Quella che chiedeva se volevi il grana sulla pasta. Quella alla quale toccava spiegare agli Erasmus a cosa serve mettere il grana sulla pasta. Quella che metteva il grana sulla pasta. Quella coi capelli marroni. Però non era alla postazione.

Intanto D-u appoggia il portafolgi sul coso della mensa dove si paga alla fine.

Il credito segnato non arriva a € 3,10! D-u prende il portafogli. D-u corre all’uscita della mensa. D-u carica € 20 sulla tessera. D-u torna al suo vassoio abbandonato. D-u appoggia il portafogli sul coso della mensa dove si paga alla fine.

Arriva la signora, quella di prima del formaggio. D-u le comunica che prenderà la pizza. Allora questa stacca un tocco di carta come quelli del panettiere o delle poste col numerino sopra e glielo porge. Finalmente davanti al forno della pizza. Dietro al bancone c’è la signora che dava il contorno e i secondi piatti. Quella che quando chiedi “Solo patate.” diceva “Solo patate?” e poi non sai mai cosa risponderle perché non vuoi essere ridondante.

D-u chiede che pizze ci sono: Quattroformaggi, Margherita, Coicarciofini, Conrucola. Mi pare, almeno… “Quattroformaggi per piacere” e intanto scatta foto, raccoglie materiale. La signora, quella delle patate, gli dice che se vuole può aggiungere della rucola. “Sì sì la rucola, aggiunga la rucola! Ma si sbrighi, sono inseguito”.

D-u prende posto vicino a facce note e meno e scatta una foto. Ecco le foto:


Questa è una foto.

Anche questa è una foto.


Questo è il mio vassoio.

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Itinerario ciclistico val Venosta

Christian mi ha gentilissimamente mandato l’itinerario gughelmappato della biciclettata di sabato. Come si può ben vedere dalla mappa abbiamo percorso l’intera val Venosta quasi fino al confine con l’Austria.


In totale sono 106 km con circa 500 m di dislivello in salita dalla stazione di Malles al lago di Resia e poi 1200 m da Resia a Merano in discesa. Chi volesse farla tenga conto che almeno nel pomeriggio abbiamo trovato vento contrario, e non poco.

Per visualizzare il percorso più nel dettaglio ripropongo il link che ho inserito all’inizio del post che rimanda a Google Maps. Qui invece un sito ufficiale sulla ciclabile della val Venosta. In basso a destra nell’immagine trovate anche Bolzano. Così forse è più facile capire dove si trova a chi non è del luogo.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/itinerario-ciclistico-val-venosta.html

Ferrata del Rio Secco

Per continuare la cronaca dell’allenamento supereroi, domenica il trio (Ch-u, R-u e ovviamente D-u) affiancato dalla Julia sono andati a fare la ferrata del Rio Secco in Trentino vicino a San Michele all’Adige. Finora la mia esperienza in fatto di ferrate si limitava ad un episodio in val Brenta un po’ di anni fa.

Adesso che ne ho un’altra alle spalle, penso che mi comprerò tutta l’attrezzatura necessaria e magari la collauderò prima di partire per Taizé questo mese. Sicuramente non mi dimenticherò di prendermi anche dei guanti per la scalata visto che la mano destra ha ancora qualche “traccia” dolente sul palmo.

Dopo la scalata a tratti verticale e soprattutto a tratti scivolosa, abbiamo proseguito lungo vari sentieri fino al rifugio Sauch dove abbiamo provveduto a mangiare polenta, fagioli, coniglio, crauti e gulasch fino a scoppiare (era il menù della domenica. La porzione da tre è bastata e avanzata per quattro). Un’oretta all’ombra sdraiati nell’erba per contemplare gli alberi dal basso, per poi ripartire verso l’auto di R-u parcheggia a tre quarti d’ora dal rifugio.

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Biketour in val Venosta

D-u torna alla grande su tutti i blog con le sue nuove avventure e questa volta è in compagnia. Constatato che in fondo a Bolzano è tutto in ordine ha deciso di prendersi un giorno di vacanza per un po’ di allenamento con i suoi due compagni R-u e Ch-u. Fu così che il trio optò per l’altro ieri (sabato) un biciclettata.

Alle 7 di mattina R-u e D-u zompano in piedi e si organizzano per la biciclettata, comprando panini e sistemando tutto negli zainetti. Alle 8 sono in stazione e si accorgono che il treno delle 8 non c’è di sabato così prendono quello delle 8.30, raggiungono Ch-u a Merano e con un altro treno arrivano infine a Malles per le 11.

La partenza è in salita. A dire il vero la strada resta ripida per un altro pezzo. Adesso che ci penso sembra che sia tutta salita fino al lago di Resia, ma la vista dalle sponde rialzate di questo laghetto artificiale con tanto di campanile semi sommerso è davvero speciale.

Ch-u ha dimostrato qualche difficoltà perché non aveva la superpozione di cui si erano dotati gli altri due campioni. La pozione, trafugata ad uno scienziato pazzo di nome Despar, contiene succo di kiwi + mela + 10 vitamine (di numero) per metà della borraccia, e altre due metà di acqua perché non diluito fa quasi ribrezzo, ma non c’era altro in casa prima di partire. Non che diluito fosse molto meglio…

E dunque, in compagnia di pozioni succose, biciclette e mosche così deficienti da andarsene solo se grattate via dalla mano una volta spiaccichiate sul palmo, i nostri eroi arrivano appunto al lago di Resia per l’una, mangiano i panini rimasti/comperati (Ch-u per compensare la mancanza di pozione se li era mangiati per strada) ripartono. Meta finale: Merano.

D-u indossa ora una bellissima bandana rossa del campo scuola infradiciata di acqua. Ch-u invece gira ormai senza maglietta e R-u è l’unico a mantenere un briciolo di dignità.

La strada è di nuovo in salita. Quando ormai D-u si era quasi convinto che le strade in Alto Adige fossero tutte in salita, indifferentemente da che verso le si prendano, ecco un discesa. Ma che discesa! Per la prima volta D-u raggiunge la soglia del suono, superando i 60 km/h con la mountain bike. Un sacco di moscerini invece per la prima volta nella loro breve vita sono morti andandosi a spappolare a caso sulla faccia di D-u e dei suoi compagni (vorrei ricordare che Ch-u era senza maglietta).

La strada ora è un sali e scendi continuo fino a stabilizzasi in una lieve ma costante salita in mezzo ad un mare di meli e mele, due delle quali non giungeranno mai a completa maturazione, dopo aver attratto un po’ troppo l’attenzione di Ch-u e D-u. R-u che invece non si è fermato a mangiare le mele ha avvisato che poco più avanti, dopo una breve salita ovviamente, c’era una fontana.

Vittime delle risa di quattro bambini tirolesi scatenate dalla natura italiana dei nostri eroi, i tre ciclisti hanno affogato la tristezza nell’acqua gelida. La pozione era ormai finita. Motivati dal count down di Ch-u che ogni dieci chilometri annunciava quanto rimanesse da percorrere, i tre protettori di forti, potenti e persone senza problemi, giunsero a Foresta, frazione di Merano, forse più nota per la denominazione tedesca Forst forse ancora più nota per la birra ivi prodotta, la Forst appunto. Là non poterono passare senza prima essersi fermati a bere e mangiare qualcosina (Strudel, Sacher e da bere Radler) e brindare ai 100 km percorsi nel bellissimo e grandissimo Biergarten.

Con le utlime forze (ed erano davvero le ultime, credetemi!) si trascinarono a Merano City dove delegarono alle linee ferroviarie locali il loro trasporto fino a casa.

Piccole considerazioni personali di D-u:
– voglio vedere domani per la camminata come faremo…
– ho gli avambracci scottati, ma la pancia è bianca come al solito.
– entro la fine dell’estate non riuscirò a fare andare via il segno del braccialetto.

Trovate parecchie foto sul mio account Flickr.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/biketour-in-val-venosta.html

Facebook vs. StudiVZ

Non so se il blog da cui ho tratto quest’informazione vuole rimanere ancora nell’anonimato o meno. In ogni caso, riporto sul mio la notizia secondo la quale Facebook accusa StudiVZ insieme ad altri social networks di aver copiato in maniera spudorata il servizio che offre. Nell’occhiello dell’articolo di Hardware Upgrade si legge:
“I legali del popolare sito di social networking Facebook all’attacco contro alcuni cloni nati un po’ ovunque. Ora nel mirino il sito tedesco StudiVZ da 10 milioni di utenti.”

Non so se vi sono stati altri tentativi di sistemazione più pacifici. Penso ad esempio ad un acquisto o unione tra le due reti o la creazione di ponti tra account situati nei vari servizi-copia di Facebook.
Ma in fondo all’utente cosa cambia? Beh, da un lato sapevi che su StudiVZ tutto è in tedesco e che tutti gli altri membri possono comprenderti nella tua lingua madre. StudiVZ ha creato anche dei paralleli in altre lingue anche se non hanno lo stesso successo come nella madrepatria.

Di svantaggioso è la ristrettezza del bacino d’utenza del network, visto che predilige solo tedescofoni allemannoglotti.
StudiVZ, come si deduce dal nome, richiedeva inizialmente che i membri fossero studenti. È ovvio però che nessuno resta studente a vita e cosa se ne fa di un account su StudiVZ quando ha finito di studiare? Finge? Forse. Sta di fatto che il network ha dato luogo anche a MeinVZ ampliando così il potenziale pubblico.

Adesso vedremo se a questione risolta gli utenti ne trarranno vantaggi e nel caso quali. Io tanto ho un account per social network e molti degli amici che ho da una parte sono anche nell’altra. Magari potrò togliere un link dalla mia barra dei preferiti.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/facebook-vs-studivz.html

Enrico on line

Sarà il caldo, saranno gli impegni che con l’estate diminuiscono. Sta di fatto che Enrico ha aperto il suo blog. Adesso abbiamo un altro giovane desenzanese nella blogosfera subito da linkare nei blogroll di tutta la contea, e magari in futuro anche al di fuori di essa.
Buon inizio!

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/enrico-on-line.html

Cinema al castello di Desenzano

Dal 27 luglio al 03 settembre 2008 saranno proiettati dei film all’aperto nel cortile del castello di Desenzano. Per orari e prezzi aspettate aggiornamenti (probabilmente per le 21.30).

27/07 – Irina Palm
28/07 – Into the Wild
29/07 – Ortone e il mondo dei Chi
31/07 – Spettacolo cabaret: Fichi d’India story
04/08 – Gomorra
05/08 – Elisabeth, the golden age
06/08 – Iron Man
07/08 – Il cacciatore di aquiloni
08/08 –
Il petroliere
09/08 –
Non pensarci
10/08 – La ragazza del lago
11/08 – Notte brava a Las Vegas
12/08 – Caos calmo
13/08 – Questa notte è ancora nostra
14/08 – Nella valle di Elah
15/08 – Grande, grosso e Verdone
18/08 – Racconti da Stoccolma
19/08 – Gli Acchiappafilm – be kind rewind
20/08 – Il divo
26/08 – La musica nel cuore
27/08 – Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo
30/08 – Sex and the city
31/08 – In amore niente regole
01/09 – Persepolis
02/09 – Un amore senza tempo
03/09 – Colpo d’occhio

Rignrazio Lucia per i dati

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Feedjit

Per quanto io sia contento del servizio che offre Shinystat nella sua versione free, devo fare i conti con alcune mancanze, ma tanto di servizi gratuiti on line ce ne sono che compensano alcune carenze. Per una di queste c’è Feedjit che mostra quali pagine e quindi post più letti. Poi ce ne sono altre che non uso, ma se volete approfondire potete sempre consulare questa pagina (in inglese) e provare. Inserire i widget è facilissimo e naturalmente gratis.

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Geprüfter Radfahrer

Sistemando il mio tavolo, visto che un mio fratello a caso (l’unico) prima di andarsene per il camposcuola ha svuotato un cassetto disperdendone il contenuto sul desco, ho trovato uno dei miei vanti d’infanzia. Una di quelle cose che tirerò fuori da un vano impolverato davanti agli occhi spalancati dei miei futuri nipotini una volta che sarò nonno: una bandierina di plastica che certifica il mio essere ciclista con tanto di patentino (che dovrei avere in un altro cassetto abbastanza infognato di roba) fatto in terza elementare in Germania.


Visto che oggi in Italia si discute del patentino per poter tenere un cane, mi sembra che questo mio cimelio sia almeno di un pochino di sconcertante attualità. Io ho fatto il mio esamino sotto gli occhi vigili di vigili (appunto) della polizia bavarese.
Stavo pensando di fare pure un banner per i blog con il simbolo di “geprüfter Radfahrer” (ciclista esaminato/testato), ma credo che la mia missione nel mondo sia un’altra per il momento.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/07/geprfter-radfahrer.html

Sfilata di Trame di storie

Ieri alle 18.00 è stata fatta la sfilata dei vestiti “made in dignity” per citare uno slogan che ho letto nella sala della mostra. Si tratta di vestiti disegnati in Italia e poi prodotti dalla manodopera da cui provengono le materie prime impiegate. La provenienza e lo stile di alcuni vestiti, soprattutto quelli femminili, sono prevalentemente asiatici.

Se dovessi ricevere del materiale più dettagliato, lo pubblicherò in un nuovo post.

I vestiti sono ora esposti fino al 28 luglio nell’ex chiesa dell’oratorio Paolo VI in una mostra chiamata “Trame di storie” organizzata da Il Cerchio di Desenzano, negozio di prodotti equi e solidali. Nello stesso luogo dovrebbe anche esserci l’opportunità di acquistare vestiti, accessori e bigiotteria.

Nella foto in alto sono quello con la giacchina azzurra strafashion! Ringrazio la mamma dell’Andrea per lo scatto e l’Andrea per l’invio delle immagini.

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Balneabilità a Desenzano

Dopo qualche mail tra gli organizzatori di una serata in spiaggia di un’associazione di ragazzi desenzanesi, l’ark, associazione rivolta kulturale, è emerso che il lago in alcune spiagge della nostra zona (Desenzano – Rivoltella) non è balneabile, o comunque non è consigliata la balneazione.

Alla questione è stata data visibilità sul loro blog, dove si analizza situazione e cause. Qui invece la tabella della condizione delle spiagge benacensi redatta dall’asl di Brescia.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/07/balneabilit-desenzano.html