Autore: Daniel_Colm

Presentazione del Tiepolo al duomo di Desenzano

Consiglio la partecipazione alla prsentazione a tutti coloro che quest’estate hanno intenzione di fare l’accoglienza (accompagnatori turistici) in duomo. Io non potrò esserci perché me ne sto a Bolzano, ma posso garantire che l’evento sia di alta qualità e molto interessante. Non perdetevelo!
Sotto trovate i dettagli.

Mercoledì 6 maggio 2009 (ovvero domani) alle 20.50 avrà luogo una presentazione del dipinto del Tiepolo, l’Ultima cena, che si trova nel duomo di Desenzano nella Cappella del Santissimo Sacramento. La meditazione a due voci sull’opera è a cura della Prof. Gabriella Biasio (Storia dell’Arte) e di don Andrea Giacomelli con intervalli musicali a tema a cura del Coro Santa Maria Maddalena.

Seguirà un saluto di don Claudio Zanardini (Uff. Turismo diocesi di Brescia). Conclusione con semplice momento conviviale (alle 22.15 ca.) in la Sala Ferro (Via Roma 5).

In alto a sinistra trovate il volantino dell’evento. I contenuti sono gli stessi del post.

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Come and meet Africa

Il 9 maggio 2009, all’interno dell’edificio centrale della Libera Università di Bolzano, avrà luogo la prima manifestazione dedicata alla cultura del continente africano: artisti, scrittori, musicisti e gli studenti africani stessi offriranno spettacoli, musica, cibo etnico, e presenteranno il proprio Paese d’origine, con l’intento di creare un incontro culturale fra l’Alto Adige e questo enorme continente. Verrà esposta una raccolta di fotografie e verrà offerto un rinfresco a base di specialità etniche.

Tra i relatori che descriveranno la propria esperienza nel continente africano c’è lo scrittore Fernando Biague, autore e co-autore di numerosi articoli e libri sul tema dell’immigrazione, Don Mario Gretter, referente diocesano per il dialogo interreligioso, e una studentessa di Verona, che racconterà la propria esperienza di volontariato in Benin.

Gli studenti hanno organizzato uno spettacolo teatrale che verrà messo in scena su un palco montato all’interno del corridoio; sullo stesso palco si esibiranno gruppi musicali africani provenienti da diverse parti del Nord Italia e delegazioni di comunità africane di diverse città.

Un artista africano, che presenterà le proprie opere nel corridoio accanto all’esposizione fotografica, ha preparato i costumi degli attori e due studenti indosseranno l’abbigliamento tipico di un re e una regina africani. I partecipanti all’evento avranno inoltre la possibilità di farsi fare dei tatuaggi temporanei all’inchiostro hennè.

Programma:
Ore 10.00 Discorso di benvenuto
10.00 – 12.30 Incontro con i relatori
12.30 – 14.00 Rinfresco al buffet
14.00 – 16.00 Musica e spettacoli

Per maggiori informazioni potete rivolgervi direttamente all’Associazione studentesca kikero che organizza l’evento:
Tel: 0471/012182
Mail: kikero[AT]unibz.it

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Elezioni S.C.U.B. – 04 maggio 09

Il 4 maggio si tengono le elezioni per il nuovo direttivo dello S.C.U.B. il che significa che finisce il mio mandato di Responsaibile per la Comunicazione, nonché l’attività più divertente che ho fatto finora all’uni (se non si contemplano gli Snowdays). Per quanto possa in alcuni momento essere un po’ stressante avere le deadlines per l’invio di newsletter, cambiare i contenuti del sito, aggiornare il gruppo su Facebook, promuovere questo o quell’altro sui media locali direttamente o tramite l’Ufficio Stampa dell’uni, è pur sempre un’attività che ti dà enormi soddisfazioni.

Essere membro allo S.C.U.B. significa veramente lavorare in un team, quindi integrare il lavoro di un altro, sincronizzare il proprio impegno con i colleghi, trovarsi per programmare o valutare le nostre attività. Dopo un anno insieme sono cose che procedono con maggiore facilità.

Se non fosse che ho in mano il giornalino, mi ricandiderei senza dubbi. Tecnicamente pensavo anche di andarmene in Erasmus per un semestre, ma per come si sono messe le cose, ora devo vedere come organizzarmi al meglio. Visto che per il momento però sono qui continuerò a impegnarmi finché non me ne andrò effettivamente. In ogni caso dovrei insegnare come funzionano certe cose a chi mi succederà.

Veramente invito chiunque rimanesse qui in università fino ad aprile/maggio 2010 di candidarsi per lo S.C.U.B., perché quello che si impara facendo andare le mani è irraggiungibile stando solo sui libri. Quindi se avete intenzione di lavorare in un futuro, di dimostrare che non vi impappinate la prima volta che dovrete scrivere un comunicato stampa, contattare giornalisti e reporter di qualche medium o anche solo redarre una newsletter (questi alcuni compiti di chi si occupa della comunicazione), non fatevi sfuggire questa chance!
Se poi davvero vi occupaste delle comunicazione, sappiate che l’80% del lavoro potete farl direttamente dal visto computer, dunque se avete internet a casa, non dovrete muovervi molto, a meno che non lo vogliate voi. Se aveste domande chiedete a un qualunque membro del direttivo o scrivete allo S.C.U.B.

Lunedì, 4 maggio, alle 18.00 all’F6, di fronte agli uffici delle associazioni.

Nel dettaglio, i ruoli nel direttivo sono Acquisti, Contabilità, Sport, Comunicazione e Presidente. E da quest’anno sarà dedicata con ogni probabilità una poltrona a chi coordinerà gli Snowdays.

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Bubbl.us

(Usare i comandi in alto a sinistra per centrare e ridimensionare.)

Per usarlo anche voi, dovete solo andare su www.bubbl.us e lavorare. Conviene fare la registrazione per salvare i vostri lavori, ma non è necessaria per provare. E visto che siamo nell’era del 2.0, potete ovviamente condividere i vostri schemi con i vostri amici. Come si capisce dal fatto che l’anteprima in questo post non è centrata né ridimensionata, devo ancora imparare ad usarlo, ma ora che gli esami si avvicinano, avrò certamente modo di esercitarmi.

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Nuovo e vecchio blog a Bolzano

Nel panorama del blogging bolzanino ho due novità. La prima riguarda il neonato blog di Michael scritto un po’ in inglese e un po’ in tedesco. È già pieno di contenuti per avere neanche un mese. Ammetto che mi fa un po’ specie vedere un blog senza contatore visite, ma così è : )
La seconda news in realtà lo è per me. È il blog ospitato sul sito della Provincia dell’Alto Adige nel quale chiunque può contribuire. L’ho scoperto pochi giorni fa e segnalato su Twitter, ma penso che l’idea meriti una presentazione un pelo più elaborata.

Il blog è più vecchio del mio, almeno a giudicare dal primo post accessibile dall’archivio che risale al 20 giugno 2006. Altro che novità, dunque. Sta di fatto che io l’ho scoperto lo scorso fine settimana e di blog simili non ne ho trovati molti in giro. Credo sia l’unico nel suo genere.

“Il Blog Alto Adige è uno spazio aperto creato per confrontarsi direttamente, per condividere esperienze e vacanze in Alto Adige, per farsi consigliare o per aiutare altri ad organizzare la propria vacanza in montagna. Non utilizzando filtri preventivi, ci appelliamo ad un comportamento corretto.” – [tratto dalle Regole]

A me pare un’idea molto carina. Per contribuire al blog, è sufficiente inserire alcuni dati propri insieme al contenuto del post. Nessuna iscrizione, nessun documento. C’è pure un concorso per incentivare la partecipazione, anche se non credo che sia il vero stimolo per gli scrittori.
Per la sua finalità, creare confronto e dialogo tra gli utenti, penso che un forum sarebbe più adatto, ma posso capire la scelta del blog, perché la cosa veramente importante è il resoconto della vacanza del primo scrittore e dunque il blog concede la giusta visibilità e formalità al contenuto principale. Il dialogo si sviluppa poi nei commenti, completamente autogestiti dagli utenti.

Per quanto riguarda produzione e consumo dei contenuti, credo che si fosse pensato ad un uso “mordi e fuggi”. Se questo fosse il caso, mi sembra che l’utenza si sia sviluppata nel senso opposto creando una piccola community intorno ad ogni post o a certe categorie di post (turismo culturale, sportivo, festaiolo …). A volte tra i commenti si trovano il botta e risposta solo di due o tre utenti.

Non so se lo strumento del blog sia proprio efficiente per gli obiettivi del servizio. Forse è il più efficiente tra i vari. La cosa più adatta che mi viene in mente è una struttura personalizzata simile a quella di Yahoo! Answers, ma richiederebbe un investimento elevato.
Sta di fatto che è un bel servizio e, se qualcuno ne conoscesse di simili, mi piacerebbe conoscerne degli altri.

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Futuro di Facebook

Facebook sta vivendo un periodo di espansione stupefacente, in particolare in Italia. Ha catalizzato su di sé l’attenzione dei media, nel bene e nel male. Più persone sono iscritte e più se ne iscrivono perché i social network vivono apunto del numero di utenti iscritti. Si è innescato così un circolo virtuoso. Ma quando rallenterà questa crescita esponenziale?

Ieri alla social cena bresciana parlavamo un po’ al futuro di FB. Premesso che FB riesca a coltivare il suo primato sugli altri social network, penso che la possibilità nel rintracciare i vecchi amici resti una peculiarità secondaria. Prima o poi anche se potrebbero verosimilmente aumentare gli iscritti i tassi di crescita devono rallentare. E se FB si riempisse di imprese che vogliono solo farsi pubblicità gratuita la gente se ne andrebbe.

Il vero punto di forza di FB sono gli strumenti per l’organizzazione di eventi, per la logistica. On line non ci sono spazi così frequentati e così versatili.

Gli amici una volta che li hai ritrovati, eccetto pochi casi, ti aggiorni sinteticamente sul loro passato e poi li archivi tra i contatti. La vera attività in questo campo poi si spegne.
La crescita nell’uso di FB rallenterà se non trovano un modo per permettere agli utenti di organizzarsi efficientemente, migliorando gli strumenti di coordinazione tra i membri.

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Che fine hanno fatto i LEGO?

Qualche giorno fa ho accompagnato mio fratello al Toys di Desenzano perché doveva comprare un regalo per un suo amico che faceva gli anni. Mentre ci guardavamo intorno ho visto che c’è una sezione dedicata ai LEGO così sono andato a vedere quello che c’è.
I LEGO come forse ho già accennato sul blog, sono IL gioco della mia infanzia. Ci ho giocato per tipo 10 ininterrottamente e ne ho accumulati un po’ di mattoncini nel frattempo. E in tanti so che hanno fatto lo stesso, perché le poche volte che si cade sull’argomento tutti ricordano di quando anche loro ci giocavano. Oggi però i LEGO non mi sembra che abbiano il successo che hanno avuto in passato ed è un peccato perché sono davvero un gioco bellissimo.

Oggi sono diventati un po’ come i Playmobil (tra l’altro scopro che il loro inventore, Hans Beck, è deceduto proprio questo febbraio), che non mi sono mai piaciuti, perché il bello dei LEGO non era giocarci, ma montare le cose! Coi Playmobil, che all’epoca erano più o meno il vero concorrente dei LEGO erano semplici pezzi di plastica enormi che per quanto riguarda le costruzioni, si limitavano all’assemblaggio di 5 pezzi in croce. In meno di 10 secondi avevi aperto la scatola, differenziato bene i materiali e montato tutto. Fine. Infatti, non ne ho mai chiesti a Gesù Bambino per Natale. Eppure quelli hanno più successo dei LEGO!

Quali sono allora i motivi del fallimento della LEGO?

Forse sono meno diffusi perché un po’ troppo cari per quello che ne capiscono i genitori e i nonni che li comprano per figli e nipoti, ma non può essere solo quella la causa. Io comunque non me lo so spiegare. In cambio su YouTube si trovano alla voce LEGO circa 124000 video creati e condivisi “a gratis” dagli affezionati che in alcuni casi hanno fatto cose pazzesche come riprodurre gli scenari di videogiochi con mattoncini da far impallidile Legoland.

Forse qualche speranza c’è. In ogni caso, se quelli della LEGO stessero leggendo questo post e mi volessero assumere … beh, basta chiedere! 🙂

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Happy end per il Coyote

(Un post poco serio. A volte ci vuole!)

Tutti avete visto Beep-beep e il Coyote da bambini. E immagino che tutti alla fine un po’ tifavate per il Coyote. Dopo tutti quei piani mandati in fumo per banalità alle volte veniva voglia di entrare nella tv e dare consiglio al Coyote su come catturare una volta per tutte Beep-beep (a.k.a. Roadrunner). Ecco due video che mostrano quello che un po’ tutti avremmo voluto vedere.

Il primo è originale per quanto ne so. Non l’ho mai visto alla tv (anche se chi si ricorda quali puntate ho visto?) però sembra ok.

Il secondo video invece l’ho trovato su Facebook e pone in maniera decisa la fine alla vita di Beep-beep anche se si vede chiaramente dagli scatti delle ultime immagini che è un falso. Fa comunque specie vedere una conclusione del genere.

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LEGO Digital Designer

Oggi ho dato uno strappo a Piero dalla stazione a casa e così poi mi ha mostrato un po’ cosucce interessanti. Sul viaggio mi fa che aveva fatto delle modifiche al suo Mac e io gli chiedo: “Software o hardware?” e lui “Hardware”. Così arrivati a casa sua me le mostra: sticker e moo card attaccati sul retro del Mac. Hardware… : )
La cosa però che più mi ha colpito riguarda un programmino gratuito della LEGO.

Dopo aver visto che ci potevo fare più o meno tutto quello che ci facevo nella mia infanzia (… e adolescenza), ad eccezione del toccare con mano i mattoncini, è possibile farlo anche con questo programmino. In pratica avete a vostra scelta una vasta gamma di elementi che potete montare in maniera molto semplice insieme.

Il bello rispetto al gioco tradizionale è che tutto resta sempre in ordine. Da bambino una volta che iniziavo, per mesi la stanza in cui stavo rimaneva inagibile. Non potevo ributtare tutti i pezzi selezionati tra migliaia con cura nel saccone ogni giorno! Avrei perso le ore a recuperarli e a separali minuzioasamente da quelli simili, ma non uguali.

Poi sono tutti già ordinati. Se cerchi un mattoncino dal lato spiovente, rosso, 3×2 allora basta andare nella sezione dei mattoncini spioventi, prendere quello 3×2 e tingerlo di rosso. Coi mattoncini che ora tengo in cantina potevano volerci decine di minuti (durante i quali intanto mettevo da parte tutti gli altri che pensavo che sarebbero potuti tornare utili per le 3 o 4 costruzioni che avevo in mente di fare nei prossimi giorni. Per questo non potevo fare ordine).

Di negativo rispetto ai mattoncini materiali c’è che le differenze tra esperto costruttore e pivello si assottigliano. Ad esempio, io, luminare nel settore, riconsocevo al primo colpo d’occhio la lunghezza di un mattone o le dimensioni di un pezzo piatto bidimensionale. Quello che non riconoscevo a volte al primo colpo d’occhio magari poi era il colore del pezzetto : )

Comunque sono proprio fuori esericizio. Come potete vedere dall’immagine ho voluto fare una prigione, ma mi sono dimenticato della porta …

Il programmino merita davvero. Potete scaricarvelo a questo link, sia che lo vogliate per Windows che per Mac. Ringrazio Piero per avermelo fatto scoprire.

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Video Bolzano Snowdays 09

Ecco il video più atteso dell’anno: il video dei Bolzano Snowdays 2009! In qualità di responsabile per la comunicazione non posso che pubblicarlo anche qui sul mio blog.
Coloro che non hanno ancora idea di cosa siano gli Snowdays o di quanto siano maturati dopo sei edizioni possono fare riferimento alla fighissima dettagliata homepage dell’evento.

Snowdays 2009 from Teac- on Vimeo.

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Nulla si crea, nulla si distrugge. Neanche la ricchezza durante la crisi

Mi sento quasi imbarazzato a voler contraddire un post di Luca De Biase. Forse mi sbaglio, ma dire, come dicono in molti, che con l’esplosione delle bolle finanziarie, non solo l’ultima ma tutte, la ricchezza scompare mi sembra incorretto. Tecnicamente il denaro non si crea ma si distribuisce. Forse male, ma è in continua riallocazione nel senso che passa dalle tasche di alcuni a quelle di altri. Potremmo discutere su cosa si intende con richezza, cosa con denaro, cosa con utilità, ma seguitemi un attimo.

Ammettiamo che si stia formando una bolla. Come funziona? Che di vendita in vendita, di scambio in scambio un titolo venga sopravvalutato sempre di un pochino in più. I motivi che ci stanno dietro, se questo accade in buona fede, sono dovuti all’ottimismo che quello che il titolo sta a indicare nel futuro avrà un valore maggiore di quello odierno. Se in tanti lo pensano, tanti vorranno comprare il titolo, così aumenta la domanda, l’offerta è fissa e il prezzo sale. E continua a salire, perché la gente presa dall’euforia di veder salire il titolo continua a compare pensando di poter rivendere ad un prezzo più e guadagnarci.

Di ricchezza non ne è stata né creata, né distrutta. Semplicemente quelli in fondo alla catena di vendite e acquisti hanno comprato un titolo ad un prezzo superiore al suo effettivo valore. Nulla di sbagliato in questo. Lo fanno tutti. Alle volte in effetti le cose vanno come si spera e la cosa concreta cui si riferisce il titolo va davvero bene. Altre volte no. E quando la gente se ne accorge si vuole liberare, come un pilota si butta da un aereo che precipita. Il prezzo del titolo cala perché la domanda è calata (chi comprerebbe un titolo che promette di valere sempre meno?) finché non pareggerà, oscillandoci attorno, il valore effettivo della cosa che indica.

Se prima giravano € 100, adesso sul mercato ce ne sono ancora 100. Soltanto che dal momento di partenza a quello di arrivo si trovano in tasche diverse. Chi ha venduto prima che il titolo raggiungesse l’apice della parabola c’ha guadagnato, chi ha comprato dopo ci ha rimesso. Il denaro che si dice essere andato in fumo, in realtà non è mai esistito! Si trattava solo di proiezioni troppo rosee di un futuro mai avveratosi.

Per riassumerla in due parole, quello che ora crolla, qualcuno prima l’ha montato.

Forse la mia spiegazione è un po’ semplicistica, ma fino a prova contraria non posso credere che qualcuno si sia messo a dare letteralmente fuoco alle banconote e a fondere monete. Ora aspetto i commenti di chi di questo ne sa più di me, per imparare.

Prego.

[Nell’immagine, fronte e retro del toro di Wall Street. Perché non c’è solo un lato della medaglia]

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Associazione De Benaco – L’ago

Quando finalmente ti decidi a uscire di casa il sabato sera a Desenzano e vai in un bar trovi tutti, gente del liceo, della parrocchia, dello sport. Perlopiù è l’occasione di rivedere persone che neanche ti aspettavi. Qualche sabato fa, appunto, avevo incrociato Monica al bar Mayer che mi raccontava di un nuovo progetto a Desenzano: un’associazione, De Benaco, che avrebbe prodotto un mensile gratuito da 24 pagine. Così le ho chiesto di rimanere informato.

In una mail ricevuta stamattina sta scritto:

Fiocco rosa per Desenzano. É nata nei mesi scorsi l’associazione culturale De Benaco, che si propone di divulgare la cultura in tutte le sue forme, nel Basso Garda e dintorni.

Questo fine settimana – sabato 4 e domenica 5 aprile – sarà allestito un gazebo per presentare la neonata associazione. Appuntamento in piazza Matteotti a Desenzano(sabato pomeriggio) e in centro a Rivoltella (domenica mattina).

Sabato 4 e domenica 5 aprile: la presentazione ufficiale del progetto. Sarà allestito un gazebo per la distribuzione gratuita della rivista in piazza Matteotti a Desenzano (sabato, dalle 14 alle 19 circa) e in centro a Rivoltella (domenica mattina, dalle 8.30 alle 13). Tutti sono invitati.

Il primo passo del nuovo sodalizio culturale desenzanese è stato quello di pubblicare L’ago, una rivista mensile di 24 pagine (tutte a colori) che sarà distribuita a titolo gratuito nell’area lacustre, nella nostra provincia e nelle zone limitrofe. Storia, arte, realtà associative del territorio, idee per gite fuori-porta, musica, associazioni locali, poesia e narrativa, sana alimentazione e iniziative culturali, temi giovanili, teatro, scienza e altro ancora. Tante le rubriche proposte sotto il comune denominatore culturale del Garda.

La rivista culturale è un vivace tocco di colore, dice il presidente Francesco Cesari, «è un mezzo semplice e diretto per dare forma ed espressione al nostro modo di intendere la cultura locale, è un piccolo faro che si accende sul territorio per illuminarlo sotto una luce diversa. Ma stiamo lavorando anche ad altri progetti, in cui crediamo fortemente e che saranno introdotti nei prossimi mesi: il nostro blog, la presentazione di libri, mostre, concerti…».

La nuova associazione è aperta a proposte di eventi culturali e articoli.

Per chi desiderasse partecipare: e-mail direzionecultura[AT]libero.it.

Questo già dice tutto. Non mi resta che aspettare la prima uscita, sperando che qualcuno a Desenzano mi tenga da parte una copia, visto che me ne resto a Bolzano questo weekend.

Se non ricordo male la distribuzione dovrebbe avvenire tra le città comprese nel “triangolo delle Bermuda” lacustre di Salò, Peschiera e Castiglione, ma non vorrei dire una cavolata.

Personalmente spero di poter magari contribuire con un articolo prima o poi.

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Concorso Parole contate

Parole contate è un concorso di microeditoria per giovani tra i 15 e i 30 anni. L’iscrizione deve avvenire entro il 19 aprile 2009. Per maggiori informazioni potete fare riferimento al sito di SpazioTribù che lo organizza o invia una mail a info[AT]spaziotribu.org.

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Mezzo Nero – Elena Pisoni

Parto in medias res perché voglio prendervi solo 3 minuti e 36 secondi. Mettete un attimo in pausa iTunes o la radio e cliccate sul bottone Play del player qui di fianco.

Fatto? Vi lascio ancora 5 secondi.
Okay.
Ora, mentre passano i primi 27 secondi di introduzione musicale vi spiego il perché di questo post.

Francesco mi ha passato questo cd una settimana fa, dopo avermene accennato qualche giorno prima. Contiene cinque canzoni da lui composte eseguite dal suo gruppo.

Mi aveva chiesto di farne una recensione sul blog, ma non ne sono in grado di recensire della musica: non ne ho le competenze. Però vorrei comunque farvi ascoltare i cinque brani perché a me piacciono molto, in particolare il primo, quello che sta andando adesso, penso per via del ritmo che ti coinvolge e alla fine hai almeno un muscolo che ci sta dietro. (Ormai la canzone dovrebbe essere partita.)

Sono sicuro che l’album sarà di gradimento a tutti coloro che amano la musica italiana e anche a quelli più scettici (come il sottoscritto).

Nel titolo del post trovate Elena Pisoni. È la cantante. Nel dettaglio potete farvi un’idea di chi vi ha lavorato sul sito del disco www.mezzonero.it.

Beh, ora sto zitto e aspetto le vostre opinioni. Poi li inoltrerò a Francesco, che tanto lo vedo quasi ogni giorno in mensa, visto che studia anche lui a Bolzano, a meno che non vogliate postare direttamente voi un commento su Jamendo, dove potete anche ascoltare e scaricarvi i brani.

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Platone a Desenzano

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