Autore: Daniel_Colm

Teach on the beach

In prima pagina de IlSole24Ore di oggi c’è un interessante articolo di come alcuni giovani col giusto fiuto per gli affari si siano messi a dare ripetizioni in spiaggia, visto che con la riforma scolastica i debiti formativi preoccupano un po’ di più e ciononostante in pochi preferiscono rinunciare alle vancanze al mare. Teach on the beach si chiama il fenomeno diffuso anche in altre parti del mondo.

Un’idea bellissima, a mio avviso, che mi era venuta in mente quando prima di andare al camposcuola avevo fatto prendere un colpo a un bambino dicendogli che avremmo anche fatto i compiti al campo ogni giorno. Perché no? Fare i compiti in montagna con animatori preparati e gli amici, intermezzati da camminate e film è sicuramente più divertente che a casa da soli.

Se qualcuno volesse ripetizioni di tedesco o matematica o lezioni di Tai Chi Chuan sulla spiaggia al lago di Garda sulle sponde desenzanesi mi contatti che ci possiamo anche mettere d’accordo …

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/mjNIp3FeiPA/teach-on-beach.html

Resoconto camposcuola 2009

Faccio un piccolo resoconto di questi 10 giorni di camposcuola di prima e seconda media. Stavolta non ho neanche provato a tenere una cronaca giornaliera del campo, quindi dovrete accontentarvi di queste poche righe.

Il campo è andato benissimo. Il tema era quello de “Il Signore degli Anelli”. Eravamo un po’ pochi come animatori, 5 anziché gli 8 dell’anno scorso, ma ce la siamo cavata egregiamente lo stesso. Ad eccezione del gruppo della razza degli Elfi (abbiamo diviso i ragazzi nelle quattro razze principali del libro) che aveva due animatori, ogni gruppo era guidato da una persona sola. Io ero un Nano.

Come al solito, arrivati all’ultimo giorno pare che il tempo sia volato e che ci siamo dimenticati qualche giorno per strada. Vale dunque la pena fare mente locale e cercate di riassumere quello che è stato fatto.

La prima mezza giornata è volata con la sistemazione nelle camere. Io sono stato “premiato” con quattro ragazzi di seconda media. Per intenderci quelli un poco più “disinvolti” e che meno temono le ire e minacce degli animatori. Un quinto ragazzo si è aggiunto a campo avviato qualche giorno dopo, ma vista la febbre che si è preso appena arrivato ha fatto ritorno a casa dopo due giorni.

Inizialmente abbiamo beccato un tempo un po’ schifoso, che è pur sempre una preferibile alternativa al caldo afoso del lago, ma da lunedì è tornato il sole che ci ha voltato le spalle solo il giorno della partenza. La gita al Brentei è andata quindi benissimo, non solo per il sole (che per la prima volta mi ha scottato la testa (si vede che i capelli si sono diradati)), ma anche perché i 40 ragazzi sono rimasti abbastanza compatti. Merito anche delle caramelle mou “elfiche” che hanno dato mantenuto al trotto anche gli ultimi. Fortuna che la cuoca me ne ha dato un pacchetto prima della partenza!

Una sera ci siamo sparati Kung Fu Panda. Il film si presta ad ulteriori riflessi in gruppo, cosa che però non abbiamo fatto, dato che eravamo già organizzati altrimenti. Ai ragazzi è piaciuto, anche se parecchi l’avevano già visto. Personalmente avrei preferito mostrare il primo film della trilogia trattata, ma è andata bene lo stesso.

È andata bene anche la domenica quando sono venuti su i genitori dei ragazzi e qualche fratello. Quasi tutti hanno giocato a palla-prigioniera ragazzi contro genitori e si sono divertiti su entrambi i fronti, tanto che alcuni genitori sono andati via un po’ tardi, tanto che quel giorno noi animatori abbiamo dovuto darci da fare ben poco.

Nessuno dei ragazzi aveva letto il libro di Tolkien, e circa la metà non conosceva il film. Per questo motivo la classica pizzata di rimpatrio che si farà a fine estate contemplerà anche la visione del primo film della trilogia. Così anche il don se lo vede!

Il mio ruolo al campo è consistito prevalentemente nelle seguenti funzioni:
– preparazione degli spezzoni di film da mostrare per sottolineare alcuni concetti presentati (li caricherò su YouTube, penso)
– preparazione di una parte del materiale di ambientazione (i cartelloni delle razze e le lettere di Bilbo – vedi questo post)
– fare l’orco
– fare il dj per la sveglia la mattina con la musica
– tenere ovviamente il mio gruppetto di 10 ragazzi
– e intonare di tanto in tanto le canzoni di preghiera prima dei pasti e spiegare le regole dei giochi
– giocare a briscola.

L’ambientazione è venuta bene e credo che i ragazzi abbiano capito bene il nesso tra la storia e i propositi un po’ più da catechismo che ci abbiamo ficcato dentro. Consiglio dunque questo campo a chi dovesse scegliere ancora come organizzarlo in altre parrocchie.

Piccola annotazione a margine. Questo è stato il primo anno in cui i ragazzi mi hanno chiesto se ho Facebook, ma per la maggiore va ancora lo scambiarsi il contatto di Messenger per rimanere in contatto dopo l’estate. Intanto mi sono “conquistato” 4-5 nuovi amici su FB.

Nella foto un momento di relax giocando a carte.

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Materiale camposcuola “Il Signore degli Anelli”

Ogni anno c’è il camposcuola da organizzare. In genere noi ci appoggiamo a dei campi preparati dal centro diocesano per ragazzi di Verona e da lì ci vengono i libretti con l’ambientazione del campo, i temi da trattare coi ragazzi e con quali attività presentarli più efficacemente. Al di là del lavoro di adattamento che c’è sempre da fare (sono pensati per un campo da 7 giorni anziché 10) poi c’è anche da realizzare il materiale, l’ambientazione, gli oggetti chiave come mappe geografiche, cartelloni e altri strumenti necessari ed è qui che spesso sorgono problemi (ad esempio, l’anno scorso col campo ambientato a Camelot serviva un sistema perché la spada venisse estratta solo dal predestinato re Artù e non dagli altri). Quest’anno il tema è il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. Qui il perché della scelta.

Linko qui il materiale che trovo in giro per il web, sapendo che in futuro potrebbe tornare utile a qualche altro organizzatore.

Per la realizzazione di insegna, cartelloni, giochi, indicazioni, lettere e qualunque altro genere di materiale scritto che si può preparare prima della partenza per il campo ecco dove trovare tutti i font tipici del film “Il Signore degli Anelli” come la scrittura degli elfi, dei nani, degli hobbit ecc. Dal link potrete scaricarvi quelli che vi interessano. Io ho usato ad esempio “Bilbo Hand” per realizzare delle lettere scritte appunto dall’Hobbit che poi stamperò domani su carta pergamena.
Appena verranno approvati i testi che ho preparato condividerò ovviamente anche quelli sul mio account box.net come avevo fatto per il materiale per la Festa del Passaggio.

Ogni volta che venivano introdotti nuovi argomenti o per evitare di strutturare incontri solo su spiegazioni a voce, abbiamo fatto largo uso di spezzoni tratti dalla trilogia. Pubblico qui i link dei video che ho pubblicato su YouTube. Non sono ancora tutti, ma intanto potete trovare:
La morte di Deagol ad opera di Smeagol (servito per mostrare che il male si può impadronire degli Hobbit)
Introduzione del film con consegna degli anelli (per contestualizzare il campo)
Descrizione degli Hobbit
Gli Elfi abbandonano la Terra di Mezzo (per mostrare che il male si è impadronito anche degli Elfi)

Frodo resiste alla tentazione dell’anello
Bilbo cade in tentazione davanti all’anello
Smeagol/Gollum tentato dall’anello
Consegna del Pan di via (per simboleggiare il Pane eucaristico)
Sam prende Frodo in spalla e lo trasporta

Se invece dovete inventarvi dei nomi in elfico ecco un link. Altrimenti potete usare anche questo che oltre all’elfico trova i “corrispondenti” anche per Nani, Maghi, Hobbit e Uomini. (Ovviamente il nome elfico di un sito è diverso da quello proposto da un altro …)

Sul mio account box.net ho creato una cartella in cui trovate i cartelloni per le quattro razze che costituiscono i quattro gruppi di ragazzi, l’insegna del campo e le lettere di Bilbo, necessario per creare scompiglio tra un gruppo e l’altro.
Servitevene pure.

Da qui invece potete accedere ad una vasta gamma di opzioni per realizzare una scritta su una pergamena come negli esempi qui sotto. Non ci sono grandi possibilità di personalizzare il carattere del testo, ma per essere gratis ci si può anche adattare. La vera pecca sta nella scritta Txt2pic.com che non c’è modo di togliere se non con appositi programmi per l’elaborazione di immagini.

Il materiale sottoposto a copyright è pubblicato in osservanza dell’articolo 2, comma 1-bis della legge 2/2008, in quanto trattasi di materiale didattico.

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Flock – il social browser

Mentre Firefox esce con la sua versione 3.5 e Twitter si lustra le penne davanti allo sguardo affamato del nuovo motore di ricerca di casa Microsoft, per i più appassionati Mashable ha stilato una classifica delle venti applicazioni più comode per l’integrazione dei due servizi.
Anch’io voglio dare un mio piccolo contributo aiutare chi vuole navigare online tenendo sottomano i propri social network preferiti. Parlo non di Firefox ma di Flock.

È un po’ di tempo che uso Flock come unico browser sul mio Mac e ora mi sento di consigliarlo a chi passa parecchio tempo navigando tra social network et similia.


Vantaggi:
Flock dispone di un menù di 10 icone facilmente accessibile che permette di navigare tra i propri social network, vedere gli aggiornamenti degli amici, visualizzare foto, video, scrivere post su varie piattaforme, caricare immagini, condividere link ecc. Ecco perché si definisce, a ragione, un social browser.
La riduzione dello spazio della finestra del browser con le barre che si aprono è compensata dalla comodità di questi strumenti.

Ecco il video ufficiale di presentazione della “social bar” (1 min – engl)

Non citata, ma a mio avviso molto importante è la barra inferire del browser che comprende la chat di Facebook e il cartellino delle notifiche, così potete essere reperibili in chat anche se siete su un’altra pagina evitando che parta una chat senza che voi ve ne accorgiate (a me capitava quasi sempre).

Per chi poi è veramente 2.0, cioè un blogger, ci sono poi le comodità del postare direttamente dal browser. (1 min – engl)

Questo dev’essere solo un assaggio per incuriosire, ma di implementazioni interessanti ce ne sono parecchie. Alcune le ho solo provate, altre devo ancora scoprirle. Per molti aspetti poi è simile a Firefox, del resto è “powered by Mozilla”. Non ne dovreste sentire la mancanza. I shortcut sono sempre quelli ed è parimenti comodo nella gestione dei preferiti come il suo fratello maggiore.

Svantaggi:
Ma quello che veramente conta in una recensione di un blogger sono i lati malvagi dei prodotti, perché i vantaggi li decantano le presentazioni ufficiali. Premetto che lo consiglio nonostante tutto.

La mia prima critica è rivolta al numero di social network supportati. Manca Friendfeed, che nel mio microcosmo di tempo sprecato online ricopre una fetta pari a Facebook. Devo poi ancora capire se c’è la possibilità di cambiare status su Twitter e Facebook. Flock è comodo come strumento di lettura e di interazione (replies, commenti, like ecc), ma mi pare che manchi la possibilità di inserire un aggiornamento ex novo.

La seconda critica riguarda il blog editor, che non tiene conto delle personalizzazioni che avete apportato ai vostri post (nel mio caso l’antprima con il link alla continuazione). Ecco perché questo post l’ho realizzato direttamente da blogger. L’editor di Flock risulta comodo dunque solo con post brevi, nel mio caso.

La terza invece colpisce la barra di ricerca dei media. È si comodo poter scegliere se cercare in Flickr, YouTube o altri, ma sarebbe ancora meglio se tra questa scelte ci posse la ricerca immagini glbale di Google Images o quella dei video di Google Video, così da poter includere immagini catalogate e non in un’unica ricerca.

Qualcuno ha altre osservazioni da fare?

Qui potete scaricarvelo in un po’ di lingue, tra le quali anche in italiano.

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Ma Daniel come li vede i colori?

Genitori di bambini che hanno problemi a riconoscere i colori, non preoccupatevi! Non è nulla di grave. Si vive benissimo anche confondendo verde-arancione, azzurro-rosa-grigio, rosso-marrone-verde e blu-viola.

Con una certa regolarità mi viene chiesto dai miei amici, in genere dopo una mia cappellata del tipo: “La vedi quella lì con la borsa arancione?” – “Daniel, guarda che è verde” se io i colori li vedo o peggio ancora come li vedo.

Ora cerco di spiegare come li vedo io e poi l’insensatezza della domanda “ma tu come li vedi?”.

Io i colori li vedo. Solo che a volte li confondo. Per fare un esempio, prendete due gemelli. I genitori li riconoscono immediatamente mentre estranei ci impiegano un po’ a capire chi è chi. Però una volta che capisci la differenza non li confondi neanche a 300 m di distanza. Altro paragone, forse più azzeccato ancora, viene dalle note musicali. Chi ha l’orecchio assoluto in un attimo riconosce di che nota si tratta. Altre persone necessitano che venga suonata una nota di riferimento e in base a quella sentono l’intervallo per capire qual è la nuova nota suonata. Dunque procedono in base ad un confronto.
Nel mio caso la situazione è analoga: se mi dai due matite e io posso metterle a confronto individuo in genere senza sforzo qual’è il colore di ciascuna. Se invece mi date un arancione senza dirmi niente è possibile che io lo scambi con il verde.

In altri casi non serve neanche questo. Ad esempio, il rosso dei pomodori maturi lo vedo benissimo. Fatico invece a riconoscere un pomodoro marcio in base al suo colore (tendono a diventare più scuri e marroni), perché non sono di un bel marrone chiaro e distinguibile, ma mantengono un po’ di rosso anch’essi. Comunque tranquilli! Non mangio pomodori marci. Me ne accorgo perché sono più mollicci e all’assaggio fastidiosamente dolci.

La maniera più facile per riconoscere un colore per me è contestualizzarlo. Se è la corteccia di un albero può sembrarmi anche verde scuro, ma so che è marrone e manco mi passa dall’anticamera del cervello di dire che è verde. I tronchi sono marroni. Se vedo un sasso so che non è rosa, ma grigio. I sassi sono grigi. Se una ragazza ha un maglione blu, so che in realtà è viola e non blu, perché va (o andava) di moda il viola per le ragazze (ovviamente mi sbagliavo solo quando ancora non sapevo che andava di moda il viola). E così via.
E allora come li vedo? Ricordate il discorso dei gemelli uguali? Finché non sai su cosa focalizzare l’attenzione sembrano identici. Una volta capita la regola è una cavolata.

E poi, sinceramente, secondo voi è importante sapere di che colore è il golfino di un’amica? Io so di che colore sono le mie felpe e le abbino (credo) adeguatamente con i pantaloni (che comunque sono sempre jeans). Ma il colore dei vestiti degli altri … Se la mattina prima di uscire impiego 5 minuti a scegliere la maglietta, non è certo perché la più comoda o più adatta alla temperatura esterna. Lo faccio per non creare disagio in queslli che nell’estetica ripongono il più alto valore umano.

L’unica è che shopping, le poche volte che vado a farlo, lo vado a fare accompagnato, così come quando devo scegliere il colore di un widget del blog, chiedo.

Ripeto ai genitori e alle maestre d’asilo che non dovete preoccuparvi se un bambino nei suoi disegni fa l’erba arancione o il fumo delle case verde (elementi tratti da una storia vera!)

Ora veniamo alla domanda a mio avviso più stupida: “Ma tu i colori come li vedi?”.
Secondo voi io so dirvi come vedo i colori? Lo sapessi non mi sbaglierei mai. Se vedo una cosa che a me pare arancione dico che è verde, se vedo una cosa grigia dico che è rosa ecc. Si tratta in fondo di una semplice convenzione linguistica. Chi mi dice che quell’altra persona non veda il blu come il vedo il rosso. Se sa che acqua, cielo e ogni altra cosa blu viene classificata come blu, userà la parola blu anziché rosso. Dov’è il problema? Oltre alla classificazione delle onde di luce riflesse dalle superfici colorate non abbiamo alcun metro di misura per definire scientificamente e univocamente un colore e ci metto una mano sul fuoco che nessuno al mondo prima di rispondere alla domanda “di che colore è questa fragola” faccia un’analisi con uno spettrometro per cassificarne il colore.

Siccome io, dopo un po’ di tempo, ci arrivo a classificare ogni colore (magari portando la matita a 5 cm dall’occhi e con 2 minuti di tempo) credo che in fondo nel mio caso si tratti di una semplice pigrizia o indifferenza. Tanto cosa cambia? Il colore del mondo ha solo valenza estetica per gli umani, che non devono sapere distinguere una rana velenosa da una commestibile (io nel dubbio non le mangio). Pensate ad un mondo in scala di grigi. Forse sarebbe noioso, ma non impossibile per la sopravvivivenza.

Con questo spero di aver chiarito un po’ come un discromatico (o quello che sono) vede i colori. Con qualche ingolfamento nelle minuzie, ma senza seri problemi.

L’immagine in alto l’ho scelta apposta perché quando in Storia dell’Arte al liceo avevamo studiato questo dipinto (Cristo Giallo di Paul Gauguin), ho dovuto segnarmi i veri colori degli elementi rappresentati perché io appunto contestualizzando non ci vedevo nulla di strano.

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Nuova piazza Università a Bolzano

È arrivata ieri pomeriggio la mail ufficiale che comunica che la piazza Sernesi di Bolzano cambia nome come deliberato dalla Giunta Municipale il 5 maggio. Da adesso sarà piazza Università.
Perché lo comunico? Perché si tratta appunto della piazzetta che si trova di fronte all’uni.

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Bufala Microsoft Consumer Awards

So che sembra scontato ai più, ma giusto per sicurezza lo esplicito in qusto post. Ho appena ricevuto una mail che mi comunica di essere stato estratto vincitore dalla Microsoft Corporation per i MICROSOFT CONSUMER AWARDS. Sappiate che è una bufala. Non inviate i vostri dati in risposta nel caso l’abbiate ricevuta.

Che è falsa si capisce dal mittente che utilizza non solo un dominio si secondo livello (@mn) completamente fuori luogo per una comunicazione ufficiale, ma anche il dominio di primo livello (.yu = Yugoslavia) non c’entra nulla, visto che il mittente dovrebbe trovarsi nel Regno Unito (.uk = United Kingdom). A voler ben vedere sul sito di www.microsoft.com/en/gb non ci sono riferimenti ad alcun concorso.

Di seguito il contenuto della mail:

Microsoft® Corporation
Consumer Services Centre.
Roger Needham Building
7 JJ Thomson Ave
Cambridge CB3 0FB
United Kingdom.
Your Email address has been picked online in this second quarter’s MICROSOFT CONSUMER AWARD as a winner of a lump sum payout of Five Hundred Thousand Pounds Sterling “£500,000.00” in the international winners category.
Please complete Cheque Requisition Form / Worksheet below

1. Full Names:………
2. Home Address:…….
3. Age:…………….
4. Sex:…………….
5. Marital Status:…..
6. Occupation:………
7. Tel/Mobile No:……
8. Country:…………

Attested information should be
email: cynthiaclaimsprocess@msn.com
cynthiamoore@j-mail.info

Mrs Cynthia Moore

Congratulations from Microsoft promotions program.
Best Wishes.
Award Committee.
©2009 Microsoft
Microsoft respects your privacy. Please read our online Privacy
Statement.

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Sorbetto in mensa

D-u è un po’ che non si fa vivo. La causa (ufficialmente gli esami) in realtà è che era occupato a realizzare il questionario su Facebook “Quanto bene conosci D-u?“. Dopo il ritorno dei gelati che hanno messo in crisi la distribuzione di budini che a loro volta hanno annullato l’interesse nella frutta ecco la bomba: il sorbetto!

Dopo la rianimazione e aver chiesto in prestito il cellulare a Daniele, ha scattato l’unica foto di questa novità, anticipando come al solito Uninews sugli avvenimenti di grande interesse per gli studenti.

Dopo un’attenta degustazione di gruppo si ha individuato il gusto alla mela verde. Del resto in Alto Adige cosa vi aspettavate di trovare?

Ecco alcune istruzioni per l’uso: prendere un bicchiere di plastica, portarlo con la parte aperta verso l’alto sotto l’erogatore e tirare verso di sé la leva con scritto pull. Quando la sostanza verdiccia avrà colmato il bicchiere, rilasciare la leva e appoggiare il bicchiere sul proprio vassoio. Fatto!
È vietato usare la ciotola dell’insalata al post dei bicchieri. È altrettanto vietato (se vi vedono) spararsi il sorbetto direttamente in gola senza prescrizione medica.

In termini tariffari, il sorbetto vale come dessert/contorno, dunque può essere scambiato a piacere con lo yoghurt (o come si scrive), il budino, il gelato, la frutta, un’insalata o gli spinaci.

Per ulteriori informazioni potete lasciare un commento o chiedere alla signora della cassa.

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Wasservergiftung in san Felice (BS)

Wie der Blogger von San Felice del Benaco, Maurizio Molinari, vorschlägt, veröffentliche ich hier eine kurze Übersetzung von den Hinweisen im Zusammenhang mit den Problemen, die vor kurzem sich in der Wasserversorgung der Stadt ergeben haben. Die anderen betroffenen Gemeinden sind Portese und Puegnago.

Seid ein paar Tagen ist das Reinigungssystem der Wasserleitung defekt. Obwohl sich die verantwortliche Firma schon um die Reparatur kümmert, ratet man das Leitungswasser im Gebiet nicht zu trinken, sowie auch nicht für das Kochen oder um sich die Zähne zu putzen zu verwenden. Auch nicht nachdem man es gekocht hat.

Mit dem Verbrauch des verschmutzen Wassers können für 15 bis 20 Stunden Fieber, Durchfall und Brechen auftauchen.
Als Gegenmittel werden Antibiotika empfohlen, aber da ich kein Doktor bin, gilt dies sicher nicht als medizinische Verschreibung. Zur Sicherheit sollt ihr euch an die nächste Apotheke oder Krankenhaus wenden.

Für weitere Fragen könnt ihr natürlich ein Kommentar hinterlassen. Ich werde dann gern, wo es mir möglich ist, weitere Hinweise geben.

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Acquedotto di San Felice inquinato

A San Felice del Benaco si sono verificati ultimamente parecchi casi di malessere a quanto pare da non prendere alla leggere che sono stati ricondotti all’acquedotto inquinato. Tutto è riportato sul blog di Maurizio Molinari. In un commento addirittura il problema sembra esteso anche a Puegnago. Un bel problema per l’amministrazione neoeletta. Vediamo come si svilupperanno le cose. Intanto auguro a tutte le persone colpite che la cosa si sistemi al più presto.

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Questionario di gradimento

Questo è il questionario di gradimento distribuito dalla Scuola Secondaria di primo grado (scuola media) “Trebeschi-Catullo” di Desenzano del Garda (BS). Credo che non servano commenti. Che vergogna!


E non perdetevi l’utilissimo blog della Scuola, ricco di contenuti utili come gif animate e il meteo di ogni angolo d’Italia elegantemente embeddato. Peccato manchi un qualcunque post. Ma non sono mica quelli che contano in un blog, no?

Blogged with the Flock Browser

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Internet a sbafo 4ever

Max Trisolino segnala su FriendFeed questo articolo del the New Blog Times che si riassume benissimo nella prima riga dello stesso:

Roma – I tempi della free Internet si stanno avvicinando al capolinea. Secondo Barry Diller, presidente e direttore di IAC

Non solo spero che questo non avvenga, ma credo anche che la previsione non sia azzeccata. Ovviamente la mia posizione è completamente irrilevante e non ho alcun dato ad avvallare la mia tesi. Ho però l’impressione che questa crisi finanziaria e blabla stia facendo perdere la fiducia di tutti in tutto.

Più che per contraddire il tipo sopracitato, il mio interesse è di illustrare brevemente i motivi che, IMHO, sono sufficienti a garantire la sopravvivenza ad un’enorme branca di servizi gratuiti: il web 2.0.

Ora viviamo la crisi di tutto, inclusa la pubblicità, che è il grande magnate oggigiorno di internet. Questa copre, o meglio copriva, principalmente i costi fissi della gestione dei server su cui sono ospitati i contenuti sviluppati dagli utenti. Questi fessi fanno tutto gratis, perché a quanto pare si divertono (io incluso, altrimenti non starei a scrivere questo post). Ora la pubblicità sembra non crederci più, perché è diventata più pessimista sempre a causa della crisi, come tutti gli altri.

Forse già prima non serviva a niente, ma oltre ad avvicinarci alla ripresa economica promessa da tutti i capoccia del mondo, gli stessi sistemi tecnologici di fare pubblicità stanno migliorando e miglioreranno moltissimo in futuro via via che si procede con la personalizzazione dei contenuti che ci vengono sbattuti sullo schermo del computer. Aggiungiamo a tutto ciò un considerevole aumento di persone connesse ad internet (per ovvi motivi di aumento di popolazione mondiale e ricchezza complessiva) e nel giro di qualche anno avremo ancora più investimenti in forma di pubblicità online a coprire le spese necessarie a garantire servizi gratuiti per tutti (o comunque molti).

Ora che abbiamo capito come si coprono i costi del web 2.0, passiamo alla fornitura dei contenuti, che si minaccia divenire a pagamento.
Io, utente generoso e altruista che mi impegno a creare contenuti a gratis in qualità di blogger o scrittore di Wikipedia, col cavolo che continuo a regalare lavoro a chi poi ci lucra direttamente sopra (tipo vendendo un mio post o una spiegazione di Wikipedia)! Sarò anche generoso, ma mica pirla. Ecco che pubblicherò i miei contenuti solo dove so che gli altri potranno leggerli a sbafo, altrimenti andavo a fare il giornalista o lo scrittore (o come si chiama) per la Treccani. Perché comunque io di robe da raccontare ne ho a badilate.

Per concludere e rendere la mia tesi comprensibile e sintetica:
La visione pessimista di Barry Diller non si avvererà. Online troveremo sempre contenuti gratuiti finché persisterà il cosiddetto web 2.0, perché i costi legati ad esso saranno coperti dal ritorno in forze della pubblicità online. Il web 2.0 persisterà, inoltre, perché il mondo è pieno di sfaticati che hanno voglia di metterci del proprio per la creazione di contenuti anche senza retribuzione, a patto che gli altri possano leggerle gratuitamente.

Giusto per citare un esempio a supporto della mia tesi: la radio
E, siccome sono una persona che guarda in faccia al nemico, un esempio a favore di Barry Diller: la (pay-)TV.

Se non siete d’accordo, prendetelo come un semplice esercizio di retorica.

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Fuori classe & Stonate

Due blogger che suonano: Enrico e Gigi. Come non fare pubblicità? (Oltre ad esserci la mamma che guida entrambi i gruppi)


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