Autore: Carlo_Nicolini

Hed Kandi music blog

Un nuovo blog sulla blogosfera blogspot.

 www.hedkandi-music.blogspot.com

Una raccolta di immagini, link e tutto quanto riguarda l’etichetta discografica Hed-Kandi.

Alcune segnalazioni riportano direttamente i link rapid-share per il download a scopo valutativo dei dischi in interesse che possono essere comperati anche su negozi Amazon o direttamente dal sito hedkandi.com

Questo sito nasce su segnalazione di un amico che ne ha curato la veste grafica ed i contenuti.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Notizie-dal-web/hed-kandi-music-blog.html

Software per hdr gratis

Qtpfsgui è un software per realizzare immagini HDR a partire sia da diverse esposizioni, sia da dati RAW (Nef per Nikon)

http://qtpfsgui.sourceforge.net/

Alla versione attuale, la 1.9.3 ha implementato l’utilissimo supporto multi-core e gli algoritmi sono implementati in maniera più efficiente.

Qtpfsgui is a open-source software to realize HDR images, starting from different exposures or RAW files (Nikon proprietary NEF too).

Actual version, has a big improvement over the side of efficiency and performance allowing to use multi-core processors.

I reccomend the algorithm described as Fattal: gradient “domain high dynamic range compression”, it’s easy to achieve amazing results!

 

 

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Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fotografia/High-Dynamic-Range-Imaging-HDR/software-per-hdr-gratis.html

Trucchi per foto hdr – nikon d90

 2009-06-16 22:01:32

Quanto ho imparato da alcuni shot con la recente Nikon D90 per quanto riguarda la fotografia HDR.

1) Scegliere al massimo un bracketing di 3 scatti, -1 EV, 0 EV, +1 EV.

2) ISO BASSI!!!!

3) Usare il cavalletto (treppiede) o fissare la macchina molto saldamente ad un supporto.

4) Impostare l’esposizione posticipata, abbassa lo specchio prima di scattare ed evita il micromosso.

5) Spegnere il VR sull’obiettivo

6) Impostare lo scatto automatico con 3 scatti ed un ritardo di 5 secondi, sufficienti a far sì che le vibrazioni sul cavalletto di smorzino.

7) Tappare con l’apposito pezzo di plastica il mirino per evitare luce parassita

8) Evitare di fotografare piante, alberi ed oggetti mossi dal vento.

 

Purtroppo la meravigliosa Nikon D90 ha un leggero difetto, il bracketing ha al massimo 3 scatti. A questo si può ovviare con la seguente regol, ricordandosi che una differenza di un EV corrisponde ad uno step di tempo (ad esempio se 0EVcorrispondono a 1/125 @F8, allora -1EV corrisponde a 1/250@F8)

a) Determinare la corretta esposizione per una data profondità di campo ad esempio F8.

b) Se  l’esposizione corretta (si vede dal fatto che l’istogramma è centrato o che, in modalità manuale, nell’esposimetro dentro il mirino la linea fra – e + è centrale) è 1/125 @F8 allora impostare il bracketing ad -1 , 0, +1 EV e scattare 3 foto. Queste 3 foto avranno rispettivamente i tempi:

1/250 —-> -1 EV

1/125 —-> 0 EV

1/60 —-> +1 EV

 

Ecco alcuni scatti fatti nel weekend trascorso in Val Venosta in Alto Adige

c)  E’ facile capire che se si imposta per la nuova serie di scatti, un tempo 1/1000 si avrà (mantenendo il bracketing -1,0,+1)

1/500    —-> -2 EV

1/1000  —-> -3 EV

1/2000  —-> -4 EV

mentre la terza ed ultima tornata di scatti si farà con 

1/30  —-> +2 EV

1/15  —-> +3 EV

1/8    —-> +4 EV

 

Le 9 fotografie risultanti potranno essere fuse in uno splendido HDR con un range dinamico molto elevato

[HDR]Tablà - Schleidertal

[HDR] Lungo la ciclabile della val Venosta - Fiume Adige

[HDR] Clouds over Naturn

Le mie foto sono su Alpidia, la community indipendente per viaggiatori:

http://alpidia.com/presentation/resource.php?id=1866

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ed anche su Flickr

http://www.flickr.com/photos/35478750@N03/

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fotografia/High-Dynamic-Range-Imaging-HDR/trucchi-per-foto-hdr-nikon-d90.html

Fotografia HDR notturna

Hdr notturno sulla luna

 

Come scattare fotografie HDR di notte?

E’ difficile, si deve combattere contro il necessario aumento di ISO e quindi rumore ed i lunghi tempi di esposizione che aumentano il mosso.

Ci sono riuscito, questo HDR viene da 3 scatti +1,0,-1, rispettivamente 6″,1/3, 1/5  a @19 ISO 1250 con una nikon D90 montata su treppiede.

Riduzione del rumore a tutta e bilanciamento del bianco per evitare il giallastro dei lampioni al sodio.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fotografia/High-Dynamic-Range-Imaging-HDR/fotografia-hdr-notturna.html

Primi lavori con la nikon D90

Bracketing attivo, mano ferma o scatti in RAW.

Per scattare più foto con il bracketing senza tenere premuto il pulsante di scatto basta attivare lo scatto con esposizione anticipata abbassa lo specchio prima, selezionare autoscatto, 3 fotografie e scattare, ovviamente con il bracketing su 3 scatti.

Questo è il risultato:

Giostre a Riva del Garda

DSC_0291_mod

giostre HDR Riva del Garda

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fotografia/Tutorial-Fotografici/primi-lavori-con-la-nikon-d90.html

Nikon D90

Nuovo acquisto.

 

Subito in mano da una sensazione di compattezza, il telaio non è in magnesio ma la costruzione è ineccepibile. I tasti sono tutti robusti ed il monitor LCD luminosissimo e con una risoluzione di 920.000 pixel è protetto da uno speciale schermo di plastica.

Il sensore da 12 MP e passa è lo stesso della D300, quindi una qualità altissima, migliore anche rispetto alla concorrente Canon 40D. 

Devo dire che il D-Lightning ha il suo motivo d’esserci ed aiuta parecchio nelle situazioni con forti contrasti di luce.

Il menu è semplice ma molto completo, da la possibilità di mettere mano a qualsiasi parametro, addirittura controllare fino ad un gruppo di 3 flash esterni wireless oppure fare il bracketing di D-Lightning, una cosa davvero eccellente.

In dotazione con il 18-105 VR ed una scheda da SDHC Lexar da 4Gb il prezzo si aggira sui 1000 € ma devo dire che li vale tutti, considerato anche che la garanzia Nital è estendibile a 3 anni via internet senza nessuna spesa aggiuntiva!

 

Nikon D90 con il 18-200

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Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fotografia/Galleria/nikon-d90.html

Come far funzionare Flash Player su Ubuntu 64 bit

Avete provato ad installare Gnash o le varie cose inutili che vi si propinavano come utenti di Ubuntu 64 bit per poter vedere i filmati in Flash?

 

Dimenticate tutto: questa è la soluzione definitiva.

Testa nel sacco, chiudete firefox, aprite il terminale e fate un bel copia ed incolla

 

sudo apt-get remove -y –purge flashplugin-nonfree gnash gnash-common mozilla-plugin-gnash swfdec-mozilla libflashsupport nspluginwrapper

sudo rm -f /usr/lib/mozilla/plugins/*flash*
sudo rm -f ~/.mozilla/plugins/*flash*
sudo rm -f /usr/lib/firefox/plugins/*flash*
sudo rm -rfd /usr/lib/nspluginwrapper

echo “Stopping any Firefox that might be running”
sudo killall -9 firefox

echo “Removing any other flash plugin previously installed:”
sudo apt-get remove -y –purge flashplugin-nonfree gnash gnash-common mozilla-plugin-gnash swfdec-mozilla libflashsupport nspluginwrapper
sudo rm -f /usr/lib/mozilla/plugins/*flash*
sudo rm -f ~/.mozilla/plugins/*flash*
sudo rm -f /usr/lib/firefox/plugins/*flash*
sudo rm -f /usr/lib/firefox-addons/plugins/*flash*
sudo rm -rfd /usr/lib/nspluginwrapper

echo “Installing Flash Player 10”
cd ~
wget http://download.macromedia.com/pub/labs/flashplayer10/libflashplayer-10.0.d20.7.linux-x86_64.so.tar.gz
tar zxvf libflashplayer-10.0.d20.7.linux-x86_64.so.tar.gz
sudo cp libflashplayer.so /usr/lib/mozilla/plugins/

echo “Linking the libraries so Firefox and apps depending on XULRunner (vuze, liferea, rsswol) can find it.”
sudo ln -sf /usr/lib/mozilla/plugins/libflashplayer.so /usr/lib/firefox-addons/plugins/
sudo ln -sf /usr/lib/mozilla/plugins/libflashplayer.so  /usr/lib/xulrunner-addons/plugins/

# now doing some cleaning up:
sudo rm -rf libflashplayer.so
sudo rm -rf libflashplayer-10.0.d20.7.linux-x86_64.so.tar.gz

 

Ripeto copiare ed incollare tutto. 

Riavviare Firefox ed il gioco è fatto, funziona tutto!

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http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Notizie-dal-web/come-far-funzionare-flash-player-su-ubuntu-64-bit.html

Stella di Gabriele Salvatores ed il terremoto in Abruzzo

Davvero complimenti a quei geni dei pubblicitari della banca intesa san paolo che hanno architettato una falsa presentazione di un film da inscenare subito dopo il TG serale narrante i drammatici fatti Abruzzesi.

 

Mi chiedo quasi se non avessero premeditato questa azione, un mix di intelligenza di marketing e di irriverenza.

Cosa è successo ieri sera 6 aprile 2009?

Niente di più semplice, uno dei più grandi lanci di marketing degli ultimi tempi. Lo speciale del TG sul terremoto in Abruzzo ha tenuto incollati alla televisione decine di milioni di italiani, su questo fatto non c’è dubbio.

Quale momento allora più propizio per introdurre una super-pubblicità che per ora ancora non si capisce cosa pubblicizzi?

Stella di Gabriele Salvatores sembra proprio non azzeccarci niente con la banca intesa san paolo, ma staremo a vedere cosa succederà. Il lancio è stato incredibile, uno spazio pubblicitario dopo il TG di 3 minuti abbondanti ed in contemporanea il riempimento delle pagine dei più importanti quotidiani nazionali sul web. Cito La Repubblica, Il corriere.

 

A chi si chiede cosa sarà mai stato questo breve spezzone, purtroppo penso che non si possa rispondere altro che:

“Una grande presa per il culo”

www.perfiducia.com

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/stella-di-gabriele-salvatores-ed-il-terremoto-in-abruzzo.html

Biofisica quantistica nel cervello

Esiste una interpretazione della meccanica quantistica abbastanza recente che non è discussa spesso.

Tale interpretazione merita comunque una menzione almeno per due motivi: il primo è che il suo ideatore è uno dei più rispettabili  fisici matematici della sua generazione, Roger Penrose, il secondo invece è che tale interpretazione può chiarire un’area della scienza più misteriosa della meccanica quantistica stessa, ovvero l’origine della coscienza.

Rappresentazione della coscienza XVII secolo

Secondo Penrose, la sovrapposizione di differenti stati quantici non collassa per causa dell’atto di misura, per la presenza di un osservatore o qualsiasi altra interazione con l’ambiente. Penrose infatti ritiene che il processo di collasso della funzione d’onda avvenga a causa di diverse geometrie di spazio e tempo di ogni stato del mix.

Una volta che la differenze negli stati raggiunge un certo valore critico, tale stato di sovrapposizione diventa instabile e collassa in uno dei possibili stati.

Naturalmente né Penrose né nessun altro conosce in dettaglio questo meccanismo. Sarà necessaria una teoria della supergravità per comprenderlo appieno.

 

Questa interpretazione è stata applicata da Penrose e Stuart Hameroff per spiegare come la coscienza possa essere attivata nel cervello umano.

L’osservazione degli scienziati è che il processo pensante del cervello umano non possa essere comprensibile in termini di computazione nei termini classici ma richieda un approccio quantistico.

Penrose ritiene di avere in mano la spiegazione di tale fenomeno in chiave biologica. La struttura vascolare del cervello proteggerebbe lo stato coerente formatosi nel cervello dall’ambiente esterno.

 

I neuroni nel cervello contengono sottili microstrutture denominate microtubuli. Esse sono composte da composte da tubulina, una proteina che esiste in due conformazioni diverse. Penrose e Hameroff suppongo che i microtubuli abbiano le giuste proprietà per mantenere questa sovrapposizione quantistica che si espande alle altre tubuline circostanti.

Secondo Penrose e Hameroff è mantenuto uno stato di sovrapposizione coerente per un tempo significativo permettendo l’emergere di un processo pre-cosciente. Il collasso avviene quando è superata la soglia di Penrose. A tale processo si può associare la nascita del processo cosciente.

 

Il cervello viene visto come una macchina quantistica di primo livello.

Il suo modello di Penrose ed Hameroff richiede che 20.000 neuroni si mantengano per 1/40 di secondo in sovrapposizione quantistica a temperatura ambiente.

Il libro Shadow of Mind, pubblicato nel 1994 da Penrose sull’argomento ha molti detrattori, sembra infatti improbabile che in queste condizioni le peturbazioni dell’ambiente non danneggino la sovrapposizione, che è uno stato molto delicato.

Probabilmente l’elemento fondamentale dell’intelligenza cellulare è il microtubulo.

Stuart Hameroff, medico ricercatore dell’Università dell’Arizona,  negli anni 80 ipotizza  che i microtubuli siano capaci di calcolo. Fino ad allora erano sempre stati considerati solo componenti del citoscheletro.

 

Hameroff ipotizzò nel 1982 che i microtubuli si comportassero come automi cellulari.

In realtà  la struttura del microtubulo assomiglia esattamente ad un automa cellulare: ogni tubulo è costruito sulla base di migliaia di dimeri di tubulina sistemati in una griglia bidimensionale arrotolata su se stessa.

La griglia forma un vicinato esagonale con sei vicini e il passaggio di un elettrone cambia la conformazione del dimero.

 

Tuttavia il modello di Hameroff era sbagliato: le regole che governano le interazioni fra tubuline non sono quelle da lui predette, inoltre il suo modello per funzionare necessita dello zero assoluto.

Le reti di tubuline assomigliano ad automi cellulari ma non lo sono.

Tuttavia abbiamo visto che funzionano davvero come computer paralleli. Il modo in cui calcolano è ancora da stabilire.

Il modello di Jack Tuszynski (Università di Alberta) è più convincente.

http://www.phys.ualberta.ca/~jtus/PDF_jt_files/BIOSYS2002.pdf

Parte dal principio che le reti di microtubuli devono funzionare a temperatura ambiente e dimostra che sono trasmettitori elettromeccanici di segnali che computano in base a un modello simile ai vetri di spin.

 

Personalmente, il mio parere riguardo questi argomenti è quello del massimo scetticismo. Le verifiche sperimentali sono poche e saranno necessari ancora parecchi lavori per entrare nel dettaglio di teorie che mirano a capovolgere la conoscenza attuale.

 

Bibliografia:

Jim Al-Khalili: Quantum: a guide to perplexed

E.Schroedinger: Cos’è la vita? http://www.disf.org/CosaDevoSapere/Schroedinger.asp

Stuart Hameroff: That’s life! The geometry of pi electron resonance clouds

http://www.valdostamuseum.org/hamsmith/QuanCon.html

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fisica-e-scienze/Meccanica-quantistica/biofisica-quantistica-nel-cervello.html

L’effetto Kaye

“Non so fornire spiegazioni su questo fenomeno”.
Questo fu il lapidario commento dell’ingegnere britannico Arthur Kaye quando, nel 1963, notò che facendo colare un getto di shampoo su una superficie piana, per un brevemomento (circa 300 millisecondi) dal liquido che si era già posato sul ripiano iniziava a schizzare un nuovo getto.

 

I primi studi del fenomeno

Quello che fu denominato “Effetto Kaye” era tuttavia altamente instabile, in quanto il getto fuoriuscente –di maggior spessore e di minor velocità di quello entrante- aumentava rapidamente d’inclinazione, fino a divenire verticale ed interferire con il getto originario.

Da allora, il fenomeno è stato sottoposto all’attenzione di numerosi ricercatori; i vari studi hanno portato innanzitutto ad isolarne la veridicità per i soli fluidi non-newtoniani.

Questi fluidi sono piuttosto rari in natura, in quanto aria, acqua, e quasi tutti i tipi di olio sono newtoniani, vale a dire che la loro viscosità rimane costante al variare della velocità; al contrario, per un fluido non-newtoniano, la viscosità sarà diversa a seconda che il fluido sia in quiete o in moto.

L’esempio più comune di questa tipologia è lo shampoo: molto viscoso quando è in quiete, ma diventa più liquido (quindi diminuisce la sua viscosità) quando viene frizionato sui capelli.

In seguito, si e scoperta anche la causa innescante l’Effetto Kaye: il getto in ingresso resta separato dalla pellicola di fluido sottostante tramite un sottilissimo strato di aria (dello spessore di pochi micron); le alte velocità di deformazione createsi all’interfaccia favoriscono una diminuzione di viscosità del fluido; le particelle poco viscose quindi scivolano via dal resto del fluido, creando lo spruzzo (Immagine – 1).

Nel frattempo, il getto in ingresso continua a cadere sempre sullo stesso punto, incrementando le dimensioni del grumo viscoso alla base; aumentando la lunghezza della zona di contatto (costituita dal grumo stesso), aumentano l’intensità del getto in uscita e la sua angolazione, finchè quest’ultimo non va ad interferire con il flusso entrante, interrompendo il fenomeno (in fondo a questa pagin a è disponibile il link al filmato dell’intero processo).

Le ricerche olandesi

Studi successivi condotti nel 2001 da un team di ricercatori olandesi dell’Università di Twente, guidato dal fisico Michel Versluis, hanno portato ad una stabilizzazione dell’Effetto Kaye, utilizzando come superficie d’impatto un piano inclinato su cui scorresse lo stesso fluido del getto d’ingresso.

In questo modo, il flusso in uscita si dirige automaticamente verso la parte “in discesa” del piano inclinato, impattando una seconda volta sul sottile strato fluido; questo a sua volta genera un Effetto Kaye secondario e così via, creando una cascata il cui getto ha una portata via via decrescente (Immagine – 2).

La serie di rimbalzi risulta stabile, in quanto la potenza del getto in ingresso (che, per l’equilibrio, deve essere pari a quella in uscita) non viene più bilanciata solo da quella dell’unico getto uscente, ma da tanti contributi quanti sono i rami della cascata, con una sensibile diminuzione degli effetti dissipativi.

Le ultime ricerche all’università del Texas

Tutto ciò è stato realizzato sempre basandosi su fluidi non-newtoniani, quasi completamente assenti in natura, quindi ottenibili prevalentemente in laboratorio; il mese scorso tuttavia al Centro sulle Dinamiche Non Lineari del Dipartimento di Fisica (Center for Nonlinear Dynamics and Department of Physics) dell’Università del Texas sono riusciti a rimuovere questa limitazione.

Utilizzando una vasca rotante, contenente un bagno di olio di silicone in movimento ed un getto dello stesso fluido, si è dimostrato che anche i fluidi newtoniani possono rimbalzare su una superficie della medesima composizione.

Il getto verticale entra nel bagno, restandone separato da un sottile strato di aria, viene trascinato dal moto circolare del bagno, per poi schizzare oltre la superficie (Immagine – 4). Il tutto ovviamente avviene solo in un determinato intervallo dei parametri controllati: velocità di rotazione del bagno e velocità, altezza e portata del getto.

L’operato dell’Università del Texas ha quindi in qualche modo allargato il fenomeno dell’Effetto Kaye anche ai fluidi newtoniani.

 Immagine - 5 - Matthew Thrasher
Immagine – 4 – Matthew Thrasher ©utexas.edu

Possibili Applicazioni

Le possibili applicazioni proposte sono molteplici, prima fra tutte quella riguardante il campo dei combustibili liquidi, argomento importante, fra le altre cose, in ambito motoristico; la frammentazione di un getto in una moltitudine di schizzi incontrollati (fenomeno visibile anche con la pioggia che cade su una pozzanghera) è sorgente di numerose preoccupazioni, quando si ha a che fare con liquidi infiammabili come i carburanti.

Il gruppo di ricerca statunitense, alla cui testa c’è Matthew Thrasher, considera la scoperta di poter controllare stabilmente un getto per prevenire o incentivare l’unione con il fluido circostante “un nuovo esempio di separazione stabile ed un nuovo esempio di flusso fluido con molteplici stati stabili”.

Esperimento “casalingo”

Nella loro pubblicazione “The Bouncing Jet: A Newtonian Liquid Rebounding off a Free Surface”, Thrasher ed il suo team propongono inoltre un facile esperimento casalingo, realizzabile con una teglia rotonda per dolci riempita di 4 cm di olio da cucina: sarà sufficiente imprimere al contenitore un moto rotatorio ad intervalli di circa 2 secondi, mentre si fa colare dell’altro olio da un’altezza di 3-6 cm, per constatare con esperienza diretta i risultati ottenuti ad Austin – Texas.

 

Fonte:

www.lswn.it/fisica/articoli/effetto_kaye_ed_i_fluidi_newtoniani

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fisica-e-scienze/News-e-curiosita/leffetto-kaye.html

L’effetto Kaye

“Non so fornire spiegazioni su questo fenomeno”.
Questo fu il lapidario commento dell’ingegnere britannico Arthur Kaye quando, nel 1963, notò che facendo colare un getto di shampoo su una superficie piana, per un brevemomento (circa 300 millisecondi) dal liquido che si era già posato sul ripiano iniziava a schizzare un nuovo getto.

 

I primi studi del fenomeno

Quello che fu denominato “Effetto Kaye” era tuttavia altamente instabile, in quanto il getto fuoriuscente –di maggior spessore e di minor velocità di quello entrante- aumentava rapidamente d’inclinazione, fino a divenire verticale ed interferire con il getto originario.

Da allora, il fenomeno è stato sottoposto all’attenzione di numerosi ricercatori; i vari studi hanno portato innanzitutto ad isolarne la veridicità per i soli fluidi non-newtoniani.

Questi fluidi sono piuttosto rari in natura, in quanto aria, acqua, e quasi tutti i tipi di olio sono newtoniani, vale a dire che la loro viscosità rimane costante al variare della velocità; al contrario, per un fluido non-newtoniano, la viscosità sarà diversa a seconda che il fluido sia in quiete o in moto.

L’esempio più comune di questa tipologia è lo shampoo: molto viscoso quando è in quiete, ma diventa più liquido (quindi diminuisce la sua viscosità) quando viene frizionato sui capelli.

In seguito, si e scoperta anche la causa innescante l’Effetto Kaye: il getto in ingresso resta separato dalla pellicola di fluido sottostante tramite un sottilissimo strato di aria (dello spessore di pochi micron); le alte velocità di deformazione createsi all’interfaccia favoriscono una diminuzione di viscosità del fluido; le particelle poco viscose quindi scivolano via dal resto del fluido, creando lo spruzzo (Immagine – 1).

Nel frattempo, il getto in ingresso continua a cadere sempre sullo stesso punto, incrementando le dimensioni del grumo viscoso alla base; aumentando la lunghezza della zona di contatto (costituita dal grumo stesso), aumentano l’intensità del getto in uscita e la sua angolazione, finchè quest’ultimo non va ad interferire con il flusso entrante, interrompendo il fenomeno (in fondo a questa pagin a è disponibile il link al filmato dell’intero processo).

Le ricerche olandesi

Studi successivi condotti nel 2001 da un team di ricercatori olandesi dell’Università di Twente, guidato dal fisico Michel Versluis, hanno portato ad una stabilizzazione dell’Effetto Kaye, utilizzando come superficie d’impatto un piano inclinato su cui scorresse lo stesso fluido del getto d’ingresso.

In questo modo, il flusso in uscita si dirige automaticamente verso la parte “in discesa” del piano inclinato, impattando una seconda volta sul sottile strato fluido; questo a sua volta genera un Effetto Kaye secondario e così via, creando una cascata il cui getto ha una portata via via decrescente (Immagine – 2).

La serie di rimbalzi risulta stabile, in quanto la potenza del getto in ingresso (che, per l’equilibrio, deve essere pari a quella in uscita) non viene più bilanciata solo da quella dell’unico getto uscente, ma da tanti contributi quanti sono i rami della cascata, con una sensibile diminuzione degli effetti dissipativi.

Le ultime ricerche all’università del Texas

Tutto ciò è stato realizzato sempre basandosi su fluidi non-newtoniani, quasi completamente assenti in natura, quindi ottenibili prevalentemente in laboratorio; il mese scorso tuttavia al Centro sulle Dinamiche Non Lineari del Dipartimento di Fisica (Center for Nonlinear Dynamics and Department of Physics) dell’Università del Texas sono riusciti a rimuovere questa limitazione.

Utilizzando una vasca rotante, contenente un bagno di olio di silicone in movimento ed un getto dello stesso fluido, si è dimostrato che anche i fluidi newtoniani possono rimbalzare su una superficie della medesima composizione.

Il getto verticale entra nel bagno, restandone separato da un sottile strato di aria, viene trascinato dal moto circolare del bagno, per poi schizzare oltre la superficie (Immagine – 4). Il tutto ovviamente avviene solo in un determinato intervallo dei parametri controllati: velocità di rotazione del bagno e velocità, altezza e portata del getto.

L’operato dell’Università del Texas ha quindi in qualche modo allargato il fenomeno dell’Effetto Kaye anche ai fluidi newtoniani.

 Immagine - 5 - Matthew Thrasher
Immagine – 4 – Matthew Thrasher ©utexas.edu

Possibili Applicazioni

Le possibili applicazioni proposte sono molteplici, prima fra tutte quella riguardante il campo dei combustibili liquidi, argomento importante, fra le altre cose, in ambito motoristico; la frammentazione di un getto in una moltitudine di schizzi incontrollati (fenomeno visibile anche con la pioggia che cade su una pozzanghera) è sorgente di numerose preoccupazioni, quando si ha a che fare con liquidi infiammabili come i carburanti.

Il gruppo di ricerca statunitense, alla cui testa c’è Matthew Thrasher, considera la scoperta di poter controllare stabilmente un getto per prevenire o incentivare l’unione con il fluido circostante “un nuovo esempio di separazione stabile ed un nuovo esempio di flusso fluido con molteplici stati stabili”.

Esperimento “casalingo”

Nella loro pubblicazione “The Bouncing Jet: A Newtonian Liquid Rebounding off a Free Surface”, Thrasher ed il suo team propongono inoltre un facile esperimento casalingo, realizzabile con una teglia rotonda per dolci riempita di 4 cm di olio da cucina: sarà sufficiente imprimere al contenitore un moto rotatorio ad intervalli di circa 2 secondi, mentre si fa colare dell’altro olio da un’altezza di 3-6 cm, per constatare con esperienza diretta i risultati ottenuti ad Austin – Texas.

 

Fonte:

www.lswn.it/fisica/articoli/effetto_kaye_ed_i_fluidi_newtoniani

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fisica-e-scienze/News-e-curiosita/L-effetto-Kaye.html

Creare una sequenza fotografica

Avete mai visto quelle belle fotografie dove il soggetto è ripreso a vari istanti durante una azione rapida? Sono dette action sequence o sequenze fotografiche.

Ecco non è poi così difficile farle, anche senza treppiede e macchine fotografiche da migliaia di euro…

Basta solo Photoshop ed una buona macchina compatta.

Scattate le foto con tempi brevi tenendo la macchina più ferma possibile, non si deve inquadrare il soggetto ma un punto fisso all’orizzonte, così lo sfondo delle foto sarà sempre lo stesso ed a cambiare sarà solo la posizione del soggetto.

Ora avete n foto a vostra disposizione. In questo caso n=2.

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Aprite la prima, quella del soggetto posto agli estremi della fotografia e seguite questo semplice schema ricorsivo:

0) Apri la foto n

1) Seleziona->Tutto

2) Apri la foto n+1

3) Incolla

4) Livello -> Maschera di livello -> Rivela tutti

5) Nella finestra laterale livelli, selezionare la maschera di livello

6) Prendere un pennello dimensione 100-150 con bordi leggeri ed iniziare a colorare con il colore nero nella zona dove c’è il soggetto n+1

7) Livello->Fondi tutti i livelli

8) Torna al punto 0)

 Beh certo per arrivare però a questi livelli serve una base bella stabile!

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si possono mettere quante foto si vogliono.

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http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fotografia/Tutorial-Fotografici/creare-una-sequenza-fotografica.html

I 100 migliori giochi da scaricare gratis

Video games e tecnologia

Un giorno navigando per la rete ho trovato questa fantastica lista: contiene i 100 migliori giochi gratis perchè free da scaricare legalmente da internet.

Tutti i giochi qui sono completi, non demo, e sono pienamente legali da scaricare. Alcuni sono abandonware, o solo e semplicemente vecchi e rilasciati al pubblico dai creatori. Altri sono nati gratuiti, open source o collaborativi. Ci sono persino dei giochi MMO (Massively Multiplayer Online), stile World of Warcraft per intenderci. La mega lista dopo il salto:

1. Allegiance

2. America’s Army

3. Anarchy Online

4. Armada Online

5. Assault Cube

6. Bang Howdy

7. BloodLust Multiplayer Online Vampire RPG

8. BOTS

9. BZFlag

10. CodeRED: Alien Arena

11. Conquer Online

12. Corum

13. Cube 2

14. Cube

15. Daimonin

16. Dark Space

17. Darkeden

18. Darsana

19. D-Day Normandy

20. Deicide

21. Digital Paint: Paintball 2

22. Dungeon Runners

23. Entropia Universe

24. Eternal Wraith

25. F.E.A.R. Combat

26. Faldon

27. Fishing Champ

28. Flyff: Fly For Fun

29. Freeciv

30. FreeStyle Street Basketball

31. Frets on Fire

32. Gekkeiju Online

33. Glest

34. Global MU Online

35. Golf?

36. Graal Online

37. Grand Theft Auto 2

38. Grand Theft Auto

39. Gunbound

40. Gunror

41. Gunz The Duel

42. HaloZero

43. Hero Online

44. KAL Online

45. Knight Online World

46. Kuma\War

47. Last Chaos

48. Lunia

49. Maple Story

50. Marathon Trilogy

51. Martial Heroes

52. Mixmaster

53. Myth War Online

54. Neverball

55. Nexuiz

56. Orbiter Space Flight Simulator

57. Parsec47

58. Pirate King

59. Plasma Pong

60. Purge

61. Puzzle Pirates

62. Racing Pitch

63. Rappelz

64. Risk Your Life 2

65. rRootage

66. Rumble Box

67. Rumble Fighter

68. Savage

69. Scions of Fate

70. Scions of Fate

71. Scorched 3d

72. Secrets of Mirage

73. Shadow Armada

74. Shadowbane

75. Shattered Galaxy

76. Silkroad

77. Space Combat

78. Space Cowboy Online

79. Starsiege: Tribes

80. Steel Panthers

81. Strange Attractors

82. Tantra

83. Thang Online

84. The Battle for Wesnoth

85. The Dinohunters

86. The Elder Scrolls: Arena

87. The New Satan Sam

88. Tickster

89. Tobolo

90. Torus Trooper

91. TrackMania

92. Transfusion

93. Trmulous

94. Tumiki Fighters

95. Turf Battles

96. Urban Terror

97. War Rock

98. Wild Metal

99. Wolfenstein: Enemy Territory

100. Xiah

 

Io consiglio Wolfenstein: Enemy territory, CodeRed Alien Arena e F.E.A.R Combat

 

Semplicemente giochi gratis per PC!

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Varie/i-100-migliori-giochi-da-scaricare-gratis.html

Come convertire tante immagini

Il pacchetto di programmi ImageMagick risponde alla domanda che tutti abbiamo avuto almeno una volta: “Devo convertire 100 immagini da bmp a jpeg, come faccio?” Si tratta di un tipico processo batch attuabile anche con Photoshop…però io consiglio

 http://www.imagemagick.org/

 

Per utenti Ubuntu Linux è al solito tutto più facile:

sudo apt-get install imagemagick

abbiamo ora disponibili nella nostra console i seguenti programmi

1) mogrify

2) convert

3) identify

 

Questi 3 programmi (ce ne sono altri) hanno una marea di opzioni.

Ad esempio se vogliamo ridimensionare tutti i file di estensione .jpeg contenuti in una cartella sovrascrivendoli?Allora digitiamo:

mogrify -resize 1280×960 *.jpeg 

è possibile tenere fissa l’altezza, supponiamo a 960 pixel

mogrify -resize x960 *.jpeg

o la larghezza a 1280 pixel

mogrify -resize 1280x *.jpeg

 

La utility convert invece ci risolve un altro problema convertire da un formato all’altro:

convert nomefile.jpg nomefileconvertito.bmp

dove ho scelto due formati qualsiasi giusto per fare un esempio. I formati supportati sono quasi tutti quelli immaginabili.

L’azione batch si può svolgere come segue: convertiamo tutti i tiff contenuti in una cartella nei loro rispettivi in jpg.

for i in *tiff; do convert $i $i.jpg; done
 
Buona conversione! 

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Varie/come-convertire-tante-immagini.html

La guida perfetta a google adsense

Simone Carletti, collaboratore di html.it ha creato la guida gratuita perfetta per iniziare con google adsense.

La guida è disponibile e visionabile all’indirizzo

http://webmarketing.html.it/guide/leggi/142/guida-google-adsense/

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Varie/la-guida-perfetta-a-google-adsense.html