Autore: Andrea_Volpi

Canneti spontanei: volontari di guardia sulle rive del lago

Brescia e Verona alleate per difendere i canneti del Garda: ora l’accordo è ufficiale e può diventare operativo, dopo anni di lavoro che hanno visto coinvolti fin dal 2002 il Centro Rilevamento Ambientale di Sirmione e il Cnr, la Lega Navale, le as…

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Canneti spontanei: volontari di guardia sulle rive del lago

Brescia e Verona alleate per difendere i canneti del Garda: ora l’accordo è ufficiale e può diventare operativo, dopo anni di lavoro che hanno visto coinvolti fin dal 2002 il Centro Rilevamento Ambientale di Sirmione e il Cnr, la Lega Navale, le associazioni ambientaliste, quindi l’assessorato provinciale all’ambiente, i comuni di Desenzano e Sirmione, il Consorzio dei Motoscafisti di Sirmione e, a breve, anche Padenghe e Moniga.
Domani, con un ritardo dovuto alle condizioni meteo e ai tempi per la firma costitutiva di questo nuovo «Coordinamento Canneti, avverrà la tradizionale «Giornata di pulizia» di queste preziose aree.
In questo periodo cominciano le nidificazioni di uccelli acquatici. Per questo motivo all’oasi di S. Francesco non saranno utilizzate imbarcazioni, e per i canneti del Vò, la barca della Lega Navale ormeggerà sarà esclusivamente lungo la spiaggia eseguendo le operazioni di carico e scarico del materiale raccolto senza avvicinarsi alla vegetazione. L’appuntamento è alle 9.30 di domani alla base della Lega Navale di Desenzano.
Tornando al protocollo per la gestione del canneto, che trova come interlocutore attivo anche il Comitato Parco Colline Moreniche, il 10 marzo alle 10.30 a Sirmione è in programma un tavolo tecnico sul progetto manutentivo, che includerà anche Padenghe e Moniga, e forse Manerba.
Come ha spiegato Gabriele Lovisetto, del comitato parco, «verranno fotografati e monitorati i canneti per poi essere sorvegliati dalle associazioni ambientaliste».

M.TO. fonte bresciaoggi.it

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il pd spendeva 7.200 €, Paroli e la destra quasi 50.000 € in ristoranti.

Sussurrate, insinuate, bisbigliate, alla fine eccole qui. Nero su bianco arrivano le cifre spese dagli assessori della giunta-Paroli con le carte di credito istituzionali, coperte da soldi pubblici. Cioè di tutti.

A diffondere le cifre è il Pd, che ha voluto vederci chiaro dopo aver scoperto un richiamo formulato dai revisori dei conti. Ebbene, in diciotto mesi sindaco e assessori di centrodestra hanno speso in rappresentanza 49.452 euro (di essi, 37.764 se ne sono andati in ristoranti). I più spendaccioni? Il Pdl Giorgio Maione (8.793 euro) e l’Udc Nicola Orto (8.482). Esempio di parsimonia il leghista Massimo Bianchini: zero euro spesi.

Ma 50mila euro in un anno e mezzo, per la Loggia, sono tanti oppure pochi?

Il Pd guarda all’epoca-Corsini. La giunta del sindaco Pd in 42 mesi spese 7.200 euro (non uno al ristorante). Fanno 171 euro al mese contro i 2.744 euro spesi ogni mese dai membri della giunta-Paroli. D’incanto, insomma, le spese di rappresentanza in Loggia si sono moltiplicate quindici volte. Non male, in tempi di sacrifici e risparmi.

Ieri il gruppo consiliare del Pd (oltre al capogruppo Emilio Del Bono c’erano Federico Manzoni, Fabio Capra, Aldo Rebecchi, Alberto Martinuz, Luigi Gaffurini e il segretario cittadino Giorgio De Martin) ha presentato i risultati di un’attività certosina.

Tutto verte sulle spese di sindaco e assessori, che si dividono in due grandi famiglie: le spese di missione (che possono essere effettuate previa autorizzazione del sindaco) e quelle di rappresentanza (che vanno documentate e motivate a posteriori). Su questo secondo capitolo si è appuntata l’attenzione del Pd. «Le spese di rappresentanza – spiega Del Bono – sono regolamentate dal testo unico degli enti locali, disciplinate dalla Corte dei conti e regolamentate da alcune delibere di giunta».

LA REGOLA FONDAMENTALE è che tali spese devono avere «una utilità e un vantaggio» per l’ente, e proprio per questo richiedono una documentazione giustificativa. Spese al ristorante sì, dunque, purchè si precisi con chi, e per quali motivi istituzionali. Ed è lì che cadono le critiche più severe del Pd, che ha presentato due interrogazioni e effettuato un’indagine su scontrini e report delle carte di credito: l’inchiesta che ha travolto l’ex sindaco di Bologna Flavio Delbono, vale la pena ricordarlo, è nata proprio da una spesa «privata» di 400 euro con la carta di credito della Regione Emilia. «A Brescia – dice il suo quasi omonimo Emilio Del Bono – il nodo politico è lo stesso: abbiamo gli scontrini ma, salvo rarissimi casi, non c’è alcuna documentazione giustificativa». Per il Del Bono bresciano «ci sarebbe già materia per un esposto alla Corte dei conti» e «potrebbero emergere altri profili di responsabilità, che non tocca a noi indicare».

In effetti, qualche approfondimento effettuato dal Pd fa emergere dati singolari: in 14 circostanze le spese ai ristoranti di vari assessori (per un ammontare di 2.300 euro e 54 coperti, più un probabile aperitivo) sono coincisi con le pause dei lavori consiliari. «Ma non è spesa di rappresentanza andare a cena fra assessori durante le sedute: gli uffici l’hanno chiarito senza ombra di dubbio» osserva Fabio Capra. E poi ci sono le sette cene di rappresentanza dell’assessore Maione al sabato sera e una cena addirittura a Santo Stefano del 2008 (per un totale di 49 coperti) senza dimenticare quella dell’assessore Orto con 10 coperti un altro sabato sera.

«Certo, le cose vanno in modo diverso in Broletto, dove il presidente Molgora ha posto un tetto di mille euro all’anno per ciascun assessore», sottolinea Rebecchi. «Ed è curioso che in Loggia, dopo le nostre interpellanze, le spese di rappresentanza siano crollate in gennaio da 2.700 a 6-700 euro» aggiunge Capra. Infine Del Bono: «La nostra è un’opposizione rigorosa sull’uso dei soldi della collettività. Ora attendiamo risposte».

Massimo Tedeschi, fonte: bresciapoint.it

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Ode alle api operose

oggi, giornata della donna, un augurio speciale a tutte le api operose che continuano con tenacia a voler migliorare il mondo. Fiore dopo fiore, ti accorgi di quanto sia prezioso e indispensabile il loro aiuto. Grazie di esserci!

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Interrogazione senza risposta

Pubblico il testo della lettera sulla trasperenza della p.a. inviata alle testate locali e pubblicata dal Bresciaoggi.

Egregio direttore, in data 20 novembre 2009 noi consiglieri di minoranza presentavamo al sindaco del Comune di Sirmione, Alessandro Mattinzoli un’interrogazione nella quale si chiedeva con quali modalità il Comune intendeva attuare la Legge n. 69 del 18 giugno 2009 (conosciuta come «legge Brunetta» sulle pubbliche amministrazioni), facendo particolare riferimento all’art.21, nel quale si prescrive, in modo inequivocabile, l’obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni di rendere pubblici su Internet i curricula e le retribuzioni dei dirigenti e dei segretari comunali, nonchè i tassi di assenza e presenza del personale. A suddetta richiesta il sindaco Mattinzoli rispondeva che, pur condividendo l’osservazione mossa, «talvolta l’eccessiva astrattezza delle norme fa si che si prestino a molteplici e differenti interpretazioni, anche a fronte della strategia politica che si intende perseguire» (testuali parole).
Poichè in una società civile e democratica le leggi sono fatte per essere rispettate e non disinvoltamente interpretate riteniamo che tale atteggiamento, oltre a denotare profonda ambiguità, non rispetti i fondamenti etici sui quali una buona amministrazione dovrebbe basare il proprio rapporto con la cittadinanza .
Nel frattempo noi abbiamo rinnovato la nostra interrogazione chiedendo ulteriori chiarimenti, nella speranza che le prossime risposte siano meno vaghe ed interlocutorie.

Donatella Garlaschi, consigliere fsd
fonte: bresciaoggi.it, lunedì 01 Marzo 2010 LETTERE

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DESENZANO DEL GARDA : DUE ANNI E MEZZO DI AMMINISTRAZIONE DI CENTRO DESTRA TRA LITIGIOSITA’ E IMMOBILISMO

Che cosa bolle nella pentola della maggioranza di centro destra che dal
maggio 2007 amministra Desenzano del Garda?Al di là dei tanti proclami
di unità e coesione , PDL e la civica Comune Amico che compongono la
maggioranza dopo il passaggio all’opposizione della Lega , oltre a non
essere stati neppure in grado di eleggere con i loro voti il presidente
del Consiglio Comunale nella seduta del 15 dicembre scorso, per la
seconda volta ( la prima fu nel consiglio del 30 aprile 2008
in occasione del conto consuntivo 2008) nella seduta del 5 febbraio non
hanno garantito il numero legale dei propri componenti…..leggi tutto …

fonte: www.pddesenzano.it

Acqua pubblica

Ieri con Donatella Garlaschi ho protocollato, a nome del gruppo “Forza Sirmione Democratica”, la mozione sull’acqua per la calendarizzazione in Consiglio. Il documento è stato presentato anche al Sindaco Mattinzoli che si è dimostrato interessato all’iniziativa. Il documento impegna l’Amministrazione a modificare lo Statuto Comunale inserendo il principio di gestione pubblica dell’acqua come bene privo di rilevanza economica e promuove iniziative per il risparmio idrico.

I punti principali sono:

Sancire il diritto all’acqua come principio costituzionale attraverso le seguenti azioni:

a) riconoscere anche nel proprio Statuto comunale il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;

b) confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;

c) riconoscere anche nel proprio Statuto che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale che non deve essere fonte di guadagno in quanto servizio pubblico essenziale da garantire a tutti i cittadini;

d) convocare entro 15 giorni la commissione Statuto con il compito di integrare o modificare lo Statuto secondo le indicazioni sopra specificate, assegnando alla stessa un tempo massimo di giorni 30 per la conclusione dei lavori da sottoporsi all’esame del Consiglio comunale nella prima seduta successiva.

Promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica attraverso le seguenti azioni:

a) informazione alla cittadinanza sulle problematiche relative all’acqua nel nostro territorio, sia di tipo ambientale che gestionale;

b) attivazione di procedure certe e puntualmente definite relative alle modalità di controllo sulla qualità delle acque in grado di dare certezze alle comunità locali, Istituzioni pubbliche e cittadini;

c) promozione di una campagna di informazione e sensibilizzazione sul risparmio idrico, con incentivazione dell’uso dei riduttori di flusso, nonché studi per l’impianto idrico duale;

d) promozione della riduzione dei consumi in eccesso attraverso l’informazione, gli incentivi e la conseguente modulazione delle tariffe;

e) informazione puntuale alla cittadinanza sulla qualità dell’acqua, con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche sul sito del Comune e in ogni quartiere/frazione;

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Formigoni contestato dal “Comitato Acqua Benaco”

Sul Garda ieri è arrivato Roberto Formigoni per incontrare a S. Felice tutti i sindaci del lago.
Al Santuario del Carmine, ad aspettare il presidente della Regione, c’erano però anche alcuni membri del Comitato Acqua Benaco, che con alcuni manifesti ricordavano l’epidemia di gastroenterite della scorsa estate. Lo aspettavano da mesi e avrebbero voluto fare delle domande, ma il presidente è entrato da un ingresso secondario. Interpellato a tal riguardo, comunque, ha ribadito che «le criticità sono superate da tempo, ora non c’è alcun problema».

Davanti ai sindaci del lago ha parlato del Patto di stabilità e rimarcato l’importanza del turismo. Assicura Formigoni che la Regione ha fatto molto per la valorizzazione del territorio gardesano, ricordando interventi come il ripristino del castello di Moniga, il restauro di Palazzo Sandrini a Manerba da destinare a Casa della cultura agricola, il recupero di Palazzo Tebaldini a Puegnago e i lavori alla Rocca di Manerba.
Il presidente della Lombardia ha anche chiarificato il futuro dell’ospedale di Salò, dopo i timori sollevati dal circolo locale del Pd.
«L’offerta sanitaria a Salò non è stata ridotta, ma ampliata – ha detto Formigoni -. I posti letto della riabilitazione sono passati da 18 a 44, anche se non nell’ospedale, ma a Villa Barbarano. All’ospedale, nella parte agibile ci sono il centro prelievi, radiologia, gli ambulatori, centro psicosociale, neuropsichiatria e la comunità protetta. In un’altra palazzina ci sarà il centro odontostomatologico».
Per la messa in sicurezza della parte non agibile sono stati erogati 1.6 mln di euro— «Non solo non lo si dismette – conclude Formigoni -, ma lo stiamo ampliando».
Un momento atteso: prima dell’incontro nella frazione di Portese il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha tagliato il nastro del nuovo parcheggio interrato.

fonte: Domenica 28 Febbraio 2010, bresciaoggi.it

Scuole bresciane in piazza: «Lo Stato ci deve 2,5 milioni»

La scuola bresciana scende in piazza per protestare contro i tagli. Lo farà tra due sabati, il 6 marzo.
«Non siamo qui per difendere la scuola pubblica in astratto ma le scuole concrete, da tempo in grossa difficoltà». Così Salvatore Cinque, direttore amministrativo delle scuole medie Bettinzoli-Pascoli, ha aperto l’assemblea di martedì sera nell’auditorium dell’istituto di via Caleppe, che ha deciso la clamorosa protesta.
A riempire – e scaldare – la sala, moltissimi genitori e insegnanti delle scuole bresciane: oltre alla Bettinzoli-Pascoli, Leonardo, Torricella, Rodari, Arnaldo, Lana-Fermi, San Polo, Tiboni, 28 maggio e scuole materne comunali.
IL MOTIVO DELL’incontro? «L’impossibilità a garantire il servizio essenziale a causa di una situazione economica insostenibile – spiega Cinque -: il Ministero da 2 anni non rimborsa più le spese che la scuola è costretta ad anticipare e il Comune, rompendo il patto di stabilità, ha tagliato i fondi. Il risultato è che non abbiamo soldi per pagare i supplenti e i fornitori, per attivare progetti didattici e comprare la carta igienica, per mantenere l’attività amministrativa e assicurare condizioni di sicurezza. Ma quanto può durare questa situazione?».
LA GRAVITÀ DEL MOMENTO è confermata da cifre così alte, il direttore Cinque si chiede: «Si può denunciare per furto lo Stato?»: è infatti di 113 mila euro il debito che lo Stato ha nei confronti della Bettinzoli-Pascoli e di 2 milioni e mezzo verso le scuole medie e elementari bresciane. Che fare, dunque, per affrontare un problema che – ricorda il consigliere del Comitato Genitori della Bettinzoli Pietro Chini – si è aggravato con la circolare ministeriale del 14 dicembre 2009, che prevede un taglio effettivo del 25 per cento del budget?
Sostiene Chini: «Mettiamoci assieme – genitori, docenti, non docenti – e organizziamo una momento senza colori e senza bandiere, dove gli insegnanti e i genitori saranno in piazza con i figli, perché sono loro che restano fregati se decade la qualità della scuola pubblica». La proposta è quindi una grande manifestazione la mattina di sabato 6 marzo «per farci sentire e pretendere delle risposte» afferma la presidente del Consiglio d’istituto della Bettinzoli Catia Loda. La sala accoglie positivamente la proposta, perché «la situazione sta diventando ingovernabile e non migliorerà certo negli anni» dichiara un genitore del «Leonardo», il liceo che vanta 370 mila euro di credito verso lo Stato ma debiti nei confronti di insegnanti e fornitori. E perché, ricorda un rappresentante dell’associazione Scuole autonome bresciane, «solo se ci sono le risorse finanziarie si garantisce una scuola di qualità» e, continua Paola del Coordinamento Genitori scuola dell’infanzia e nidi, «è ora di dire basta, di unirci e obbligare a rimettere la formazione al centro».
INTANTO, I DOCENTI della scuola media Tridentina-Kennedy-Romamino-Silone, anch’essa in profonda difficoltà, stanno raccogliendo le firme per un documento di protesta rivolto alle autorità nazionali e locali «per contrastare la proposta governativa di far pagare alla scuola pubblica – ente formativo per eccellenza – insieme alle famiglie, le loro decisioni».
E C’È CHI SI CHIEDE, come un’insegnante-genitore, «se la scuola pubblica è allo sfascio, perché quella privata gode di ottima salute? Perché, se la scuola privata rappresenta il 10% della realtà scolastica, la Lombardia investe 700 euro per ogni studente delle private e nemmeno 8 euro per quelli delle pubbliche?». La speranza è che alcune risposte arrivino con la manifestazione indetta per il 6 marzo.

fonte: bresciaoggi.it Giovedì 25 Febbraio 2010

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Perchè SanRemo, è SanRemo

Pensavo di essere passato indenne alla chermesse della canzone Italiana, sfuggendo alle serata di diretta. Ieri sera a cena da amici è arrivato sul tavolo della discussione la classifica Sanremese. Primo posto occupato da un paladino di “Amici”, secondo dal Principe Savoia e terzo l’ammiraglio di X-Factor. Un’iniezione di volontà mi ha spinto anche ad ascoltare i tre pezzi vincenti. Non posso che unirmi ai fischi dell’Ariston come unico commento ad “Italia amore mio”, e poi devo dissentire sulla scelta del televoto. Ti ripetono fino alla nausea di prendere sul serio il mantra della «centralità della musica», ma poi ti spiegano che la potenza di fuoco di Amici non poteva che portare a questo risultato: è quello del talent show di Canale5 «il popolo del televoto», si esercita tutti i giorni, viene cibato da messe in onda mattutine, pomeridiane, serali, viene rilanciato da svariate piattaforme – l’analogico, il digitale, il satellite – viene irrobustito da una massiccia macchina industriale che comprende gadget, spot, dischi. Ovvio che in confronto qualsiasi altro contendente risulta gravemente penalizzato.

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http://andreavolpi.blogspot.com/2010/02/perche-sanremo-e-sanremo.html

Perchè SanRemo, è SanRemo

Pensavo di essere passato indenne alla chermesse della canzone Italiana, sfuggendo alle serata di diretta. Ieri sera a cena da amici è arrivato sul tavolo della discussione la classifica Sanremese. Primo posto occupato da un paladino di “Amici”, secondo dal Principe Savoia e terzo l’ammiraglio di X-Factor. Un’iniezione di volontà mi ha spinto anche ad ascoltare i tre pezzi vincenti. Non posso che unirmi ai fischi dell’Ariston come unico commento ad “Italia amore mio”, e poi devo dissentire sulla scelta del televoto. Ti ripetono fino alla nausea di prendere sul serio il mantra della «centralità della musica», ma poi ti spiegano che la potenza di fuoco di Amici non poteva che portare a questo risultato: è quello del talent show di Canale5 «il popolo del televoto», si esercita tutti i giorni, viene cibato da messe in onda mattutine, pomeridiane, serali, viene rilanciato da svariate piattaforme – l’analogico, il digitale, il satellite – viene irrobustito da una massiccia macchina industriale che comprende gadget, spot, dischi. Ovvio che in confronto qualsiasi altro contendente risulta gravemente penalizzato.

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