Arte e Intelligenza Artificiale: “Borderland” al Palazzo Maffei

Palazzo Maffei di Verona si prepara ad accogliere un’innovativa esposizione che segna l’incontro tra arte e intelligenza artificiale. A partire dall’11 ottobre 2024, il pubblico potrà immergersi nell’opera generativa digitale “Borderland”, concepita dall’artista Manuel Gardina e curata da Serena Tabacchi. Questo progetto ambizioso non solo propone una nuova forma di espressione artistica, ma invita anche i visitatori a diventare parte attiva della creazione.

Un’Opera Site Specific Innovativa

“Borderland” è descritta come una vasta “tela” digitale, progettata specificamente per il museo veronese. Essa fonde paesaggi, iconografie e ritratti tratti dalla collezione permanente, dando vita a scenari inediti attraverso l’interazione con il pubblico. L’opera sfrutta le capacità dell’intelligenza artificiale, che apprende dagli stimoli forniti da Gardina e dalle interazioni degli spettatori, trasformandoli in co-autori della realizzazione in tempo reale.

Esplorazione del Confine tra Reale e Virtuale

L’esposizione affronta la sottile linea di demarcazione tra il mondo fisico e quello digitale. “Borderland” crea un ambiente dove si mescolano esperienze parallele ed elementi diversi, offrendo uno spazio di riflessione sulle possibilità infinite che emergono dall’incontro tra arte tradizionale e tecnologia moderna.

La materia digitale funge sia da strumento di connessione fisica sia da metafora delle trasformazioni contemporanee nel panorama artistico.

Interattività e Rielaborazione Artistica

I visitatori potranno riconoscere volti e paesaggi dei capolavori esposti nella collezione museale – opere di artisti come Picasso, Boldini, Magritte e Hokusai – reinterpretati tramite algoritmi generativi. Questa dinamica invita a riflettere su come un’intelligenza artificiale possa rielaborare opere storiche, creando un ponte tra l’eredità artistica del passato e le percezioni del pubblico moderno.

Luigi Carlon, fondatore di Palazzo Maffei, ha fortemente sostenuto questo progetto innovativo, evidenziando la sua attenzione per le avanguardie artistiche e il supporto ai giovani talenti.

Evoluzione Costante dell’Opera

Interagendo con l’opera mediante il movimento verso lo schermo, gli spettatori influenzano direttamente la composizione visiva: ogni gesto genera una pennellata digitale unica. “Borderland” è progettata per evolversi continuamente; ogni esperienza è irripetibile grazie alla reattività dell’intelligenza artificiale all’interazione umana.

Serena Tabacchi sottolinea che non si tratta semplicemente di intelligenza autonoma ma piuttosto di una collaborazione dinamica tra artista e macchina calcolatrice. Ogni immagine selezionata dall’artista stimola una risposta interpretativa dell’IA basata su apprendimenti precedenti.

Riflessioni sul Dialogo Tra Realtà Fisica e Digitale

Vanessa Carlon, direttrice del museo, osserva come l’opera di Gardina rappresenti un costante oscillare tra realtà tangibile ed astrazione digitale. Questo dialogo è particolarmente rilevante nel contesto attuale della nostra vita quotidiana dove ci si interroga sui confini delle tecnologie moderne.

In aggiunta all’opera “Borderland”, Palazzo Maffei ospita attualmente mostre dedicate a Picasso con ceramiche ed oli significativi che arricchiscono ulteriormente l’offerta culturale del museo veronese.

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