Ieri, 9 settembre, l’imprenditore bresciano Arturo Bernardelli, a capo del gruppo Edilquattro di Ghedi, è stato arrestato con l’accusa di istigazione alla corruzione. L’operazione è stata condotta dai carabinieri forestali di Brescia e dal Nucleo operativo e Radiomobile di Verolanuova, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Brescia, al termine di un’indagine complessa.
Tentativo di corruzione per falsificare dati topografici
Secondo le accuse, Bernardelli avrebbe cercato di corrompere un tecnico per indurlo a falsificare i rilievi topografici di una cava di sabbia e ghiaia gestita da una delle sue società. Il rilievo avrebbe dovuto occultare gravi irregolarità nella gestione del bacino estrattivo, che copre una superficie di oltre 200.000 metri quadrati. L’area è stata posta sotto sequestro, con l’ausilio del 2° Nucleo elicotteri dei carabinieri di Orio al Serio, a causa delle difformità accertate.
Coinvolti anche un ex sindaco e un manager
Nell’ambito dell’inchiesta, è stato eseguito un controllo nei confronti di Giambattista Groli, ex sindaco di Castenedolo, il quale avrebbe facilitato i contatti tra l’imprenditore e il tecnico incaricato del rilievo, contribuendo così all’episodio corruttivo. Gabriele Baruzzi, manager alle dipendenze di Bernardelli, è stato inoltre coinvolto e accusato di aver offerto vantaggi indebiti a una consulente di un Ente locale per influenzare le decisioni amministrative in favore del gruppo Edilquattro.
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