Fermi tutti.
Se siete capitati qui pensando di trovare un food blog, tesori miei, avete sbagliato di grosso. Se avete bisogno vi rimando dove c’è chi che ne sa più di me sull’argomento. Qui si parla d’altro, di un po’ di tutto in verità, ma di cibo, ahimè, meglio lasciarne parlare gli altri, per decenza se non altro.
Però oggi pomeriggio, mentre tutte le mie amiche se ne stavano al Teatro dell’Arte, io mi sono acquattata sotto il piumone vittima della prima e precoce influenza dell’anno, e mi sono data alla lettura ed alla ricerca di informazioni sul mio prossimo viaggetto nel grande nord.
Tra le tante cose, chevvelodicoaffare, mi sono fiondata -per cominciare- sulla cucina svedese (che io non pratico l’arte culinaria ma l’apprezzo, questo sì).
Bene, ho scoperto che oltre ad alci e renne, uno dei piatti tipici è l’aringa del Baltico. Che loro cucinano in tutte le salse: aringhe fritte con cipolle, aringhe affumicate con pomodorini, aringhe marinate con mostarda e chi più ne ha…
Ora pensavo che con tutti questi miei recenti viaggi, dal salmone di Oslo, alle aragoste di Cuba, alle cozze (divine) della Bretagna, probabilmente il mondo marino sta cominciando a sperare che io me ne stia un po’ a casa.
Già me le vedo, colonie di aringhe, nella corrente, a fare la macumba contro di me.
Vai articolo originale: http://www.lapaoly.net/2008/aringhe-in-tutte-le-salse/