Archeologia subacquea: il futuro è in 3D

Si chiama “Operation Lune” e sita tratta di una missione organizzata dalla francese Dessault Systèmes con l’appoggio della Marina Militare e in collaborazione con il team dell’archeologo Michele L’Hour per il recupero di reperti archeologici di un vascello affondato nel 1664 e localizzato ad oltre 100 metri di profondità.

L’imbarcazione, così come si trova oggi adagiata sul fondo del mare, è stata ricostruita virtualmente con l’ausilio di un software 3D, cosi da permettere ai palombari di poter simulare le immersioni in un ambiente in realtà virtuale prima di affrontare le torbide acque del fondale al largo di Tolone dove l’imbarcazione è stata individuata.

Questo tipo di approccio sarà destinato ad avere un forte impatto sul futuro dell’archeologia sottomarina permettendo simulazioni del tutto simili alle condizioni reali. Sul sito è possibile visualizzare la mappa in 3D dello scafo affondato installando un apposito plug-in.

Vai articolo originale: http://www.aolamagna.it/2014/02/archeologia-subacquea-il-futuro-e-in-3d/

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