In questi giorni fa molto parlare la notizia apparsa sul quotidiano L’Arena sul resoconto di analisi chimico/organiche svolte dall’Istituto Zooprofilattico di Brescia sulle anguille del Garda che sono risultate contaminate, in quantità ritenute non pericolose per l’uomo, dalla diossina. Non intendiamo perderci dietro le diatribe, anche politiche che stanno animando questa discussione perché non ne abbiamo l’autorità e la competenza. Fa sorridere poi, anche se a denti stretti, il fatto che negli articoli si legga che le anguille contaminate sarebbero quelle d’importazione francese come a dire che è colpa loro e non nostra; sarà anche colpa dei francesi, ma qualche ittiologo che li controlla questi pesci prima di buttarli nel lago ci dovrà pur essere da qualche parte. E poi vien da chiedersi se le anguille hanno la diossina, i lavarelli, le trote, le sardine, i persici… quelli sono tutti pesci alla vitamina B?
In ogni caso ci dispiace pensare, e di questo siamo consapevoli e testimoni, che i fondali del nostro lago siano fortemente peggiorati in questi anni e questo è un dato assodato, incontrovertibile e sotto gli occhi di tutti; le alghe, in molti punti, hanno lasciato il posto ad una melma che soffoca lentamente ogni forma di vita.
Evidentemente un depuratore che negli anni si è dimostrato insufficiente per capacità (chi lo progettò a suo tempo evidentemente non fu in grado di prevedere lo sviluppo demografico/edilizio dell’area gardesana), una navigazione a motore portata sempre più all’esasperazione e con scarsa attitudine all’ecologia (perché non usare i motori nautici a gpl che esistono e inquinano di meno? perché non ridurre il numero di cavalli? ecc), qualche Comune che ancora non si è perfettamente collegato al collettore, scarichi che ancora gettano in lago acque nere e mettiamoci anche la qualità delle piogge di questi anni lasciano aperti interrogativi sulla qualità delle acque e degli esseri viventi che in quelle acque ci vivono.
Speriamo che questo fenomeno delle anguille sia per le autorità competenti non un punto di separazione e di scontro di responsabilità, con il solito teatrino dello scaricabarile, ma il punto di inizio di una nuova e più profonda sensibilità per la vita del nostro lago.
In fondo, qualche anno fa, Beppe Grillo nell’ultimo spettacolo in Rai l’aveva ironicamente profetizzato!
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