Andrea, morto sulla pista da cross: una vita per la moto, passione condivisa col papà

Tradito dalla sua passione più grande, quella per cui avrebbe rinunciato a tutto. Andrea Roberti aveva solo 16 anni e il dolore per la sua perdita è immenso. Un dolore che corre sui telefoni e rimbalzata da un capo all’altro di Calcinato: troppo giovane, troppo ingiusta la sua sorte. Difficilissimo, poi, spiegare a una generazione intera che quel ragazzino così simpatico con cui si sono condivise feste di compleanno e pigiama party non sarà più della compagnia.

Andrea frequentava il Cerebotani di Lonato, era in terza. Ma in testa aveva solo la moto e il motocross. Una passione che condivideva da quando era piccolo con il suo papà, Annibale, anche lui crossista di una certa fama, e che metteva al di sopra di ogni cosa. Una passione profonda che ne ha indirizzato sempre le scelte e quando è stato chiamato a scegliere tra una vacanza con gli amici e il patentino, non ha avuto alcun dubbio: il patentino, senza ripensamenti. Era simpatico ed esuberante, un buon ragazzo benvoluto da tutti che ha sempre frequentato il paese, i suoi amici di sempre e l’oratorio.

A Calcinato Andrea ha compiuto il suo primo percorso scolastico: dall’asilo Bianchi di Ponte San Marco fino alle medie. Proprio a Ponte San Marco, vicinissimo al confine con Lonato, abitava con il papà, conosciuto come “pachi”, e mamma Stefania, impiegata in un’azienda della zona: era il loro unico figlio. Anche per questo il pensiero dei tantissimi che conoscono la famiglia va ora proprio a loro, ai suoi genitori, rimasti soli a far fronte alla perdita più grande. A condividere il loro dolore c’è tutto il paese, tutti gli amici di Andrea, i suoi compagni di scuola: questa mattina il suo banco rimarrà vuoto.

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