Se gli 8.101 sindaci della Penisola vi sembran tanti, date un’occhiata al di là delle Alpi, ai cugini francesi: ci sono ben 36.000 sindaci eletti direttamente.
E come accade in Italia, a causa della cancellazione dell’ICI e dei vincoli alla spesa posti dal patto di stabilità anche ai Comuni virtuosi, anche i primi cittadini francesi sono in contrasto con il potere centrale perché il governo Sarkozy intende tagliare una fonte di gettito fiscale locale (la “taxe professionnelle”, qualcosa di simile all’Irap).
I primi cittadini francesi occupano un posto nell’immaginario politico dei loro connazionali analogo a quello dei sindaci italiani: sono la carica elettiva che gode della maggiore fiducia (72% contro il 30% riconosciuto ai parlamentari e il 15% ai membri del governo, secondo un sondaggio TNS).
E come accade spesso per i politici italiani cumulano più cariche, cosicché molti dei sindaci che si oppongono alla riforma, il governo se li ritrova anche in Parlamento (la leader socialista Martin Aubry non è parlamentare ma sindaco di Lille…).
PS: Il dato più importante dello studio citato di TNS è che il 70% dei rispondenti hanno incontrato “personalmente di persona” – come direbbe Pippo Civati parafrasando il camilleriano Catarella – il loro sindaco, confermando che questa carica incarna le istituzioni nella prossimità del qui e ora.