«Bocciata». Tenutasi ieri, la prova dello spostamento del mercato settimanale a Carpenedolo nella zona di via Verga non convince i 55 addetti ai lavori.
Unanime il coro degli ambulanti, critici per il trasloco (che era stato approvato in Consiglio comunale dalla sola maggioranza e reso concreto dal 17 gennaio), nonché per le opere apportate, pari ad una somma di 180mila euro, per accoglierli nella nuova location.
In primis, un dato fa storcere loro il naso: «Non ci stiamo tutti – osservano con sdegno -. I tecnici del Comune hanno maldestramente disegnato la cartina come se fossimo appiccicati, senza contare la distanza tra i banchi: così, un commerciante rimane fuori, o meglio ostruirebbe il raccordo con la rotatoria, utile per l’entrata e per l’uscita». Un problema, quello legato al posizionamento dei mezzi di servizio, che fa discutere: «Per come l’hanno pensata in municipio, gli apri e chiudi-fila dovrebbero aspettare che tutti i colleghi siano dentro il piazzale per esporre poi la propria merce – dichiara un venditore -. Io non mi plasmo a tale follia».
E, ancora: è emersa la difficoltà d’incastrare camioncini e furgoni secondo il puzzle stabilito: «Oggi siamo arrivati contemporaneamente e ci siamo arrangiati, ma di solito giungiamo ad orari diversi – sottolinea un venditore -: se qualcuno predispone la merce sul banco prima di me, vedo difficili le manovre per mettere poi il mio».
Tutto ciò, peraltro, complicato ulteriormente dalla mancanza dei segni sul terreno per definire gli stalli da occupare: «In Comune avevano assicurato che li avremmo trovati – tuona un venditore -, mentre il tecnico incaricato ci informa che per due settimane non ne vedremo. Poi – dicono – provvederanno a segnarli. Assurdo».
Tema sicurezza
Non bastasse, la logistica in loco – tra il piazzale dello stadio Mundial ’82 e il parcheggio del bocciodromo – non incarna, a loro dire, neppure il tema della sicurezza: «Ok i pilomat a protezione, ma un’ambulanza non avrebbe spazio per passare», incalza una venditrice. «E se rimane l’asfalto “a pezze” come oggi, c’è pure il rischio d’inciampare e farsi male, oltre che di grosse pozze d’acqua», aggiunge uno spuntista. Il disagio riguarda poi la dislocazione dell’appuntamento del mercoledì: «Siamo lontani dal centro – afferma un pescivendolo -: i miei clienti mi hanno riferito che faranno fatica a raggiungermi».
La soluzione alternativa? «Bastava lasciarci in via Papa Giovanni XXIII e via De Gasperi, accorpandoci laddove si erano creati spazi vuoti – sintetizzano i mercanti -: costo zero con entusiasmo di tutti, invece di spendere soldi per vivere solo disagi in questo luogo».
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