Dopo i sei mesi di carcere "preventivo" mio nipote Alberto è da più di due mesi agli arresti domiciliari: certamente meglio della condizione precedente ma pur sempre una privazione della libertà e considerando l'assurdità dell'accusa e l'attesa di un processo in cui possa conclamare la sua inocenza deve obbedire al precetto che lo obbliga a non poter avere alcuna relazione con l'esterno.
I suoi amici su Facebook, un gruppo che ha superato i mille sostenitori, hanno lanciato ora una serie di post molto efficaci che iniziano tutti con "Alb NON PUO'" e ciascuno di loro sta raccontando quali cose, anche semplici, Alberto non può fare per far comprendere come sia comunque straziante per lui attendere la verità senza poter condurre una vita normale.
Trovo che sia un'idea magnifica, una forma di pressione non violenta ma densa di forza emotiva. Un giorno li andrò ad abbracciare commosso dalla loro tenacia che non ha mai lasciato cadere nemmeno per un momento il sostegno a mio nipote.
Gente speciale!
Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2010/11/alb-non-pu%C3%B2.html