Affitti brevi negati? Proprietari di case contro il Comune di Sirmione

Anche a Sirmione, come in molti altri Comuni turistici italiani, è in atto un braccio di ferro tra le autorità e i proprietari di alloggi che decidono di mettere a reddito le proprie abitazioni affittandole per periodi brevi tramite agenzia o piattaforme online (come Airbnb).

Con una nota, infatti, l’Aigab (associazione che raccoglie i piccoli proprietari di case) critica l’amministrazione di Sirmione per aver “ignorato la sospensiva del Tar sul regolamento comunale che penalizza proprietari e imprenditori locali”.

A Sirmione l’Istat registra complessivamente 8765 abitazioni, di cui oltre la metà (4788, il 54,6 per cento) sono seconde case. Stando a quanto riferisce l’associazione, gli annunci online di case in affitto breve variano da 220 (inverno) a 865 (estate), con una percentuale tra il 2,5 e il 9,9 per cento delle seconde case. E “il numero degli annunci online negli ultimi tre anni è rimasto pressoché stabile, seguendo i fisiologici picchi stagionali”.

“Il Tar di Brescia – sottolinea un comunicato – con sentenza pubblicata il 15 aprile 2024, ha accolto parzialmente il ricorso di una privata cittadina contro il Comune di Sirmione che l’aveva diffidata dall’esercizio dell’attività di locazione turistica in due immobili, per assenza di alcuni requisiti introdotti con il nuovo Regolamento comunale varato nel 2022 (tra gli obblighi: mettere a norma lo stabile, dedicare una stanza su 4 a persone disabili e avere a disposizione un posto auto a breve distanza per appartamenti fino a 55mq e 2 posti auto per ogni appartamento di metratura superiore)”.

“La giurisprudenza – incalza Aigab – vuole che, naturalmente, il Comune di Sirmione debba tener conto del pronunciamento del Tar e modificare o sospendere l’applicazione del Regolamento. Nonostante ciò, diversi imprenditori del territorio ci segnalano che il Comune continua ad applicarlo”. E l’ultimo caso – evidenzia l’associazione – sarebbe quello di un’istanza respinta dal Comune in quanto “tale unità immobiliare non soddisfa il Requisito Parcheggi art. 5 del Regolamento” (lo stesso su cui si è pronunciato il tribunale).

“Si tratta di un’azione deliberata, da parte del Comune, che ha prodotto danni all’imprenditore in questione e che è chiaramente impugnabile o di una ‘svista’ di qualche funzionario?”, attacca l’associazione,  che si dice pronta “a ricorrere a tutti gli strumenti che la legge prevede per casi come quelli, a dire il vero più unici che rari, che si stanno verificando a Sirmione”.

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