AIGO Confesercenti, l’Associazione dei Gestori di Ospitalità Diffusa, ha inviato una lettera al Ministero del Turismo evidenziando le difficoltà tecniche riscontrate da molti gestori di strutture e locatori di immobili per ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) entro i termini di legge. L’associazione chiede una proroga di almeno 60 giorni, sostenendo che i ritardi derivano da problemi nella piattaforma BDSR e dalle modalità di interscambio tra le banche dati regionali e quella nazionale.
AIGO Confesercenti ha ribadito il proprio supporto al sistema del Codice Identificativo Nazionale, considerato uno strumento cruciale per garantire trasparenza e combattere l’abusivismo nel settore degli affitti brevi, soprattutto per quanto riguarda le attività promosse tramite le OTA (Online Travel Agencies). L’associazione vede nel CIN una misura efficace per regolare e valorizzare il mercato, proteggendo sia i gestori che i consumatori.
Tuttavia, numerose problematiche sono emerse nelle procedure di attribuzione del CIN. AIGO ha sottolineato che in molte Regioni sono state rilevate anomalie nell’attribuzione del codice a causa di problemi tecnici nella fase di interscambio delle informazioni tra le banche dati regionali e quella nazionale. In alcuni casi, i gestori non sono riusciti a generare il Codice Identificativo Regionale (CIR), passaggio fondamentale per richiedere il CIN; in altri, nonostante il CIR fosse stato generato, le strutture non risultavano presenti nella sezione apposita per richiedere il CIN. Inoltre, sono stati segnalati casi di strutture erroneamente associate a gestori non corretti, complicando ulteriormente l’iter.
Il ritardo nel rilascio del CIN è evidente: secondo dati ufficiali del Ministero del Turismo, solo il 40% delle strutture ricettive in Italia è attualmente in possesso del CIN. Questo rallentamento rappresenta un problema significativo, anche in vista delle comunicazioni ricevute dalle OTA: queste piattaforme hanno avvertito che le strutture che non avranno ottenuto il CIN entro il 31 ottobre 2024 verranno oscurate dai loro portali. Un tale scenario potrebbe causare gravi danni economici ai gestori e locatori di immobili in locazione breve, che rischiano di perdere visibilità e opportunità di business a causa di inefficienze tecniche al di fuori del loro controllo.
Per evitare tali conseguenze, AIGO Confesercenti ha chiesto al Ministero di prorogare i termini di applicazione delle disposizioni relative al CIN, previste dall’art. 13 ter del D.L. n. 145/2023, di ulteriori 60 giorni, posticipando la scadenza al 31 dicembre 2024. L’associazione ritiene ingiusto che i proprietari e i gestori debbano subire le conseguenze di un ritardo non imputabile a loro ma ai problemi tecnici del sistema BDSR e alla complessità dell’interscambio dati tra le diverse banche dati.
AIGO ha rimarcato la necessità di tutelare i gestori e i proprietari delle strutture ricettive, che si trovano in difficoltà a causa delle inefficienze del sistema di attribuzione del CIN. L’associazione spera che il Ministero del Turismo intervenga rapidamente per garantire che nessun gestore sia penalizzato per motivi che esulano dal proprio controllo. Un rinvio delle scadenze permetterebbe di risolvere le problematiche tecniche, evitando conseguenze economiche negative per un settore già messo alla prova dalle recenti sfide economiche e regolamentari.
La richiesta di AIGO rappresenta un tentativo di garantire equità e sostenibilità nella gestione delle nuove norme, sottolineando che la trasparenza e la regolamentazione devono andare di pari passo con l’efficienza e il supporto istituzionale. La proroga consentirebbe al sistema BDSR di risolvere le anomalie e permetterebbe ai gestori di rispettare i nuovi obblighi senza subire inutili penalizzazioni.
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