Addio ad Alejandro, infortunio avvolto nel mistero

Farsi domande non serve più: le lacrime prendono il posto degli interrogativi perché l’epilogo non potrebbe essere più triste. Non è servito al giovanissimo Alejandro Lorenzato lottare con tutta la forza dei suoi 18 anni per aver ragione del proprio destino: è morto ieri al Civile.

Una morte che ha lasciato di stucco i tantissimi che da domenica, il giorno della disgrazia nel rimessaggio al Lido di Lonato, hanno pregato e incrociato le dita per lui, aggrappati a un filo di speranza che si è rivelato troppo esile.

Esile come Alejandro di fronte all’imbarcazione che domenica l’ha travolto all’interno del rimessaggio: i Carabinieri di Desenzano stanno facendo luce sui fatti di quel pomeriggio. Non è ancora chiaro cosa sia accaduto. Se il 18enne sia stato di fatto investito dall’imbarcazione che in quel momento, nel primo pomeriggio, si stava movimentando nella rimessa, oppure se invece lui stesso sia inciampato, finendo contro lo scafo. Le indagini proseguono: la sua salma è a disposizione delle autorità all’obitorio del Civile. 

Alejandro lo conoscevano tutti non solo a Desenzano, dove era di casa e dove frequentava il Cfp, ma anche a Sirmione, Lonato, Bedizzole, Calvagese, e sul Veronese, dove per un certo periodo era andato a scuola. Un ragazzo intelligente, brillante, estroverso, «con un sorriso bellissimo che gli illuminava il viso».

Mentre la pioggia di emoticon tristi, di cuoricini e «riposa in pace» non accenna a placarsi sulle pagine social del giovane, si attende il nulla osta degli inquirenti per l’ultimo saluto: il più triste, perché reale.

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