la novità dell’edizione 2023 del mercatino di Natale di Arco: i «Cioccolantini», ovvero i cioccolatini di Giovanni Segantini, il grandissimo pittore di nascita arcense.
Sono disponibili al latte e fondenti (tecnicamente si tratta di «sfere latte e noci» e di «sfere fondenti e noci»), sia sciolti sia in scatola. Le noci sono trentine, così come la ditta che li produce, la Ciocomiti di Malè in val di Sole. Sulla confezione è riprodotto uno dei dipinti più celebri di Segantini, l’olio su tela del 1891 «Mezzogiorno sulle Alpi», conservato al Segantini Museum St. Moritz (che ha collaborato con una consulenza sulla corretta riproduzione dei colori in fase di stampa), e l’utilizzo della firma del pittore è stato concesso dalla nipote Gioconda Segantini in persona. La nota storica sulla confezione è curata dallo storico di Arco prof. Romano Turrini. I «Cioccolantini» sono disponibili negli esercizi del centro storico di Arco che aderiscono al progetto.
«Un’idea che viene da lontano -ha spiegato il presidente di Assocentro Andrea Cobbe alla cerimonia di inaugurazione del mercatino di Natale di Arco, nella serata di sabato 18 novembre al ristorante La Lega- se ne parla almeno dal 2015, l’idea è dell’allora presidente Bruno Lunelli, ma il progetto era molto complesso e solo adesso è stato possibile portarlo a compimento. Ci è costato comunque due anni di lavoro, coordinato dal vicepresidente Giovanni Cazzaniga. È stato necessario uno studio sia dolciario, sia della confezione, sia della grafica (a cura di Grafica 5). Lo abbiamo voluto per onorare la figura di Giovanni Segantini, uno dei maggiori pittori del Novecento, una delle figure in assoluto più importanti della nostra città».
«Nonostante i tempi brevi imposti dal bando comunale -ha aggiunto Cobbe- siamo riusciti a organizzare un mercatino all’altezza, abbiamo fatto un ottimo lavoro e le persone da ringraziare sono tantissime, in particolare il nostro staff».
Il sindaco Alessandro Betta ha criticato fortemente la complessità inestricabile raggiunta dalla burocrazia, per la quale il bando di affidamento è stato pubblicato con grande ritardo rispetto ai tempi ragionevolmente necessari, e ha espresso il sentimento di frustrazione della Giunta, lanciando un allarme rispetto alla possibilità che di questo passo, non solo ad Arco ma in generale nelle pubbliche amministrazioni, si arrivi a una sorta di paralisi. E si è complimentato con Assocentro per essere riuscito comunque a organizzare una manifestazione di livello.
«Assocentro sta dimostrando sempre più di avere un ruolo di traino per i mercatini del nostro territorio -ha detto il presidente dell’Apt Garda Dolomiti- le manifestazioni di successo sono quelle organizzate da associazioni come la vostra che davvero si danno da fare. È lì che l’Apt può intervenire e fare la sua parte di sostegno e promozione. Vi auguro il meglio, buoni mercatini 2023».
Il mercatino di Natale di Arco, aperto venerdì 17 novembre, è tornato con un numero di casette superiore al passato (disposte nel cuore del centro storico, attorno alla chiesa Collegiata), una nuova area gastronomica e tante iniziative, fra le quali l’apprezzatissima fattoria degli animali, con la possibilità dell’ormai classica passeggiata con gli asinelli. Non mancherà il sempre atteso spettacolo pirotecnico dell’Immacolata Concezione, al castello, che quest’anno sarà sabato 9 dicembre. Per chi visiterà Arco nei mesi finali dell’anno ci sarà anche la possibilità di visitare la nuova mostra «Segantini a Milano: la serie dei Navigli (1880-1881)», la nuova mostra allestita fino al 12 maggio alla galleria civica «Giovanni Segantini», che si sofferma su un periodo breve ma intenso e di grande importanza per quello che diventerà il maestro del Divisionismo. In quei due anni Segantini abita e lavora a Milano, sul naviglio di San Marco. A questo periodo risale il prezioso olio su tela «Nevicata sul naviglio» (60 per 30 centimetri), ultima, recente acquisizione del comune di Arco, al quale la galleria civica ha accostato, per la cura di Niccolò D’Agati e grazie a prestigiosi prestiti internazionali, gli altri dipinti noti della serie dei navigli: il «Ritratto della signora Torelli» (1880, 99 per 73 centimetri), che i proprietari tedeschi, ebrei, hanno portato con sé negli Stati Uniti, dove si sono rifugiati all’inizio della seconda guerra mondiale per sfuggire alle persecuzioni naziste. Gli altri sono «Il naviglio sotto la neve» (46 per 70,5 centimetri, collezione privata, courtesy Bottegantica, Milano), il «Naviglio a ponte San Marco» (76 per 52,5 centimetri, collezione privata) e il «Giovane donna in via San Marco» (52 per 34 centimetri, collezione privata). La mostra è aperta alla visita dal martedì alla domenica (chiuso lunedì) dalle 10 alle 18 fino al 12 maggio 2024. Chiusa dal 24 al 26 dicembre, il 31 dicembre e il 1° gennaio. Dal 1° febbraio al 22 marzo è aperta solo per le scuole e le visite guidate di gruppo, su prenotazione.
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