Il concetto di acqua come “bene pubblico e diritto fondamentale” è entrato nello statuto comunale di Padenghe. Lo ha fatto durante la seduta consiliare del 27 aprile, approvando una mozione che impegna il Consiglio Comunale a riconosce il diritto umano all’acqua, (…) e lo status dell’acqua come bene pubblico. Dichiara il principio della proprietà pubblica e della gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque (…) sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà. Riconosce che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale che non deve essere fonte di guadagno in quanto servizio pubblico essenziale da garantire a tutti i cittadini. Pertanto dichiara che detto servizio è privo di rilevanza economica-imprenditoriale». Padenghe e Moniga sono i soli comuni che per ora hanno compiuto questo importante passo. Altri come Sirmione e Desenzano hanno scelto di bocciare la mozione per l’acqua pubblica.
In questi giorni è partita la raccolta delle firme a sostegno del referendum “acqua bene comune” e il tetto minimo di firme è già stato superato abbondantemente. Questo è un segnale positivo e dovrebbe far riflettere molti politici gardesani che, rispondendo ad un ordine di scuderia, hanno impedito al consiglio comunale di prendere posizione sul tema dell’anno, dichiarandosi di fatto alleati a poche multinazionali dell’acqu e non dalla parte dei cittadini.
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