Verona. Acque inquinate in sei punti sulla sponda veronese del
lago di Garda: le analisi hanno rilevato una concentrazione di batteri
fecali al di sopra dei limiti di legge nei pressi di foci di fiumi.
Questi i risultati al termine della sesta e ultima tappa della Goletta
dei Laghi, la campagna per il monitoraggio e l’informazione dei bacini
lacustri, quest’anno realizzata in collaborazione con il Consorzio
Obbligatorio Oli Usati. I dati sono stati resi noti oggi. Ad essere
fortemente inquinati sulla sponda veneta sono quattro punti: a
Peschiera del Garda presso la foce del rio Sermana, a Castelnuovo del
Garda sulla foce del rio Dugale dei Ronchi, a Lazise nei pressi della
foce del torrente Fosso Mara e a Bardolino vicino al torrente San
Severo. Inquinati invece altri due punti: uno a Garda presso il
torrente Gusa e uno a Torri del Benaco. «Non ci sorprendono questi dati
– dice Michele Bertucco, presidente di Legambiente Veneto – da anni
abbiamo messo in luce la situazione critica dei torrenti che si gettano
nel Lago di Garda e la stessa Arpav del Veneto nei propri controlli ha
registrato valori fino a 400 volte superiori ai limiti di legge per i
coliformi fecali. Ora si tratta di intervenire e di risalire alle cause
di questi gravi fenomeni di inquinamento».