Dopo il successo della 1 edizione del Festival dell’incontro 2018 con autorità religiose, politiche, scolastiche, forze dell’ordine e 500 studenti, nel 2019 I Guardiani del Benaco intendono consolidare l’idea della celebrazione della “preonda” come simbolo dell’incontro e del messaggio di ecologia integrale. L’obiettivo è creare una rete educativa sostenibile del territorio del Garda. Come? Curando le relazioni. Promuovendo una profonda unità del Garda a partire dalla scuola. I testimoni saranno sempre i piu piccoli a cui le autorità dovranno rapportarsi.
Il Festival dell’Incontro intende rispondere a un bisogno profondo e urgente all’uomo di oggi: incontrarsi!
Il Festival, realizzato con la preziosa collaborazione del Comune di Bardolino, è curato da Frantz Kourdebakir, insegnante di religione e fondatore dei “GUARDIANI DEL BENACO” che così spiega il significato dell’iniziativa: “Incontrarsi è fondamentale per rispondere alla domanda che Papa Francesco ha lasciato a tutta l’umanità nell’enciclica della Laudato si’: “Quale mondo vogliamo lasciare ai nostri figli?” Una giovanissima ragazza svedese di 16 anni, Greta Thunberg sta cercando di risvegliare le nostre coscienze: “Il mondo ha assistito con orrore e enorme dolore all’incendio della Cattedrale di Notre-Dame, ma questa sarà ricostruita. Spero che le nostre fondamenta siano ancora più solide ma temo non lo siano”. Credo che ognuno capisca che siamo di fronte a un bivio. Si tratta di scegliere. Ma scegliere per la pace.“
«Se vogliamo insegnare la vera pace in questo mondo e fare una vera guerra contro la guerra, dobbiamo cominciare dai bambini». Mahatma Gandhi
Bardolino, conosciuta a livello internazionale come città del vino, viene anche chiamata la città degli incontri grazie al suo simbolo più prezioso, l’antica pietra detta “La Preonda”intorno a cui si svolge il Festival. “Il Festival dell’Incontro – continua l’insegnante – vuole essere un’opportunità per ascoltare il grido della terra quanto il grido dei poveri, per stimolarci a realizzare insieme una rete educativa sostenibile nella nostra casa comune che è il lago di Garda dove “Tutto è connesso, tutto è in relazione”. (Basta pensare al fiume Sarca, Garda, Mincio e il fiume Chiese). Purtroppo, fino ad oggi, nelle nostre scuole non esiste una progettualità unitaria a livello didattico per il lago di Garda per il fatto che i dirigenti scolastici non si sono mai confrontati o incontrati per il limite di un confine che sono le nostre regioni. Oggi, il lago di Garda ha bisogno di una profonda unità per realizzare un’ecologia integrale. Per questo ci dobbiamo mettere attorno a una tavola ascoltandoci e condividendo ciò che siamo, le nostre paure e preoccupazioni ma anche i nostri sogni, progetti. Oggi, per realizzare un nuovo umanesimo dobbiamo camminare e costruire insieme.La Preonda chiama! – insiste Frantz Kourdebakir – Siamo di fronte a una grande sfida che è quella di promuovere una cultura preventiva nel tutelare un territorio così privilegiato di bellezza. E’ il tempo della responsabilità. I Guardiani del Benaco rispondono! L’anno scorso è stato firmato il primo accordo chiamato il “Patto della Preonda” con la presenza del vescovo di Verona Mons. Giuseppe Zenti, l’imam di Verona Mohamed Guerfi e il rabbino di Verona Labi Yosef, i sindaci di Bardolino e di Lazise insieme agli studenti dell’Istituto comprensivo di Bardolino e alcuni studenti dell’Istituto alberghiero di Carnacina: “abbiamo fatto la promessa di essere custodi dell’ambiente e custodi delle persone più fragili” dichiara Frantz Kourdebakir. Ultimamente, il grido del lago di Garda si è manifestato attraverso il suo sacrificio salvaguardando la città di Verona dalle alluvioni del mese di Ottobre con l’apertura della galleria a Torbole.Il 20 marzo a Riva del Garda i “Guardiani del Benaco” hanno organizzato “la Giornata della Gratitudine per una coscienza ecologica sul lago di Garda” con la presenza degli studenti delle tre sponde, e tante autorità del Garda e rappresentanti di istituzioni statali. Il sindaco di Verona Federico Sboarina per ringraziare il lago e i cittadini gardesani di avere tutelato la sua città ha inviato un lungo messaggio riportato dall’Assessore Edi Maria Neri. Gli studenti hanno potuto condividere diverse esperienze e progetti nell’educazione ambientale realizzate nelle loro scuole. “Oggi, è importante praticare la grammatica del dialogo che forma all’incontro e alla valorizzazione delle diversità culturali e religiose. – prosegue Frantz Kourdebakir – Il dialogo, infatti, educa quando la persona si relaziona con rispetto, stima, sincerità d’ascolto e si esprime con autenticità, senza offuscare o mitigare la propria identità. Abbiamo la convinzione che le nuove generazioni, educate al dialogo saranno motivate a costruire ponti e, quindi, a trovare nuove risposte alle molte sfide del nostro tempo. Curiamo le relazioni, l’incontro con l’altro. Abbattiamo i muri della paura, della diffidenza e dell’indifferenza. Nell’incontro vogliamo sentirci tutti connessi e corresponsabili verso un nuovo umanesimo “avviando processi” educativi e valoriali che dalla Preonda ci conducano a diventare onde che demoliscono la cultura dello scarto e accarezzino la cultura della solidarietà e della tenerezza verso “un oasi di pace”.
“La Preonda”
L’antica tavola di pietra rosa, rozza e mal lavorata, levigata da quell’unico scultore che è il tempo, ha origini ignote e la sua storia si identifica con le vicende di Bardolino. Non è azzardato ritenere che abbia fatto la sua comparsa al centro del paese al sorgere del Comune, intorno al 1230. In passato fu una vera e propria tribuna da dove improvvisati oratori locali discutevano l’operato del municipio, esponevano le loro lagnanze e non mancavano di stare fino a notte inoltrata ad assaggiare del buon vino Bardolino. Ma la Preonda è stata anche una ideale bancarella per l’esposizione del pesce. La Preonda è posizionata oggi a fianco del porto e della torre di Bardolino. Il nome proviene dall’unione delle voci dialettali prea e tonda. Così doveva essere stata chiamata quando la forma della pietra in origine sarebbe stata rotonda e quindi il nome sarebbe stato tramandato indipendentemente dall’aspetto.
Un pensiero del Ministro Costa per la Giornata della Gratitudine organizzata dai GUARDIANI DEL BENACO a Riva del Garda il 20 marzo 2019
Gentili organizzatori della Giornata della Gratitudine per una coscienza ecologica, vi ringrazio per aver organizzato questa giornata di riflessione sui temi ambientali a partire dal pensiero di Papa Francesco.
Quando ho accettato la sfida di cambiare vita, almeno per un periodo, passando da generale dei Carabinieri impegnato a cercare i colpevoli, a ministro della Repubblica, incaricato di offrire soluzioni, ho subito guardato all’enciclica ‘Laudato si’ come un faro.
C’è un passaggio dell’enciclica che mi piace particolarmente sottolineare per riflettere sul concetto di ‘ecologia integrale’ che Papa Francesco ha avuto il merito di riportare alle riflessioni del dibattito quotidiano nel suo significato più autentico:
“L’umanità è un popolo che abita una casa comune. Un mondo interdipendente non significa unicamente capire che le conseguenze dannose degli stili di vita, di produzione e di consumo colpiscono tutti, bensì, principalmente, fare in modo che le soluzioni siano proposte a partire da una prospettiva globale e non solo in difesa degli interessi di alcuni Paesi. L’interdipendenza ci obbliga a pensare a un solo mondo, ad un progetto comune”.
Il dialogo e l’accordo di tutti gli attori in campo a livello mondiale è una necessità per contribuire nel migliore dei modi ad affrontare le sfide che abbiamo dinanzi. Si tratta di sfide che l’Italia non può affrontare da sola ma deve saper porre e negoziare in primo luogo in ambito di Unione Europea, perché è solo assumendo posizioni forti e chiare in Europa nel porre le questioni ambientali, che potremo pensare di esserlo a livello mondiale.
Sono convinto che economia, società e ambiente siano tra loro strettamente connessi, e non può esserci sviluppo economico e sociale se prescindiamo dalla tutela dell’ambiente in cui viviamo.
L’enciclica di Papa Francesco ci porta a riflettere sulla nozione di Terra come bene comune da preservare, in quel processo di ‘conversione ecologica’ che deve vedere l’uomo sempre meno ‘dominatore’ e sempre più ‘custode’ del creato.
È questo un percorso che deve partire dalle scelte che ognuno di noi attua nella vita quotidiana, nella consapevolezza che le azioni che ogni giorno compiamo debbano essere orientate alla sostenibilità se vogliamo lasciare ai nostri figli un mondo migliore. Se ci aspettiamo che le soluzioni vengano dai Grandi della Terra ci sbagliamo di grosso, vengono dalla somma delle azioni quotidiane condotte da ognuno di noi.
Ogni uomo, ogni cittadino, può e deve diventare guardiano del luogo in cui vive, come cercate di fare voi con il vostro lago.
Tra le piccole azioni quotidiane, Papa Francesco ci propone di ridurre o evitare “l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili”.
Come sapete ho lanciato la campagna #plasticfree, nei primi giorni del mio insediamento e che mi ha portato, il 4 ottobre, giorno di San Francesco, patrono dell’Italia e dell’ecologia (una data che non ho scelto a caso) a ‘liberare’ il Dicastero dall’utilizzo della plastica monouso. Un esempio già seguito da numerosi enti pubblici, privati, scuole e università italiane.
Sono certo che anche voi nelle vostre famiglie, nelle vostre comunità, nelle istituzioni vorrete raccogliere questa sfida. Buona Giornata della gratitudine!
Sergio Costa
Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare della Repubblica Italiana
Vai articolo originale: http://www.giornaledelgarda.info/a-bardolino-il-festival-dellincontro-2a-edizione-con-i-guardiani-del-benaco/