LA SCAGLIA ROSSA
La fine del Cretaceo, circa 70 milioni di anni fa, è caratterizzato da un importante evento geodinamico: la parte settentrionale del continente africano comincia a spingere verso nord avvicinandosi alla placca Europea e determinando la progressiva chiusura del mar della Tetide e l’inizio l’orogenesi alpina. La sedimentazione carbonatica che avveniva nei fondali marini in questo periodo risulta “inquinata” in modo blando da sedimenti terrigeni, rossastri, provenienti cioè dall’erosione del rilievo alpino che sta progressivamente innalzandosi. Questi sedimenti misti, carbonatico – terrigeni, una volta litificati danno origine alla formazione
della Scaglia Rossa.
La Scaglia nel territorio del Parco dell’Alto Garda Bresciano è la roccia più recente che si e’ formata nell’antico mare della Tetide. Non e’ rilevabile il suo limite superiore perche’ manca la formazione che la dovrebbe sormontare. Distinguiamo una unita’ inferiore chiamata Scaglia Variegata costituita da marne fogliettate, marne calcaree e calcari marnosi, il tutto di vario colore, friabile, tenera. Il passaggio a Scaglia Rossa e’ graduale e lo si identifica per il colore delle rocce. Sono scaglie di piccolo spessore, di colore rosso, talvolta grigio chiaro, costituite da marne, marne calcaree e calcari marnosi. Una lunga fascia dell’entroterra costiero tra Salo’, Toscolano, Gargnano e Tignale e’ posta su Scaglia, in stretto contatto con la Dolomia Principale, con un lungo fronte di contatto, dove appare come schiacciata e deformata dalla vecchia roccia triassica che la sovrascorre. Nella sponda veronese la possiamo trovare a Ferrara di monte Baldo, a Torri e a Malcesine.
Claudio T.
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