⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ Vino bresciano alla conquista delle guide 2024, tutti i premiati | BARBERA & CHAMPAGNE/47

di Stefano Bergomi* (stefano.bergomi@tin.it) – Come ogni anno proponiamo l’approfondimento sui riconoscimenti conseguiti dal vino bresciano sulle maggiori guide specializzate di settore. Uno sguardo per conoscere nomi, tendenze e novità del nuovo anno, il 2024, anche rispetto ad un confronto con gli anni precedenti (a questi link gli articoli per 2023, 2022, 2021, 2020).

Per i curiosi, è riportato in calce l’elenco completo di tutti i vini premiati. > PER SCARICARE L’IMMAGINE CON TUTTI I VINI POTETE CLICCARE QUI (1,3 mb) <

Premessa metodologica

In continuità con lo scorso anno, nell’indagine sono stati tenuti in considerazione i seguenti riconoscimenti:

  • Gambero rosso, premio 3 bicchieri,
  • Slow wine, premi Top wines e Vino slow,
  • Doctor wine, punteggio da 95 a 100, 1 e 2 faccini,
  • Vitae di Associazione Italiana Sommelier, premi Gemma e 4 Viti,
  • Oro Veronelli, premio 3 Stelle Oro,
  • Vini buoni d’Italia, premi TOP 300 e Corona;
  • Bibenda, premio 5 Grappoli.

Denominazioni

I numeri con segno positivo

  • +13, i premi conseguiti complessivamente a livello provinciale bresciano nel confronto 2024 rispetto al 2023, da 153 a 166;
  • sempre performante la Franciacorta, che incrementa di +9 riconoscimenti il bottino rispetto al 2023, da 124 a 133;
  • +5, i premi conseguiti dalla Valtenesi, dagli 8 del 2023 ai 13 del 2024, con ben 3 riconoscimenti andati a vini rossi a base groppello, mentre gli altri sono per la tipologia chiaretto;
  • finalmente gloria anche per le denominazioni minori, con un riconoscimento conseguito anche per San Martino della Battaglia (Campo del Soglio 2022 di Selva Capuzza, 3 Bicchieri Gambero Rosso), Curtefranca (Chardonnay 2019 di Ca’ del Bosco, 5 Grappoli Bibenda) e Montenetto (Marmemino IGT 2021 di San Bernardo, Corona Vini Buoni).

I numeri con segno negativo

  • -4. Arretra la denominazione Lugana, che perde quattro riconoscimenti rispetto ai 15 del 2023. Focus sempre più indirizzato verso la tipologia “riserva” (6 premi) e superiore (2 premi).
  • -2. Rimane senza menzioni per il 2024 la Valle Camonica.
Premi alle denominazioni

Cantine

Non c’è storia per la prima posizione della classifica delle cantine con maggiori premi.

Anche quest’anno, come avvenuto in tutti gli anni precedenti della nostra indagine, primeggia Cà del Bosco, anche se i 15 riconoscimenti complessivi del 2024 fanno segnare -3 rispetto all’anno prima.

Al secondo posto balzo per Bellavista, che arriva ad un bottino di ben 12 premi, insediando da vicino Ca’ del Bosco. Eterogenea la lista dei suoi vini premiata, partendo dall’etichetta ammiraglia Non Dosato Vittorio Moretti Riserva 2016, abbracciando le etichette millesimate di Teatro della Scala 2018 e Pas Operè 2017, per arrivare al Rosè 2018.

In terza posizione Mosnel, 10 riconoscimenti, e quindi Uberti con 9 e Castello Bonomi 7; tutte si confermano in posizioni di leadership in continuità con le rilevazioni degli anni precedenti.

Da segnalare l’exploit di Muratori, che entra in classifica con ben 4 menzioni, con in evidenza il Brut Millè Riserva 2012.

Al di fuori della Franciacorta brillano gli areali del Garda, sugli scudi con Costaripa per i suoi chiaretti ma anche le bollicine di Mattia Vezzola, Pasini San Giovanni con la riserva di chiaretto Lettera C e Selva Capuzza con lugana e San Martino della Battaglia.

Premi alle cantine

Approfondimento Franciacorta – Annate e dosaggio

Analizzando in particolare i vini premiati della Franciacorta è possibile notare come risulti sempre contenuto l’apporto di quelli senza annata, indicati anche con il termine di multivintage per meglio chiarire la provenienza di diverse annate di vendemmia delle uve di cui si compongono. In tutto sono meno del 10% dei premiati, in ulteriore contrazione rispetto al 12% di un anno fa.

Nelle guide spicca la performance dei millesimi 2016, già battezzata come “grande annata” nello storico delle vendemmie del Consorzio Franciacorta, la migliore degli ultimi 10 anni dal punto di vista qualitativo.

Buon riscontro anche per molti vini del 2018, la nuova annata immessa in commercializzazione dalle cantine per le referenze non di riserva, caratterizzate da affinamenti più lunghi.

Per quanto riguarda la sfida dei dosaggi, sempre più ampia l’affermazione dei vini con dosaggio zero, oltre il 51% dei premiati e oltre il 72% di quelli che riportavano in etichetta l’indicazione di riserva.

L’appeal delle categorie minori di Saten, Pinot nero e Rosè risulta in diminuzione rispetto agli anni precedenti, lasciando prefigurare una omologazione del gusto verso il non dosato.

Infine, sempre più convincente la performance dei vini con indicazione di riserva in etichetta, ad un passo dal 50% del totale dei vini premiati.

Premi Franciacorta anno di vendemmia
Premi Franciacorta dosaggio

* Sommelier per passione

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