❌❌❌ Brescia, allarme acido sul bus: 19enne si siede e resta ustionata

(a.tortelli) Un episodio grave e inquietante. Con l’ombra di un gesto volontario da parte di qualche anonimo intenzionato procurare ferite con l’acido a sconosciuti, anche alla luce di quanto già accaduto nel Bresciano e in altre città italiane in tempi recenti.

E’ la vicenda – riferita dall’interessata a BsNews – che ha visto per vittima E., 19enne gardesana, che dallo scorso 12 maggio sta vivendo un incubo fatto di ospedali e medicazioni continue a causa delle ustioni (terzo grado su un gluteo, di primo sull’altro) che le hanno comportato 40 giorni di prognosi. Ma che ancora oggi, superato quel lasso di tempo, le hanno lasciato segni vistosi sul corpo e le impediscono di sedersi.

Quel giorno, alle 18.22, la 19enne – uscita dall’università – è salita su un bus di una compagnia privata alla fermata di viale Venezia. Il bus era appena partito dalla stazione in direzione Benaco, con ultima fermata Manerba. La giovane studentessa ha preso posto vicino al finestrino (sul mezzo c’erano una ventina di persone in tutto), ma durante il tragitto ha iniziato ad avvertire una strana sensazione di bagnato ai pantaloni. Quindi ha cambiato posto e avvisato il conducente: “Guardi, hanno rovesciato liquidi qui dietro”, riferisce di avergli detto la giovane. “Per terra?”, avrebbe risposto l’autista. “No, anche sul sedile”. “Oddio”.

La conversazione è finita lì, perché in quel momento la 19enne non avvertiva particolari dolori, ma soltanto una sensazione di bagnato e fastidio. Il conto, purtroppo, è arrivato poco dopo. Il bruciore è diventato insopportabile e la giovane è scesa alla prima fermata, presentandosi al pronto soccorso dell’ospedale di Desenzano, che – non avendo strutture adeguate per il caso di specie – l’ha poi dirottata su Brescia. Qui le hanno riscontrato gravi ustioni da acido sui glutei (i pantaloni sono rimasti intatti e sono soltanto ingialliti successivamente, ndr), secondo quanto si legge nel referto e secondo quanto denunciato ai carabinieri.

Ma nell’occasione, alla 19enne, non è sfuggita una frase pronunciata da uno dei sanitari, che avrebbe detto ai colleghi: “E’ ripartita la stagione dell’acido sui sedili”. Un riferimento ambiguo, ma che trova riscontro anche nelle recenti cronache dei giornali. Soltanto quattro giorni fa, infatti, a Roma, una donna è rimasta ustionata dall’acido dopo essersi seduta su un sedile della metro. E in precedenza era successo in diverse località italiane, compresa Brescia.

Nel 2021, infatti, uno studente di Gardone Valtrompia si era presentato al pronto soccorso con sintomi simili dopo un viaggio in autobus: aveva riportato ferite di terzo grado. Ma allora non si era ipotizzato il gesto doloso.  Ora il nuovo caso e le spiegazioni possibili – in attesa che le forze dell’ordine approfondiscano quanto accaduto – appaiono oggi soltanto tre. Qualcuno trasportava acido (candeggina o altre sostanze) e per sbaglio lo ha rovesciato sul sedile? Nelle operazioni di pulizia dei sedili è successo qualcosa che non sarebbe dovuto accadere? L’alternativa, l’ipotesi più preoccupante di tutte, è che qualcuno si sia divertito a cospargere il sedile di acido.

Cosa è successo? “L’azienda di trasporti non ha mai replicato alle nostre richieste e non ha nemmeno chiesto scusa o manifestato vicinanza”, riferisce E. La parola passa adesso ai carabinieri.

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