Continuano ad arrivare conferme inquietanti circa il fatto che ormai la ‘Ndrangheta sia profondamente infiltrata nel Nord Italia, con rilevanti interessi anche nel Bresciano e nella zona del lago di Garda.
L’ultima risale a poche ore fa, con l’operazione della Dda di Torino che martedì ha portato all’arresto di quattro persone, tra cui Rocco Pronestì, ritenuto uno dei riferimenti della criminalità organizzata nel Piemontese, e Rocco Cambrea, cugino del boss Saffiotti.
Stando a quanto si apprende, i due erano riusciti ad infiltrarsi nella cooperativa che gestiva la ristorazione del carcere di Torino e il bar del locale Palagiustizia. Non solo: da tempo erano impegnati nell’acquisizione “forzata” di attività economiche in difficoltà, a cui prestavano denaro a tassi usurari, strozzando così le vittime, per poi passare alle intimidazioni e infine ai pestaggi.
Tra le imprese prese di mira dal presunto boss anche una del lago di Garda, da cui si erano già fatti consegnare soldi e auto arrivando a pestare con una mazza da baseball un intermediario dopo un appuntamento saltato.
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