▼ Un treno dall’aeroporto di Verona al lago di Garda? Un sogno lungo e costoso

Un treno che colleghi direttamente l’aeroporto di Verona, il Catullo, con il lago di Garda e con la città di Verona sfruttando la storica linea ferroviaria Brescia-Verona. A rilanciare la proposta è stato nelle scorse ore il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, durante l’inaugurazione del presidio della Guardia costiera di Desenzano.

Del progetto, va detto, Rfi, Regione e governo stanno discutendo da tempo. L’obiettivo è quello di collegare meglio lo scalo veneto con il sistema di mobilità interregionale, e in particolare con le località turistiche più note del Benaco, tanto più alla luce del maggiore afflusso di turisti previsto per il 2026, quando si terranno le Olimpiadi invernali Milano-Cortina.

L’intervento, comunque, è piuttosto complesso e allo studio ci sono più ipotesi, sia per l’asse di collegamento verso Verona sia per quello verso il Garda.

La prima soluzione per il collegamento Verona-aeroporto prevede una bretella (19 chilometri, di cui 6,5 in galleria) che collegherebbe la linea Verona-Mantova (a nord di Dossobuono) e, sottopassando lo scalo, lambirebbe Sommacampagna a Sud per poi ricongiungersi alla linea Brescia-Verona a est di Peschiera del Garda. La seconda, invece, si svilupperebbe lungo 9,7 chilometri (3,8 in galleria), con una bretella che si distaccherebbe dallo stesso punto, passerebbe ancora sotto l’aeroporto, ma sbucherebbe a Nord di Sommacampagna per ricongiungersi poco più in là alla Brescia-Verona.

Nel contempo, come detto, si studia anche come partire dalla linea ferroviaria esistente e collegarsi meglio con le località costiere del lago. L’opzione principale su cui si sta ragionando (19,2 chilometri, di cui 5,5 in galleria), in questo caso, è quella di staccarsi da Peschiera per risalire la sponda veronese del Benaco con fermate a Lazise, Bardolino, Garda e una tappa intermedia per il distretto dei parchi divertimenti (Gardaland, Caneva, Movieland etc). Un’ipotesi che si potrebbe completarsi con il prolungamento verso Sud con Valeggio, Villafranca e Mantoa (37,3 chilometri, 10 in galleria). L’alternativa (26.5 chilometri di cui 7.3 in galleria) è quella di allacciarsi con la Tav del Brennero per mezzo di una nuova linea (con fermate aggiuntive a Pastrengo e Bussolengo.).

La certezza è che – qualunque sia l’opzione prescelta – ci vorranno centinaia di milioni di euro e molti anni di intervento per realizzarla.

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