Curano le ferite dell’anima. Si occupano dei traumi invisibili di chi subisce l’orrore della guerra. Soprattutto dei più vulnerabili, le bambine e i bambini.
È quanto fanno, attraverso interventi formativi rivolti a personale locale, gli operatori di Resilience ETS (www.assoresilience.it), associazione con sede a Toscolano Maderno che si occupa di sostegno psicologico in contesti di emergenza e sviluppo, come quelli in cui si trovano, loro malgrado, le popolazioni colpite da guerre.
L’associazione promuove la resilienza individuale, familiare e comunitaria, principalmente fornendo un supporto formativo agli operatori locali. La presiede Marcello Kreiner, 52 anni, psicologo e psicoterapeuta formatore in contesti di emergenza, che di Resilience è stato tra i fondatori.
Dal 2006 Resilience svolge missioni per la formazione di personale specializzato nei luoghi caldi del pianeta, Ruanda, Sud Sudan, Haiti, Libano, Palestina, Congo Centrafrica, tanto per citarne qualcuno. Cinquantadue le missioni di formazione e consulenza attuate sin qui. Ora è in preparazione la cinquantatreesima. Destinazione Ucraina, dove Resilience è presente sin dall’inizio della guerra in corso.
Già nell’aprile del 2022 Resilience era nella zona di confine con la Polonia, a Chelm, per formare sui rudimenti del primo intervento psicologico in emergenza volontari e operatori ucraini e polacchi impegnati nell’accoglienza dei rifugiati. Sono seguite, nell’arco di 13 mesi, altre tre missioni all’interno dei confini ucraini, sostenute da donazioni private e finalizzate alla formazione di operatori su tematiche specifiche, «come – spiega Kreiner – l’intervento in psicologia dell’emergenza, la genitorialità in contesti di emergenza, l’approccio psicosociale per il supporto delle popolazioni rifugiate e la protezione dei bambini». Il progetto continua con la supervisione online, finanziata da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri) e in partnership con Fondazione AVSI, sul personale che opera nell’est dell’Ucraina e che opera secondo quanto appreso nelle formazioni di Resilience.
Ma l’associazione intende tornare ad operare sul campo. Dalle esperienze pregresse e dalla rete di rapporti tessuta in Ucraina nasce infatti un nuovo progetto di Resilience. Questa volta è finalizzato al sostegno di una ONG ucraina che fornisce alla popolazione assistenza gratuita in ambito psicologico, legale e sociale. È un progetto di tre mesi che prevede tre missioni a Kiev da parte di due operatori dell’associazione gardesana, per fornire supporto formativo, come da richiesta dei colleghi ucraini, su psicologia dell’emergenza, prevenzione e trattamento del PTSD (post traumatic stress disorder) nell’adulto e nel bambino, sistemi di protezione dei bambini (child protection). Trasversali all’intervento saranno gli incontri di supporto psicologico ai colleghi ucraini che vivono in condizione di trauma continuato da più di due anni. La salute dell’operatore è il primo fattore da considerare in questi contesti.
Per poter mettere in atto tutto questo Resilience sta cercando la necessaria copertura economica ed
ha così promosso una raccolta fondi per far fronte al piano dei soli costi vivi preventivati (viaggio, assicurazioni, alloggi), visto che l’impegno degli operatori è completamente volontario.
Tutto nel segno della massima trasparenza, con i resoconti delle spese sostenute documentati sui social dell’associazione.
Per finanziare le tre missioni servono 12mila euro. È possibile sostenere il progetto facendo una donazione all’Iban IT22T0511654560000000025463, indicando nella causale del versamento «Progetto Ucraina».
Per ulteriori informazioni o interviste contattare il numero 392.3410802
L’articolo ▼ Resilience, dal Garda all’Ucraina per dare sostegno psicologico alle vittime della guerra proviene da BsNews.it – Brescia News.
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