Le bonifiche sul lago di Garda – per trovare e rendere inoffensivi i numerosi ordigni bellici che giacciono sui fondali – molto probabilmente si faranno. Ma ora è aperto il nodo di quale sia l’ente competente a gestirle e, soprattutto, a pagarle.
A farlo notare è stato il sindaco di Desenzano, Guido Malinverno, durante l’ultimo consiglio comunale. Rispondendo a una sollecitazione delle opposizioni sulle procedure di individuazione e rimozione delle bombe, infatti, il primo cittadino ha sottolineato che prima di spendere altri soldi va chiarito chi debba pagare. Stando alla Regione e alla Prefettura, infatti – così ha riferito Malinverno – dovrebbe essere l’Autorità di bacino a farsene carico, ma l’ente la pensa diversamente.
In attesa delle risposte, il sindaco ha sottolineato che la questione riguarda tutti i Comuni del Garda e che sulla questione è già stato attivato un tavolo tecnico in Prefettura. Desenzano, inoltre, ha già effettuato alcune indagini e attivato una ditta specializzata per alcune zone sensibili (Desenzanino, Rivoltella e la passeggiata alla Maratona).
La certezza – in attesa che si spenga l’eco mediatica della multa a Racman – è che sui fondali del lago sono ancora numerosi i residuati bellici della Seconda guerra mondiale. A gennaio dalle operazioni di bonifica erano emersi circa 250 ordini e 700 munizioni. Mentre nei giorni scorsi gli inviati della trasmissione Le Iene avevano individuato in prossimità della riva altre due bombe a mano e una pistola.
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