E’ polemica sul piano per la realizzazione del nuovo ospedale di Desenzano, che – con il contributo decisivo della Regione – dovrebbe sostituire la vetusta struttura Montecroce.
Nei giorni scorsi, al Pirellone, i consiglieri dem Emilio Del Bono e Miriam Cominelli hanno interrogato l’assessore Guido Bertolaso sulla questione dello studio di fattibilità.
Secondo quanto emerso, il nuovo nosocomio avrebbe un costo stimato in circa 120 milioni di euro e verrebbe realizzato su un terreno di proprietà dell’Asst Garda, che però – per garantire le volumetrie – dovrebbe procedere anche ad acquisire alcuni terreni limitrofi dai privati. Inoltre i posti letto complessivi sarebbero meno degli attuali, passando da 331 a 305.
Tra le criticità rilevate dai due consiglieri Pd, oltre alla riduzione dei posti e all’interramento del pronto soccorso, ci sono anche la possibile carenza di posti auto e la questione dell’impatto viabilistico. Di fondo, poi, rimane il nodo della effettiva fattibilità dell’opera: la collocazione scelta, infatti, ricade su un’area protetta e la Soprintendenza non si è ancora espressa in merito alla tutela paesaggistica.
IL COMUNICATO DEL PD DI DESENZANO SULL’OSPEDALE
Ha avuto luogo mercoledì scorso, nella sede del Provinciale di via del Risorgimento aBrescia l’incontro con i consiglieri regionali Miriam Cominelli, facente parte della commissione sanità, ed Emilio del Bono, vicepresidente del Consiglio, per cercare di far chiarezza riguardo al futuro dell’ospedale di Desenzano.
I consiglieri regionali del Pd hanno reso pubblico la risposta della seconda interrogazione che hanno presentato all’assessore al welfare Guido Bertolaso, da cui emerge l’istituzione di un tavolo tecnico che coinvolge tutti i soggetti interessati alla realizzazione del nuovo ospedale, Comune compreso.
“Esiste un progetto di fattibilità che sta per essere vagliato e attende risposta dalla Soprintendenza, ciò che non mi spiego è come l’Amministrazione di Desenzano non stia comunicando lo stato del percorso ai suoi cittadini – spiega Cominelli, prima firmataria dell’interrogazione -. Questa opacità nel fornire informazioni non fa bene ai cittadini che sono parte coinvolta in questo progetto”.
Stando alla risposta di Bertolaso, al momento non ci sarebbero elementi ostativi alla realizzazione del nuovo ospedale, ma il tavolo è stato creato per ovviare al problema maggiore: l’area interessata è inserita in un’area protetta e il parere della Soprintendenza potrebbe ribaltare completamente le sorti di questo mastodontico progetto.
“Non siamo contrari alla realizzazione di un nuovo ospedale, se serve – dichiara la segretaria del Circolo di Desenzano Giustina Bonanno -, ma questo progetto presenta è localizzato in un’area che presenta molte problematicità. Per iniziare l’edificio sarà più piccolo e quindi verranno sacrificati oltre 30 posti letto. I parcheggi saranno insufficienti, la viabilità sarà critica e alla fine l’edificio diverrà solo di classe energetica D. Stiamo parlando di un ospedale ridotto, costruito in una zona vincolata ed umida: vorremmo sapere quale visione hanno l’Amministrazione comunale e regionale sul futuro della sanità desenzanese”.
Tra tante criticità ciò che più emerge e colpisce è la mancanza di trasparenza e di comunicazione che il sindaco Guido Malinverno ha dimostrato in questi mesi: “Abbiamo presentato un’interrogazione a novembre, dopo aver saputo per vie traverse di un incontro sull’ospedale a cui avrebbe partecipato il sindaco Guido Malinverno – racconta il consigliere desenzanese Andrea Palmerini -. Dopodiché siamo stati relazionati con poche righe, quando adesso sappiamo che esiste un tavolo permanente e che lo stato in essere procede. Poca trasparenza è un tratto distintivo di questa Amministrazione, ma soprattutto su un tema come questo è un fatto gravissimo”.
Nel frattempo si è scoperto infatti che già dal 2022 esiste uno studio di fattibilità, tenuto nei cassetti dei piani alti. E che di incontri ne sono stati fatti, anche in presenza della Soprintendenza.
“La sanità è un tema degli Enti locali, l’Amministrazione di Desenzano non può avere un atteggiamento passivo, ma deve diventare protagonista – conclude Emilio Del Bono -. Il sindaco ci deve rendere edotti di ciò che accade e anzi deve coinvolgere tutti i Comuni del territorio che sono inevitabilmente coinvolti nella faccenda. Dal canto nostro speriamo che queste nostre azioni possano essere da stimolo per curare e illustrare le scelte urbanistiche, paesaggistiche e i contenuti prestazionali della struttura sanitaria, tutte di competenza dell’Amministrazione”.
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