Il timore è che la strada della Forra – tra le più suggestive e delicate del mondo – rimanga chiusa mesi, forse addirittura anni. E ora si attendono con ansia notizie certe sulla riapertura del tratto chiuso in occasione della frana dello scorso 16 dicembre.
L’ultima volta – e si tratta di un problema di entità minore – la Forra rimase chiusa per ben 500 giorni, dal 28 dicembre 2020 al 26 maggio 2022. Con tanto di appelli a fare più in fretta, polemiche per il ritardo e troupe di Striscia la notizia sul posto.
La strada inaugurata nel 1913, lo ricordiamo, è la via di collegamento più veloce con la Gardesana. L’alternativa – la sp115, che da Tremosine arriva nel centro di Limone – c’è ma è molto più lunga e scomoda. Mentre la Tignalga (il tratto della Sp38 che collega il Caseificio Alpe del Garda alla frazione di Prabione di Tignale) è talmente tortuosa da essere cosa per pochi.
La soluzione al problema non appare a portata di mano. L’ipotesi principale è quella di rafforzare la volta interna della galleria coinvolta. Mentre l’alternativa è quella di progettare un nuovo tunnel. Per quanto riguarda invece il depuratore danneggiato – che serve un bacino in cui si registrano ogni anno presenze turistiche a nove zeri – si procederà probabilmente con il ripristino provvisorio delle tubature per evitare lo scarico a lago.
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