Dopo le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin – che sabato 6 maggio è venuto in città insieme al senatore Adriano Paroli, all’onorevole Maurizio Casasco e all’assessore regionale Simona Tironi, per promuovere l’elezione a sindaco di Fabi Rolfi – i comitati di cittadini gli hanno inviato una lettera a riguardo di alcune sue dichiarazioni sulla vicenda depuratore del Garda.
“In queste dichiarazioni lei afferma che – scrivono i comitato Gaia Gavardo, La Roccia Gavardo e Visano Respita – la localizzazione del nuovo depuratore del Garda a servizio della sponda bresciana non sarà decisa a Roma, ma sul territorio, “dai tecnici”.Questo aspetto non può che generare in noi una fortissima preoccupazione in quanto facciamo presente che i tecnici ” nostrani” che fino ad ora hanno operato su questo progetto, non lo hanno certamente fatto con una modalità super partes e proponendo soluzioni ” indipendenti “, anzi hanno sempre ” giustificato tecnicamente” le scelte che altri, gestori o politici, mettevano già preconfezionate sul piatto e questo è altamente dimostrabile dalla documentazione presente agli atti”.
“Ci ha sorpreso la sua dichiarazione in cui afferma che in primis deve essere tutelato il lago in quanto da un Ministro dell’Ambiente ci saremmo aspettati dicesse almeno che il progetto avrebbe dovuto essere quello a minor impatto ambientale per tutti i corpi fluviali e lacustri interessati”. “Questo progetto di collettazione delle fogne dei comuni gardesani della sponda bresciana – continuano i comitati – deve ritornare a percorrere i binari della condivisione e della trasparenza senza le quali, a nostro avviso, non si giungerà a nessuna decisione minimamente accettabile dai territori coinvolti”.
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