▼ 5 domande all’ex sindaco di San Felice Lorenza Baccolo ▼

La certezza è che San Felice è guidata oggi da un commissario perché la maggioranza dei consiglieri comunali si è dimessa. L’altra certezza è che gli stessi consiglieri (e il sindaco) hanno giustificato la decisione con la condizione di “incandidabilità” del sindaco, che avrebbe di fatto potuto complicare il proseguo della legislatura (“potrebbe dar corso a iter legali e avere ripercussioni sul mandato”, aveva dichiarato l’interessata).

Lorenza Baccolo non ha mai spiegato nulla circa i tempi e la sostanza della questione.

Sta di fatto che il Comune è rimasto per oltre 40 giorni paralizzato (senza una giunta e senza la convocazione del primo consiglio comunale), che il mandato conferito dagli elettori al momento del voto è stato disatteso (a guidare il comune è un commissario, non la maggioranza politica scelta alle elezioni) e che l’intera collettività è costretta a sostenere i costi di elezioni anticipate. Insomma: i cittadini devono sapere nei dettaglio cosa è successo e perché.

Ogni cittadino, certo, ha diritto di inoltrare una richiesta ufficiale di accesso agli atti, che il Comune deve evadere entro 30 giorni, per capire cosa è successo. Ma la questione, a prescindere, attiene alla morale che alla forma e al diritto. Per questo poniamo pubblicamente cinque domande al sindaco Lorenza Baccolo e alla sua ex maggioranza.